Toma: «Il clima è cambiato, mi dimetto da commissario alla sanità»

Se ne va sab 18 marzo 2023
Politica di La Redazione
2min
La conferenza stampa "dimissionaria" del commissario ad acta Donato Toma

CAMPOBASSO. Donato Toma si è dimesso da commissario ad acta, la formalizzazione di questo gesto avverrà con l’inoltro ai protocolli istituzionali lunedì prossimo, 20 marzo.

E’ questa la comunicazione che il presidente della Giunta regionale, nella veste di commissario nominato dal Governo, ha reso noto questa mattina.

«Non ci sono più le condizioni per andare avanti», ha dichiarato Toma.

«Solo gli stupidi non cambiano idea- ha continuato Toma- ho maturato questa decisione perché la sanità molisana deve essere messa in cima all'agenda politica. Oggi non ci sta. Oggi ci mandano un sub commissario soddisfatto delle dimissioni di un altro sub commissario che agisce non in sincronia con il commissario. O lunedì mattina mi chiama il presidente del Consiglio dei Ministri o se i cittadini molisani non vogliono questo, mi mandino dei segnali. Non mi sento tradito da questo Governo ma mi sento tradito dai Governi che non hanno voluto aiutare questa Regione. Non sono soddisfatto della vita di questa Regione.

L'accordo con il Gemelli è un piccolo episodio, non è la goccia che ha fatto traboccare il vaso. È una delle gocce che mi ha indotto a prendere atto che le condizioni che il governo Draghi mi aveva assicurato per la sanità molisana non ci sono più. Il decreto Molise non dovete chiederlo a me, ma a chi l'ha proposto. C'è un bilancio che va avanti e dietro per le commissioni. Io non avevo intenzione di accettare questo incarico, quando è stata nominata la dottoressa De Grassi io ero tranquillo e soddisfatto, mi fu chiesto dall'allora ministro della sanità e dal presidente Draghi di assumere l'incarico, io che sono uomo delle istituzioni, ho avuto il coraggio di accettare».

Toma ha riferito di aver ricevuto decine di messaggi, che lo invitavano ad andare avanti, poiché gli riconoscevano di aver lavorato bene.

«Nel mio programma elettorale c'era l’eliminazione del commissariamento che non funziona come istituto. Potevo lavarmi le mani. ho combattuto con il Conte 1 e 2 e poi ho ottenuto la nomina con Draghi, gestita con schiena dritta e mani libere, messe dove qualunque non voleva che venisse fatto.

Nelle ultime tre settimane il clima è cambiato, il sub-commissario Papa, leale ed efficiente, è stato costretto a dimettersi. E’ stato nominato il successore Bonamico senza che fossi consultato, a mia insaputa, si sta muovendo in modo asincrono, senza confrontarsi col sottoscritto. Ora avrò politicamente le mani libere di agire in favore della nostra sanità». 

Poi, Toma fa riferimento al tavolo tecnico, che è inflessibile e monorotaia, «Non si fermano davanti a nulla. Firmerò le ultime cose per il tavolo col monitoraggio a metà aprile. Ergersi a difesa dei molisani mi farà pagare un prezzo politico molto salato, ma mi sento apposto con la coscienza». 

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