Sul faro nel borgo vecchio
TERMOLI. Dalla lettura del vostro recente articolo ho preso atto che i lavori per la ricostruzione del faro nel borgo vecchio di Termoli procedono spediti.
Certamente suggestiva e accattivante è l’immagine richiamata nello stesso articolo dei fasci di luce lanciati dalla città; la realtà più significativa, però, sarà che continuerà ad essere presente una struttura di scarso pregio architettonico tecnico e storico (è stata attivata solo nel 1960) totalmente in contrasto per caratteristiche dimensionali ed estetiche con l’antico e caratteristico edificato circostante.
Insomma, ritengo che il genio umano che nelle sue molteplici espressioni si è attivato nell’occasione, meglio avrebbe fatto ad utilizzare diversamente le risorse occorse per la ricostruzione del faro che era solo da demolire stante pure la sua ormai maturata inutilità: le attuali imbarcazioni sono infatti da tempo dotate di strumentazioni che consentono di fare a meno dei passati sistemi di segnalazione; e comunque, ritenuto di dover lasciare in ogni caso un riferimento del tipo sul territorio, sarebbe stato sufficiente ricostruirlo localizzandolo in altro vicino punto alto, quale ad esempio sugli edifici dell’università o sul costone adiacente il campo sportivo, laddove purtroppo, antiestetiche anch’esse, già svettano numerose antenne telefoniche.
Tutte le opere che modificano le realtà territoriali e quelle pubbliche in particolare, piccole o grandi che siano, dovrebbero sempre rappresentare un positivo elemento distintivo del territorio dove sorgono; meriterebbero quindi la massima attenzione e sensibilità da parte delle istituzioni che a vario titolo, politico tecnico e amministrativo, intervengono nella loro realizzazione.
Libero Volpe