Vaccini, criteri discriminatori: «Io, convivente di malato oncologico, sono esclusa»
TERMOLI. Riceviamo e pubblichiamo la lettera di F.S., cittadina di Termoli che evidenzia criteri discriminatori per la somministrazione dei vaccini. Suo marito è un malato oncologico e in quanto persona fragile sua moglie ha chiesto di potersi vaccinare, ma è stata esclusa.
«Lei non ha diritto al vaccino...
Questa frase, già di suo, mette i brividi ma vi spiego meglio.
Mio marito è un malato oncologico. Purtroppo è affetto da un tumore raro ad entrambi i polmoni e sta eseguendo i cicli di chemioterapia. Sono io che lo porto in ospedale, io che faccio la spesa, io che esco solo per estrema necessità. Quando abbiamo saputo che c’era la possibilità del vaccino in immediato abbiamo fatto domanda. Mio marito ha fatto il vaccino oggi, a me la domanda è stata rigettata perché come si legge dall’email non ho il diritto di fare il vaccino. Ora... se io mentre esco, contraggo il COVID cosa ne sarà di mio marito? Così come tutte le categorie a rischio... non fate la classifica di chi ‘è più malato allora ok’... se si è fragili bisogna vaccinare i protagonisti e le persone a lui vicine. Cerchiamo di fare qualcosa con coerenza in questo Molise messo in ginocchio da una gestione terribile e preistorica».