Arriva in Parlamento il testo unico su pesca e acquacoltura, soddisfatto il mondo ittico

La proposta mar 20 ottobre 2020
Lavoro ed Economia di La Redazione
2min
La flottiglia peschereccia a Termoli ©Termolionline
La flottiglia peschereccia a Termoli ©Termolionline

TERMOLI. Ci sono novità nel comparto ittico e l'Alleanza delle cooperative, che in Molise è presieduta dal termolese Agostino De Fenza, giudica di buon grado l'evoluzione normativa, che ha cominciato il suo iter ieri alla Camera dei deputati, dove è stato presentato il testo unificato in materia di pesca e acquacoltura.

“La proposta di legge si pone obbiettivi molto ambiziosi che ci auguriamo possano venire finalmente centrati a breve in questa legislatura. Ci auguriamo che si confermino le coperture finanziarie individuate dalla Commissione agricoltura e per questo guardiamo con forte interesse al parere che renderà nei prossimi giorni la Commissione bilancio. Nel testo tante buone cose, a cominciare da alcune soluzioni in materia di semplificazione e snellimento, di tutela del reddito, nonché di governance del settore”.

La proposta di legge reca disposizioni volte a incentivare una gestione razionale e sostenibile e l'incremento delle risorse ittiche, a sostenere le attività della pesca marittima professionale e dell'acquacoltura di rilevanza nazionale e quelle della pesca sportiva e ricreativa nonché ad assicurare un efficace sistema di relazioni tra lo Stato e le regioni al fine di garantire la piena coesione delle politiche in materia di pesca e di acquacoltura, nel rispetto degli orientamenti e degli indirizzi di competenza dell'Unione europea, e lo sviluppo sostenibile delle risorse ittiche autoctone.

Tre le novità previste, una delle più interessanti riguarda la creazione dei distretti di pesca:

«In attuazione del principio di sostenibilità e al fine di garantire una gestione razionale delle risorse ittiche e di preservare le identità storiche e le vocazioni territoriali legate all'economia ittica, il Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, con proprio decreto, sentite le regioni interessate, istituisce i distretti di pesca per aree marine omogenee dal punto di vista ecosistemico. Sono fatti salvi i distretti già riconosciuti dalle regioni.

Costituiscono distretti di pesca i sistemi produttivi locali, i cui criteri di identificazione, delimitazione e gestione sono definiti con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e sentite la Commissione consultiva centrale della pesca marittima e dell'acquacoltura e le associazioni nazionali di categoria, sulla base di caratteristiche omogenee sotto il profilo della biodiversità. Il medesimo decreto definisce altresì l'attribuzione ad essi di specifiche competenze, ulteriori rispetto a quelle individuate al comma 3.

I distretti di pesca: a) sostengono azioni per la promozione di pratiche di pesca sostenibile, anche attraverso l'individuazione di attrezzi alternativi di pesca caratterizzati da elevata selettività di cattura e di metodologie a basso impatto ambientale; b) ottimizzano le attività di pesca e di acquacoltura tramite specifici piani di gestione finalizzati ad una maggiore ecosostenibilità, elaborati sulla base della raccolta di informazioni sulle attività di settore e la cui applicazione è oggetto di monitoraggio; c) valorizzano i sistemi produttivi locali caratterizzati da identità storica e territoriale omogenea derivante dall'integrazione tra attività ittica e altre attività locali; d) promuovono la qualità, l'igiene e la salubrità delle risorse alieutiche locali anche tramite idonei sistemi di certificazione o marchi di qualità; e) promuovono la realizzazione di progetti che abbiano per oggetto la tutela, lo sviluppo e l'incremento sostenibile delle risorse ittiche autoctone con particolare attenzione alle specie di interesse commerciale; f) promuovono la raccolta delle più diffuse frazioni merceologiche rinvenute in mare dei manufatti in plastica, acciaio, alluminio e carta, al fine di fare fronte all'emergenza conseguente all'impatto ambientale dei rifiuti in mare, di consentire l'avvio al riciclo separato delle componenti utilizzabili e di ridurre il conferimento in discarica».

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