Trattativa interrotta, proclamato lo sciopero dei metalmeccanici

La protesta ven 09 ottobre 2020
Lavoro ed Economia di La Redazione
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Metalmeccanici ©Il cittadino di Monza e Brianza
Metalmeccanici ©Il cittadino di Monza e Brianza

TERMOLI. Dopo l’incontro tra i 3 segretari generali, proclamato lo sciopero generale dei metalmeccanici il 5 novembre. Lo hanno deciso le segreterie di Fiom, Fim e Uilm all'indomani dello stop alla trattativa sul rinnovo del contratto. Le ore di sciopero sono sei, di cui due subito con assemblee nei luoghi lavoro e quattro il 5 novembre.

“Abbiamo deciso di scioperare per difendere il contratto nazionale di lavoro, messo in discussione da Confindustria e utilizzato strumentalmente per affossare tutti i rinnovi contrattuali. Vogliamo evitare questa deriva liberista e uniremo i lavoratori intorno a un unico obiettivo: rinnovare il contratto per difendere le libertà e i diritti dei lavoratori”. Lo dichiara Rocco Palombella, Segretario Generale Uilm, al termine della conferenza stampa indetta da Fim Fiom Uilm dopo il blocco della trattativa di ieri con Federmeccanica e Assistal.

“Due ore di sciopero da subito con assemblee in tutti i luoghi di lavoro per informare i lavoratori e quattro ore con lo sciopero generale il 5 novembre, a un anno esatto dall’avvio della trattativa” spiega il leader Uilm.

“Noi vogliamo tornare al tavolo con Federmeccanica ma non a queste condizioni – aggiunge – vogliamo avviare una seria trattativa di merito senza pregiudiziali, come non è accaduto finora, e rinnovare un contratto che aumenti i salari e il potere d’acquisto dei lavoratori”.

“Se non rinnoveremo il contratto dei metalmeccanici, Confindustria si assumerà la grave responsabilità davanti al Paese di bloccare il rinnovo di 10 milioni di lavoratori con il contratto scaduto” continua.

“Vogliamo unire tutti i lavoratori e le forze politiche che dovranno decidere se difendere il contratto nazionale di lavoro, i diritti e le libertà dei lavoratori oppure stare con Bonomi – conclude – Non arretreremo mai di fronte a questa deriva liberista che vuole mettere in discussione quanto abbiamo conquistato con la lotta negli anni”.

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