Corso Umberto è un problema
TERMOLI. La chiusura parziale di corso Umberto I rappresenta una problematica serie alla viabilità cittadina oltre a decretare la morte lenta di tutte le attività commerciali che si affacciano su di esso e di tutte quelle dislocate lungo il corso Nazionale e nelle zone limitrofe. La scelta di chiudere al traffico una parte di corso Umberto, non è stata dettata dalla volontà di creare una mastodontica vasca di Cocoon dove convogliare l'energia dell'universo per diffondere l'elisir della giovinezza ma una scelta propedeutica alla realizzazione del Grande scempio cittadino.
Scelta obbligata come il ripristino del doppio senso di marcia del lungomare Nord, quello prossimo di via Mario Milano la inevitabile chiusura di alcune strade del centro cittadino (Corso Fratelli Brigida, via Roma, Via Sannita, ect), la pedonalizzazione del borgo vecchio unitamente alla restante parte di corso Umberto e il prosieguo di Corso Nazionale fino alla Madonnina. In realtà quest'ultimi tratti erano già preventivati ma per motivi a noi ignoti, rimandati. Le conseguenze di questa scelta scellerata è palpabile percorrendo via Dante, divenuta una fonte di stress e gas di scarico.
La città di Termoli annovera nel suo patrimonio due meravigliosi lungomare di svariati chilometri, Nord e Sud, dotati di parcheggi e in un caso di una pista ciclabile dove far scorrazzare i propri pargoli. La nostra città necessita di un collante tra il centro cittadino e le periferie e non di un'opera che distrugge l'entità di una città e convoglia l'intero traffico cittadino dentro un buco che sfocia dentro un centro commerciale.
Ciro Stoico