Non ci rassegniamo
TERMOLI. Stiamo vivendo un periodo dell’umanità dove non vi sono più certezze. Stiamo combattendo una pandemia planetaria mai vissuta prima d’ora, una crisi economica mondiale che non dà segni di ripresa, aggiungiamoci anche la perdita di qualche amico che hai condiviso i migliori anni vita, mi riferisco alla dipartita dell’amico fraterno Paolo Fiorilli. In questo clima di incertezze, mi pare oltremodo pretestuoso lamentarsi di qualche disservizio non proprio indispensabile.
Ma, forse, proprio questo ci può aiutare ad allievare le tragedie in atto. Non dobbiamo abbondonarci alla rilassatezza e accettare qualsiasi tipo di carenza organizzativa, pur non essendo di primaria importanza. Reagire e denunciare queste disfunzioni potrà aiutarci a vivere una vita “normale” senza cadere nella rassegnazione che è sempre dietro l’angolo.
Tutto ciò premesso per testimoniare lo stato di abbandono del servizio di raccolta rifiuti nell’ambito portuale. Ormai le banchine sono diventate vere e proprie discariche con rifiuti abbandonati “chissà da chi?”. Certamente sono da condannare gli autori di tali comportamenti, ma se gli enti preposti non predispongono dei cassonetti per il conferimento di questi rifiuti, si dà adito a questi soggetti di gettarli dove meglio gli fa comodo.
Gigi Rosati