Pomeriggio di fuoco al Mimit: il vertice Acc-sindacati sulla Gigafactory di Termoli

Braccio di ferro mar 11 giugno 2024
Lavoro ed Economia di La Redazione
3min
Lo stabilimento Fca-Stellantis di Termoli ©TermoliOnLine
Lo stabilimento Fca-Stellantis di Termoli ©TermoliOnLine

TERMOLI. Alle 14 i destini della Gigafactory di Termoli in discussione al Mimit, nel vertice tra le parti sociali e Acc

«La vita come un grande social». Parte così la riflessione del segretario regionale Fim-Cisl, Marco Laviano, che oggi sarà impegnato a Roma nel vertice rinviato dal 5 all’11 giugno sulla Gigafactory di Termoli.

«La vita come un grande social, anche senza che tutti ne conoscessero il merito, abbiamo assistito al paradosso delle aspettative contro realtà. La lunga settimana elettorale di Termoli ha visto chiunque, dalla piazza al bar, passando per i salotti politici e i comizi per le vie, discutere, sentenziare, prevedere, dare colpe a destra e sinistra, per quello che è diventato il problema dei problemi. Gigafactory sì o no, da un lato crediamo che in una comunità come la nostra il tema della centralità del lavoro per il futuro di questa regione sia davvero così sentito. La speranza di uno sviluppo industriale che dia continuità e rilancio al mondo metalmeccanico ed al nostro tessuto socio economico diventa una seria opportunità per credere nel Molise ed ai suoi cittadini. Ma dall’altro, il grido di allarme di noi sindacati e della nostra richiesta di lavorare insieme, di fare un patto sociale, per proteggere uno dei nuclei industriali più importanti del centro sud è stato colto da parte di qualcuno, per fortuna non tutti, come opportunità per promettere quello che non si può, per cercare quel consenso nelle emotività di chi cerca un lavoro, di chi è preoccupato per il proprio di lavoro e per chi spera ancora di poter vedere i propri figli sistemati.

Dal primo giorno dell’annuncio da parte di Tavares sul piano Dare Forward 2030 e sul patto per la decarbonizzazione e la produzione di zero autovetture endotermiche in Europa dal 2030 ricordo bene che come Fim-Cisl abbiamo ribadito con forza che per noi Termoli avrebbe dovuto mantenere le produzioni di motori e non avremmo mai permesso la delocalizzazione degli attuali prodotti. Almeno fino a quando i mercati, le economie, ed il cambio della mobilità non avrebbero davvero indicato la via maestra. Oggi dopo qualche anno il continuo tira e molla tra Stellantis il governo e le scelte della politica Europea stanno mettendo di nuovo in discussione le scelte di qualche anno fa. Le autovetture per lo più sono diventate inaccessibili per costi e tempi, le tecnologie cambiano in maniera repentina in base alle dinamiche geopolitiche, l’Italia non si è dotata né di una politica industriale di rilancio né di infrastrutture che possano anticipare il trasporto sostenibile, ne ha sviluppato un programma serio per il rinnovabile. In questo scenario, con degli ecobonus che non sono serviti allo scopo, oggi mettiamo in discussione uno degli investimenti industriali più importanti degli ultimi anni.

Questa sarebbe una sconfitta per tutti, noi non vogliamo crederci, sapevamo già quali erano i rischi, lo diciamo ormai da tempo ma qualcuno se n’è accorto solo ora durante la campagna elettorale, tanto comunale quanto europea. Il sindacato spesso visto come il problema del datore di lavoro, invece è quello più vicino alle esigenze delle lavoratrici dei lavoratori e dei luoghi di lavoro, in contrattazione salute e sicurezza, e crede nel l’importanza di avere sul territorio aziende sane e virtuose. Un esempio è il nuovo importante aumento prossimo nella busta paga dei metalmeccanici, prodotto dalla capacità di contrattare del sindacato, di anticipare le dinamiche future. Di progettare.

Oggi, per Termoli sarà un giorno ancora una volta importante così come ormai lo è da mesi, il susseguirsi di appuntamenti al Mimit devono diventare porti sicuri, il Mimit ha il difficile compito di mediare. Servono risposte concrete, lo ribadiremo ancora una volta, Termoli non ha potuto scegliere per lei, ora al Molise bisogna garantire futuro, lavorativo e di prospettive. Il possibile slittamento della realizzazione della Gigafactory non deve spaventare, l’Italia non è ancora pronta ad avere un mercato di sole autovetture elettriche, confido che ci arriveremo, soprattutto se chi ci governa saprà darci lo strumento giusto da usare nella nostra cassetta degli attrezzi. Questo necessariamente comporta che il gruppo Stellantis continui a rendere strategica l’officina motori di Termoli. Il vero valore aggiunto è questa officina e le persone che l’hanno resa unica negli anni, non permetteremo che tutto venga perso in cambio di promesse. Se doveva servire aver paura di arrivare tardi ad un appuntamento per dorarsi di una sveglia, questa potrebbe esser l’occasione».

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