L'estate parte col piede giusto, in Molise già il 15% di presenze in più rispetto al 2021

Lo studio ven 01 luglio 2022
Lavoro ed Economia di La Redazione
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Il lungomare Nord di Termoli ©TermoliOnLine
Il lungomare Nord di Termoli ©TermoliOnLine

TERMOLI. Estate da record per le spiagge italiane e anche in Molise il trend è ottimo. Il mese di giugno si è chiuso ieri e l’indagine portata avanti dal Sib rispetto al 2021 vede presenze in crescita tra il 25% e il 40% e le previsioni sono ottime per luglio e agosto. Tornano anche gli stranieri. Se già durante le ultime due stagioni Covid le spiagge erano diventate una sorta di bene rifugio per chi voleva comunque fare una vacanza, quest'anno sembra proprio di essere tornati a qualche anno fa con i litorali italiani "assediati" da turisti italiani e stranieri. Secondo un'indagine del Sib, in tutte le regioni i numeri di giugno rispetto al 2021 sono in crescita tra il 25% e il 40%. Spiccano la Campania e la Puglia con un +40%, seguono Toscana con +30%, Liguria ed Emilia Romagna con +25%, bene anche le Isole maggiori con +25%. In Molise l’aumento è del 15%.

Tra gli stranieri si registra il ritorno di tedeschi, austriaci, svizzeri, polacchi, ungheresi, francesi e spagnoli che, privilegiano i litorali del nord e delle isole. Benino gli americani e, data la situazione internazionale, assenti i russi (un duro colpo per molte località in quanto hanno un’alta propensione alla spesa). E anche le previsioni per luglio e agosto fanno sorridere: un grande segnale di speranza per l'economia del Paese e una vera e propria ‘boccata d’ossigeno’ per molte comunità locali che basano la propria sussistenza proprio dai proventi del comparto turistico. «Numeri record ma gli imprenditori sono preoccupati

per il futuro», ha commentato il presidente nazionale del Sib-Confcommercio Antonio Capacchione. «Siamo tornati ai livelli pre-pandemia, in alcune località li abbiamo anche superati. Il ‘tutto esaurito’ negli stabilimenti balneari lo registriamo, però, solo il weekend (ma questa è una prerogativa alla quale siamo, ormai e purtroppo, abituati da tempo). Una tendenza accentuata dal caro carburante che riduce gli spostamenti degli escursionisti: coloro che si muovono giornalmente dalle aree interne verso la costa. L’incremento dei prezzi e delle tariffe energetiche in generale (luce e gas), poi, stanno obbligando i turisti a contenere le spese risparmiando sulle consumazioni al bar o al ristorante. Da parte degli imprenditori balneari - ha proseguito il presidente del sindacato - confermiamo le precauzioni per l'andamento della pandemia, tanto che molti hanno conservato le distanze degli ombrelloni messe in pratica negli ultimi anni».

«A parte la variabile dettata dalle condizioni atmosferiche e, soprattutto, dalle eccessive temperature - ha concluso Capacchione - gli imprenditori balneari, però, sono seriamente preoccupati per il futuro e quello delle proprie famiglie a causa di recenti interventi legislativi ‘confusi e pasticciati’, come la confisca e la messa a gara delle aziende balneari che, con un contenzioso esteso e profondo, rischiano di distruggere un modello di turismo efficiente e di successo costruito in decenni di sacrifici da decine di migliaia di famiglie di imprenditori balneari: lavoratori autonomi e piccole aziende che si tenta di sostituire con capitani d'industria dai forzieri ricolmi». Il sondaggio è stato condotto su un campione di imprese balneari italiane aderenti al Sib. 

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