La vertenza Vibac procede a elastico: nuovo round alla Regione Molise
TERMOLI. A distanza di otto giorni torna a riunirsi il tavolo Vibac alla Regione Molise.
Chi si aspettava una passeggiata di salute dopo l’esito del tavolo ministeriale dello scorso 30 maggio sarà rimasto deluso.
Nessun accordo perfezionato la volta scorsa all’incontro sulla vertenza Vibac nella sala della Giunta regionale del Molise.
Il summit, già posticipato dal mattino al pomeriggio per permettere al presidente del gruppo di partecipare da remoto dagli Stati Uniti, avrebbe dovuto disegnare i percorsi delle politiche attive, ma è stata una discussione che ha rimesso in pista alcune differenze. Se ne parlerà oggi, alle 14.30, giorno in cui organizzazioni sindacali nazionali e azienda dovranno necessariamente trovare la quadra sulla bozza di accordo.
Lo scorso 30 maggio l’azienda ha comunicato la volontà di ritirare la procedura di licenziamento collettivo, avviata il 15 aprile scorso, che interessa 90 lavoratori dei complessivi 139 impiegati presso lo stabilimento di Termoli.
Nel confermare la strategicità del sito produttivo molisano, la Società aveva accolto l’invito ad avviare un confronto con le Parti sindacali al fine di programmare ogni iniziativa utile e possibile per la riorganizzazione delle produzioni e delle attività commerciali, che permetta la riduzione degli esuberi strutturali attualmente presenti nel sito. Il confronto era stato convocato sull’attivazione di idonee misure che possano agevolare l’esodo volontario dei lavoratori che rimarranno in condizione di esubero strutturale.
Al fine di una gestione il meno traumatica possibile dell’attuale situazione aziendale, le Parti hanno concordato di continuare la fruizione della cassa integrazione guadagni fino a gennaio 2025.