«Nelle officine della Fca si patisce un caldo insopportabile»
TERMOLI. «I Lavoratori riferiscono che nelle officine, si patisce un caldo insopportabile. Le temperature ovviamente crescenti, l’obbligo all’utilizzo della mascherina (poiché il distanziamento su catena non è stato effettuato), rendono insopportabile il lavoro ed espongono a mancamenti dentro i capannoni di lamiera e le macchine accese della Fca».
La denuncia viene dai rappresentanti dell'Usb a Rivolta del Re.
«Considerate le restrizioni all’utilizzo ed i controlli degli impianti a causa del Covid-19, e visti i ritardi che caratterizzano la loro accensione ogni anno e a prescindere dal Covid, in fiat sia col caldo che col freddo , nonostante le continue nostre puntuali sollecitazioni , chiediamo innanzitutto l’immediata apertura delle finestre lì dove è possibile, e, sebbene sia conseguentemente ovvio al dlgs81/2000, il potersi astenere da ogni attività lavorativa senza perdere retribuzione, qualora non ci siano le temperature prescritte, indiciamo lo stato d’agitazione a copertura di ogni iniziativa a salvaguardia della salute che ogni lavoratore presente in fabbrica ritenga necessaria!!!
Tutti, o gran parte dei locali, degli uffici e delle officine, sono termo-ventilati o termo-convessi o termo-condizionati. Addirittura alcuni sono privi di finestre e sono sotterranei, come i bagni del 16V.
Chiediamo quindi come sempre, ed anche per questo, la partecipazione urgente ai tavoli per la discussione congiunta delle soluzioni per le modifiche della vita in fabbrica necessarie ad adeguarci anche e soprattutto in virtù della pandemia».