Sicurezza e ambiente, le nuove sfide della pesca

Al largo mer 16 settembre 2020
Lavoro ed Economia di La Redazione
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Pescherecci ©TermoliOnline.it
Pescherecci ©TermoliOnline.it

TERMOLI. Ieri sera è ripartita l’attività di pesca a strascico nell’Adriatico centrale, nel tratto compreso tra San Benedetto del Tronto e Termoli.

Ma ci sono nodi che vanno al di là del fermo biologico, come ha riferito l’Alleanza delle cooperative.Investire nella sicurezza della flotta da pesca italiana e dare vita ad un piano straordinario per promuovere i consumi e la tutela dell'ambiente. A chiederlo è l’Alleanza Cooperative pesca in una lettera inviata al premier Conte per indicare le priorità per la ripartenza del settore. «La pesca pur non essendosi fermata nei mesi di lockdown, ha comunque subito pesanti contraccolpi legati al rallentamento dell'intera economia nazionale e alla chiusura dei ristoranti. È indispensabile, nella definizione degli interventi previsti con il Recovery Fund, non dimenticare il comparto«, afferma l’Alleanza.

Interventi, quelli chiesti dalla categoria, che puntano sul rinnovo della flotta da pesca, oggi con un’età media dei pescherecci di oltre 31 anni, e su politiche per favorire l’ingresso nell’economia blu di giovani e delle donne. Sì, quindi, a sostegni finanziari per rinnovare le imbarcazioni e per garantire la sicurezza dei lavoratori, anche in caso di incidenti in mare con il danneggiamento o, addirittura, la perdita del naviglio. In questa ottica si inserisce la richiesta della messa in sicurezza dei porti italiani. «Dando risposte a queste esigenze, possiamo ripartire per rendere più competitivo questo settore dell’economia primaria che ha continuato a garantire sulle tavole degli italiani prodotti ittici, anche nei momenti più duri della pandemia. Un rilancio che richiede anche una maggiore tutela dell’ambiente marino con sistemi di ultima generazione, biodegradabili e più selettivi, per la salvaguardia delle risorse e del lavoro futuro dei pescatori«, sottolinea l’Alleanza.

Sul fronte commerciale l’attenzione è puntata sulla necessità di favorire accordi di filiera e investire in un’importante campagna di promozione per rilanciare il consumo di prodotto ittico italiano. Una valorizzazione delle produzioni nazionali che passa anche per la richiesta di un aumento dei controlli sulla tracciabilità dell’importazione, soprattutto in chiave di rispetto delle norme igienico sanitarie.

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