Lettera aperta a tutti i comunisti del Molise

lun 16 maggio 2022
Lettere al direttore di La Redazione
2min
Giovanni Moriello ©TermoliOnLine
Giovanni Moriello ©TermoliOnLine

CAMPOBASSO. «Compagni, Unità!

Il contesto storico nazionale ed internazionale in cui oggi viviamo, impone a tutte le avanguardie rivoluzionarie un compito non facile, anzi arduo e complesso: ricostruire l’unità dei comunisti nel nostro Paese. Gli accadimenti degli ultimi decenni hanno frammentato e disorientato i proletari di tutto il mondo; hanno spezzato il nostro movimento, facendo dilagare ovunque la globalizzazione capitalistica, e la civiltà del lavoro, che noi avevamo costruito con le nostre lotte, oggi non esiste più. Il lavoro oggi, se c’è, è precario per tutti, e la disoccupazione è la norma a cui molti di noi si rassegnano; nelle fabbriche, negli uffici, nelle scuole, ovunque è pressoché impossibile organizzarsi, poiché l’attività sindacale è osteggiata con metodi da ventennio fascista; sui social e sui mass media più importanti, la libertà d’opinione non esiste. Siamo in un vero e proprio Medioevo!

A tutto ciò si è aggiunta la guerra in Ucraina. Questo specifico evento storico, secondo tutti gli zerbinotti che abbondano nel nostro Paese, avrebbe compiuto il miracolo di compattare l’Occidente e di rendere più forti le nostre democrazie. Questa, compagni, è la più ignorante e tendenziosa delle menzogne! Tutti i Paesi europei – l’Italia, come al solito, in questo si distingue al peggio! – sono diventati un’appendice, una squallida colonia, degli Usa e della Nato; e chi li governa non è in grado di fare gli interessi del proprio popolo. Il quadro economico è destinato a peggiorare nel medio periodo e, dato che questa guerra durerà ancora per molto tempo, le nostre economie sprofonderanno in una crisi terribile, con conseguenze sociali drammatiche ed imprevedibili. In Italia, dove ormai da tempo i cittadini poveri sono ben 5 milioni, la priorità del Governo del Draghi è quella di aumentare le spese militari e di mandare armi in Ucraina, così come gli è stato ordinato da Washington!

 Noi, invece, riteniamo, compagni, che le urgenze nazionali siano ben altre! Pensiamo, innanzitutto, che l’Italia debba finalmente liberarsi dal giogo americano, per diventare finalmente una nazione veramente autonoma che sia in grado di proteggere il proprio popolo dai foschi tempi di guerra che si prospettano. Per questo vogliamo la neutralità del nostro Paese rispetto al conflitto in atto e rispetto a tutti quelli che la Nato farà in futuro. Vogliamo una nuova politica economica che metta al centro il lavoro e che garantisca la piena occupazione di tutti. Vogliamo che lo Stato contrasti ed escluda dall’economia tutte le grandi multinazionali, italiane e straniere. Vogliamo che la maggior parte delle risorse pubbliche sia investita in scuola, sanità e trasporti. Vogliamo sradicare la miseria e la povertà da questo Paese!

Affinché tutto ciò non rimanga una bella professione d’intenti, cari compagni, dobbiamo uscire dalle celle in cui ci hanno rinchiusi. Dobbiamo frantumare l’isolamento e la frustrazione dovute alla sconfitta storica che abbiamo subito. La lotta paga, Compagni! È sempre stato così, così continuerà ad essere! Per tutti questi motivi è necessario oggi più che mai mettere da parte le nostre divergenze; per ricostruire un movimento comunista, avanguardista e rivoluzionario, che riunisca in sé tutti lavoratori più avanzati e che sia il pilastro di una grande massa popolare in grado di rovesciare questo ordine sociale. Comunisti di tutto il Molise, uniamoci!»

 Giovanni Moriello

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