Il centrodestra affila le armi, Fratelli d'Italia insiste ma Forza Italia resiste
TERMOLI. Nel giorno in cui il presidente della Giunta regionale del Molise, Donato Toma, ribadiva nella nostra intervista come la partita sulle elezioni regionali deve giocarsi sui tavoli nazionali, si è riunita ieri sera la componente molisana del centrodestra.
Un tavolo a cui hanno partecipato i rappresentanti dei partiti che compongono la coalizione che è maggioranza in Molise e anche nel Paese, confrontatisi su “regole d’ingaggio” come: unità, programma, rispetto. Parole chiave che hanno rappresentato la declinazione di questo rendez-vous.
Unità come conditio sine qua non per confermarsi alla guida della regione; programma chiaro e condiviso che punti su sanità, lavoro e infrastrutture; infine rispetto dai vertici nazionali che dovranno tenere conto di quanto deciso dal territorio.
Il coordinatore di Fratelli d’Italia Filoteo Di Sandro ha rivendicato l'aspirazione a indicare il candidato presidente, ma non ha arretrato la componente centrista, con Forza Italia, presente con Annaelsa Tartaglione e Aldo Patriciello (sua anche la lista Orgoglio Molise).
Intorno al tavolo anche l’Udc, con Teresio Di Pietro, forte anche della rappresentanza parlamentare eletta in Molise, con Lorenzo Cesa.
Tavolo che si è completato nello scacchiere che ripropone il modello nazionale con la Lega Molise, nella figura del commissario regionale Michele Marone, con la richiesta di una forte discontinuità rispetto all’attuale Governo regionale di Toma, infine, proprio dalla Giunta, l’ambizione mai sopita dei Popolari per l’Italia di Vincenzo Niro, forte soprattutto della rete di amministratori locali che vanta sul territorio.
Un primo approccio, certamente, in vista dei momenti cruciali che si vivranno sia qui che a Roma.