Crisi Pilkington, Castaldi: "Un incontro dopo le continue richieste di Cig"

M5S dom 05 luglio 2020

San Salvo Il Sottosegretario scrive una lettera a Fradgley: "Scongiuare chiusura impianti"

Lavoro ed Economia di La Redazione
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Pilkington ©Web
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SAN SALVO. Il Sottosegretario per i Rapporti con il Parlamento Gianluca Castaldi scrive ai vertici di Nsg-Pilkington per chiedere un incontro ufficiale, al fine di esaminare le condizioni complicate che sta vivendo l'impianto di San Salvo ed affrontare con soluzioni certe il futuro.

“Egregio Dott Fradgley, - inizia la missiva del Senatore M5S - come conseguenza della pandemia, ultimamente ho notato problemi produttivi relativi all’impianto di San Salvo Pilkington-NSG: le continue richieste di Cig sono un indicatore dello stato preoccupante dello stabilimento stesso.”

Nella lettera, Castaldi fa il punto della situazione relativamente agli impatti economici della pandemia sul settore vetro: “So bene che le misure restrittive dovute al Covid-19 hanno causato la sospensione della produzione per "circa il 40% delle imprese dell'industria del vetro. Il restante 60% del settore si trova nel frattempo ad affrontare una forte diminuzione generale della produzione" (fonte: Assovetro). Durante un'audizione presso la Commissione Industria del Senato, Assovetro ha dichiarato che le imprese dell'industria del vetro sono costrette ad "affrontare costi ingenti per la mera preservazione degli impianti produttivi".
Se gli impianti venissero chiusi, sarebbero irrimediabilmente danneggiati, causando così una perdita di circa 2,5-3 miliardi di euro, di circa 27.000 posti di lavoro diretti o indiretti e di una capacità produttiva di 2,2 milioni di tonnellate di vetro, utilizzate attualmente nella filiera del Made in Italy, che diversamente dovrebbero essere essere importate.”

Il Sottosegretario di Stato ricorda inoltre le dichiarazioni dei sindacati: “Come hanno sottolineato le organizzazioni sindacali CGIL-CISL-UIL in un recente comunicato, "il gruppo Pilkington-NSG ha tracciato un percorso efficace di resistenza a questa crisi, grazie ai lavoratori che, di fatto, hanno deciso attraverso i loro sacrifici personali di scegliere il proprio futuro. Tale percorso ha portato a un piano di investimenti rilevante, ma è ora messo a rischio". Inoltre, "proprio in questo momento il gruppo NSG possiede ventotto forni float nel mondo, la maggior parte dei quali, a causa dell'emergenza Covid, sta ora producendo 'spazzatura', causando così perdite economiche devastanti.

I rischi a breve termine sono facilmente immaginabili, dal momento che le previsioni del mercato automobilistico indicano un calo significativo per molto tempo a venire. Il gruppo NSG potrebbe anche rivedere le sue strategie, chiudendo alcuni float in tutto il mondo e questo scenario potrebbe ricadere anche sullo stabilimento di San Salvo”.

Considerate le criticità occupazionali e le conseguenze negative a livello sociale che potrebbero scaturirne, l'esponente del Governo Conte conclude invitando Nsg-Pilkington ad un confronto diretto sulle problematiche del sito produttivo di San Salvo: “Personalmente condivido la preoccupazione di preservare sia i posti di lavoro che la capacità produttiva dell'impianto: chiudere anche soltanto un float "porterebbe a una catastrofe occupazionale sul nostro territorio di diverse centinaia di posti di lavoro. Le conseguenze andrebbero ad incidere in maniera diretta nel tessuto sociale, così fortemente legato allo stabilimento di San Salvo, Pilkington-Nsg, e porterebbero ad un impoverimento devastante della zona. Essendo questo il contesto in cui si svolge il processo decisionale, credo sia giunto il momento per NSG di condividere le proprie strategie per quanto riguarda l'Italia e in particolare San Salvo. In quest’ottica, chiedo gentilmente di organizzare un incontro per indagare sulle questioni sopra evidenziate e per offrire il mio personale contributo in tali problematiche.”


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