Centrodestra da ricostruire in Molise, Paduano: «A Isernia pagati gli errori commessi in Regione»
TERMOLI. «E' andata male, le responsabilità sono un po' di tutto il centrodestra». Con questa frase il responsabile organizzativo di Fratelli d'Italia in Molise (anche dirigente nazionale), Luciano Paduano, sintetizza l'analisi politica che gli abbiamo chiesto all'indomani della roboante sconfitta consumata al turno di ballottaggio al comune di Isernia. Paduano anche nelle more dell'ufficializzazione delle candidature non l'aveva mandata a dire, ammonendo il comportamento di Forza Italia quale causa della rottura. Critiche che si ritrovano anche nelle parole successive alla vittoria di Piero Castrataro su Gabriele Melogli. «Non certo sono solo responsabilità di Fratelli d'Italia, poiché il nostro partito è stato costretto a correre da solo, dopo i veti che gli altri soggetti politici di coalizione avevano messo sui nostri possibili candidati. Tanto che c'è chi dice che non siano state proposte da parte nostra, ma non è andata così.
La lista di nomi c'era, Forza Italia ce l'ha bocciata, "mai con Fratelli d'Italia", e si è consumata la rottura, come è avvenuto peraltro nella maggioranza regionale. Io ho sempre perseguito la tattica di "quadra che vince non si cambia", nel 2018 il centrodestra riuscì a vincere le elezioni in Molise a un mese dal trionfo del Movimento 5 Stelle alle politiche. Tutti insieme riuscimmo a strappare la Regione ai grillini. Poi, sono cambiate le regole, è come se nel nostro campionato di Serie A dove si qualificano le prime 4 alla Champion's League, la quarta non piace e si qualificano solo le prime tre. Una volta stabilite le regole si rispettano, cambiamenti ci possono essere, ma dovrebbero valere dal torneo successivo, non in quello che cui si è scesi in competizione. Queste responsabilità sulla sconfitta a Isernia vanno attribuite al centrodestra che governa la Regione».