«Salvaguardiamo l'indotto Stellantis», lo sciopero contro i licenziamenti alla ditta Albasan

In presidio gio 28 marzo 2024
Lavoro ed Economia di La Redazione
2min
Presidio per lo sciopero Albasan ©TermoliOnLine
Presidio per lo sciopero Albasan ©TermoliOnLine
Vertenza Albasan: Lidia De Benedittis, Uiltucs

TERMOLI. La partita dell'indotto Stellantis non è di minore importanza rispetto a quella principale. La chiusura di Termoli 2, lo storico stabilimento che produce e assembla cambi, comporterà non solo il trasferimento del personale in altre aree di lavorazione, ma anche l'addio a diversi addetti, fino a 11 su un totale di 47 dipendenti, della ditta Albasan, che si occupa di servizi e igiene nel Termoli Plant, in virtù di un appalto che andrà a scadere solo nel 2025.


Per questo, a commessa di valore confermato, le parti sociali non accettano la riduzione del personale, che già nei mesi scorsi vide una decina di lavoratori andare via, anche per scelta volontaria, come ha rimarcato Lorenzo Fiore, Rsa Fisascat-Cisl.

Ragioni poste alla base dello sciopero proclamato dalle organizzazioni confederali di categoria, che hanno convocato la stampa in un presidio dinanzi ai cancelli della Stellantis.

Secondo l'azienda, lo scorso 13 marzo nella comunicazione ai sindacati: «II carattere di urgenza scaturisce dall'imminente chiusura alla data del 31 marzo 2024 dell'Area destinata alla produzione dei cambi – si legge nella convocazione - scopo dell' incontro è quello di discutere delle eccedenze di personale che si creeranno a seguito della riduzione delle attività generate dalla chiusura e delle procedure che l'Azienda intende mettere in atto per gestire tali esuberi, tenendo canto del fatto che l'Albasan ha esaurito tutti gli ammortizzatori sociali a disposizione (cassa integrazione ordinaria e straordinaria). Tutto ciò premesso siamo a richiedere la fissazione dell'incontro nel più breve tempo possibile, anche in modalità telematica, per consentirci di avviare per tempo la procedura di licenziamento collettivo L. 223/91». Ma non c'è stata intesa tra le parti.


«Tale decisone deriva dalla incertezza lavorativa in cui versano le maestranze in appalto dopo la comunicazione della chiusura dell’area destinata alla produzione dei cambi (Termoli 2), prevista per il 31 marzo prossimo e le conseguenti ripercussioni occupazionali determinate dalla paventata apertura dei licenziamenti collettivi da parte di Albasan S.r.l.

Per questo, ci sarà anche una conferenza stampa, alle 10.30, presso il sito Stellantis. Com'è noto, lo scorso 13 marzo è stata inoltrata la richiesta di incontro urgente, paventando l’avvio della procedura di licenziamento collettivo L.223/91. Il giorno successivo è stato proclamato lo stato di agitazione unitamente alla richiesta di incontro. Giovedì 20 marzo le parti si sono incontrate in modalità telematica al fine di scongiurare perdite occupazionali, ma l’incontro non ha prodotto nessuna soluzione rispetto alla situazione descritta dalla Albasan s.r.l», così come evidenziato dalle segreterie del comparto confederali.


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