«Riforma strategica per la stabilità politica», Molise in prima linea sul premierato

La conferenza stampa mer 17 aprile 2024
Politica di La Redazione
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Conferenza stampa in Senato ©Termolionline.it
Conferenza stampa in Senato ©Termolionline.it

ROMA. Molise in prima linea col senatore di Fratelli d'Italia Costanzo Della Porta sulla riforma del premierato.

Oggi conferenza stampa in sala Nassirya in Senato per illustrare la costituzione di ulteriori tre comitati civici a favore della riforma: Ferrara, Rimini e Campobasso, coi senatori Balboni, Spinelli e Della Porta.

Nuovi comitati civici per il premierato. Dopo la presentazione, sempre in Senato, dei primi comitati a sostegno della riforma costituzionale voluta da Fratelli d’Italia e che punta all’elezione diretta del presidente del Consiglio, si allarga l’adesione della società civile pronta a sostenere nel Paese la riforma una volta approvata.

Per Il presidente di Fratelli d’Italia in Senato, Lucio Malan, “quella del premierato è una riforma che piace agli italiani, una riforma strategica per la nostra Nazione. Vedremo chi chiederà ai cittadini di votare perché siano altri e non loro a scegliere chi deve guidare il Governo. Intanto i promotori dei comitati civici, animati dalla volontà di portare avanti questa battaglia a favore del cambiamento della nostra Costituzione, mettono la faccia per dire sì a questo positivo cambiamento e per questo vanno ringraziati.”

Secondo il senatore Andrea De Priamo “presentiamo oggi nuovi comitati civici, dopo il primo nato due settimane fa qui nella Capitale. Quello di oggi rappresenta il momento ulteriore di un percorso importantissimo: la riforma del premierato. In questa sede presentiamo i comitati civici che saranno utili per far conoscere ai cittadini i contenuti della riforma.

“Grazie alle persone che si stanno attivando per far conoscere questa riforma sui territori – ha sottolineato il senatore Marco Lisei - il nostro obiettivo è mostrare la bontà del nostro lavoro, con cui si dà più potere ai cittadini nella scelta di chi li governerà. In commissione Affari Costituzionali, in cui io sono capogruppo, stiamo facendo un ottimo lavoro e crediamo che gli italiani ce lo riconosceranno”.

Per il senatore Costanzo Della Porta “molto di quello di cui discutiamo oggi è stato affrontato in Commissione. Il confronto ha guidato i nostri lavori. Il fatto che nascano sui territori dei comitati spontanei per far conoscere la riforma significa che stiamo facendo un buon lavoro. Con questa riforma i poteri del presidente della Repubblica non sono toccati, nonostante le critiche dell’opposizione. Cambierà il fatto che il premier sarà eletto direttamente dai cittadini, quella che per noi rappresenta la più alta forma di democrazia possibile. Nulla di anarchico o di guerrafondaio: diciamo ‘no’ agli inciuci di Palazzo, ai ribaltoni e ai governi tecnici”.

A sua volta la senatrice Domenica Spinelli sottolinea che “il premierato è la riforma madre e la porteremo a termine in questa legislatura. C’è una narrazione totalmente errata su questo tema da parte delle opposizioni, che stride con le sollecitazioni che ci vengono dai territori che ci lasciano ben sperare. Con questa riforma mettiamo al centro la democrazia, la partecipazione e la stabilità, un elemento di cui si sente un gran bisogno anche per le sorti della nostra economia. Il governo Meloni è il governo della concretezza e della determinazione ma soprattutto il governo che tiene fede a quanto promesso in campagna elettorale”.

Infine, il senatore Alberto Balboni, presidente della Commissione Affari Costituzionali, avverte che “dobbiamo fare in modo che l’informazione sul premierato arrivi ai cittadini senza il filtro della propaganda della sinistra. C’è molto entusiasmo su questo tema e lo dimostra la nascita dei comitati civici che stanno nascendo sempre più numerosi. Questa è una riforma per chi verrà dopo, una riforma per garantire stabilità e dunque per dare una prospettiva di lungo periodo. Dobbiamo evitare l’escalation progressiva dell’astensionismo che è seguita ai governi Monti e Draghi e che è costata all’Italia negli ultimi 10 anni 260 miliardi di euro. Dunque questa è una riforma per ridare dignità alla democrazia e restituire sovranità ai cittadini”.

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