«Appunto, Termoli non è Amsterdam»
TERMOLI. Tiene ancora banco il dibattito sulla posta ciclabile del lungomare Nord. «Termoli non è Amsterdam», replica Giancarlo Totaro, rompighiaccio e artefice della discussione, dopo la risposta ricevuta su Termolionline da Luigi De Gregorio.
«Appunto Termoli non è Amsterdam, dove una persona adulta e preparata, come lo scrivente l'articolo (persona che saluto con il massimo e sincero rispetto), non si accorge ripetutamente di intralciare le bici per scarsa esperienza civica e ricevendo gli improperi dei ciclisti, figuriamoci su un lungomare pieno di bambini e "bagnanti d’occasione" cosa potrebbe succedere.
Per questo che forse sarebbe giusto prevedere una giusta prudenza da parte dei ciclisti che invece sono persone esperte, generose, altruiste e soprattutto attente all'ambiente, anche e soprattutto in virtù della considerazione espressa secondo la quale "non si è risarciti" sulla quale esprimo i miei dubbi.
Quindi se un bambino piccolissimo viene travolto riportando danni fisici non verrebbe risarcito perché la bici è priva di assicurazione? Mi sembra strano ma francamente non conosco la normativa di merito.
Viva i ciclisti, ma secondo me nelle giornate piene di gente e d'estate con folle di bagnanti sbaglia la persona che in bicicletta percorre la pista ciclabile ad una velocità pericolosa e tutto questo non mette in dubbio alcuna dote morale di chi va in bici, ama la natura.
Mettere un limite di velocità a quella pista da parte del comune (se si può fare ed è possibile) la ritengo una cosa assolutamente buona e non lesiva per gli amici che praticano lo sport del ciclismo.
Un sincerissimo saluto».