La politica Controcorrente di Matteo Renzi, bagno di folla a Termoli per l'ex premier

Demolition man lun 26 luglio 2021
Politica di La Redazione
4min
Renzi alla Cala Sveva ©TermoliOnline.it
Renzi alla Cala Sveva ©TermoliOnline.it
Matteo Renzi a Termoli

TERMOLI. Tra interviste e incontro, oggi Matteo Renzi ha vissuto di una diretta piuttosto significativa e il mondo dei social se n’è accorto, centinaia di commenti e interazioni, dai fedelissimi a veri e propri hater, di appartenenti a movimenti politici che nel libro Controcorrente vengono letteralmente massacrati.

Ma è il senso profondo di una visione della politica lontana dagli influencer e vero significato del libro, al bando i Casalino, insomma.

D’altro canto,  è lui stesso a definire l’opera, un saggio che in 15 capitoli ripercorre la fase finale del Conte 2 fino all’avvento di Draghi, un libro coraggioso, ricco di passione, aneddoti e retroscena, ma soprattutto di una visione capace di squarciare il conformismo a cui troppo spesso siamo stati abituati.

«All’inizio del 2021 mi sono reso responsabile di un gesto che a molti è sembrato un errore, un azzardo, una provocazione: aprire una crisi di Governo in piena pandemia. L’ho fatto – insieme ad altri colleghi e amici – perché pensavo fosse giusto e necessario per l’Italia cambiare passo sui vaccini, sull’economia, sul futuro. Oggi sono più convinto di prima. L’ho fatto e lo rifarei, dunque. E tuttavia avverto la responsabilità di raccontare, confidare, illustrare ciò che è accaduto in queste settimane, per chi davvero vuole conoscere, giudicare e criticare le nostre scelte. Ma vogliamo farlo partendo dalle ragioni profonde che ci hanno mosso, non dalla verità preconfezionata degli slogan, dei tweet, dei titoli acchiappa consenso.

Ciò che è avvenuto non è una sconfitta della politica, ma il capolavoro di una politica che vive di idee e non si piega alla logica dei sondaggi e degli influencer. Di una politica capace di essere controcorrente. Siamo andati controcorrente per realizzare questa svolta. Controcorrente, contro tutti. Ma nel mondo che cambia ci sarà sempre più bisogno di persone capaci di andare controcorrente. Un libro coraggioso, ricco di passione, aneddoti e retroscena, ma soprattutto di una visione capace di squarciare il conformismo a cui troppo spesso siamo stati abituati».

Cala Sveva gremita all’inverosimile, altro che distanziamento, con centinaia di persone e udite udite, tanti amministratori di centrodestra, compresi Patriciello, Cotugno e Cefaratti, e questo pur vorrà dire qualcosa per chi nell’ottobre 2017 era stato col treno dem da queste parti.

Moderatrice del confronto, concluso con l’abbraccio dei lettori e degli esponenti politici presenti, l’onorevole Giusy Occhionero, che ha avuto parole di amicizia per il senatore fiorentino.

Orgoglio Molise in prima fila, dunque, ma sia Patriciello che Cotugno hanno glissato significati politici, parlando di presenza di naturale culturale a un evento con un ex premier, chissà. Intanto tutti si ricordano la cena di Rosato a casa Patriciello.

La tappa termolese di Controcorrente tour è stata al centro di un tour de force adriatico, tra Bari e Pescara, in un giorno davvero torrido.

Immancabile, al di là dell’excursus che narra l’arrivo dell’ex presidente della Bce a Palazzo Chigi, il riferimento all’attualità stretta, con le domande della stampa: «L'appello di Draghi lo condividiamo. Chi si vaccina mette in sicurezza se stesso e gli altri. Purtroppo il virus ancora non è sconfitto, ma l'unico modo per iniziare a debellarlo - ha aggiunto - è il vaccino e il green pass è lo strumento per tornare alla libertà», risponde così a chi gli chiede una opinione sulla campagna vaccinale, ma nel libro è ben contento di aver provocato la staffetta tra Arcuri e Figliuolo. Sempre in tema di giustizia, «Sulla riforma deciderà il Presidente del Consiglio» e sulla sfida elettorale di Letta a Siena nelle suppletive dice: «vediamo, è un tema su cui stiamo discutendo». Sulla mancata candidatura di Conte a Roma, in un collegio stravinto 3 anni fa dal M5S Renzi ha ribadito che non sia maturata per timore di una sconfitta. E sempre sui pentastellati: «I cinque stelle sono morti e non lo sanno.

Le loro battaglie sono sconfitte dalla storia, tutte. Le battaglie sul giustizialismo, Di Maio ci ha messo 5 anni ma ha capito di aver sbagliato. Potrei proseguire con la tav, la tap. Mi sento in condizioni di dire che il tema dei 5 Stelle oggi c'è ma tra due anni è tutta un'altra cosa. Nei prossimi due anni ci sarà un rimescolamento delle forze politiche, ma certo io non sarò mai con Salvini e Meloni che sono contro il Green pass, e non sarò mai in posizioni politiche come quelle che abbiamo visto contro l'Europa». L’assioma che lascia in eredità alla platea è che: «andare controcorrente non paga sempre. La vera grandezza delle persone non è quando cadono ma quando si rialzano».

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