«La democrazia liberale esclude chi dissente», la contro-narrazione di Rizzo e Toscano
TERMOLI. Incontrare decine di migliaia di persone nelle iniziative di raccolta firme per essere presenti alle ormai imminenti elezioni europee dell’8 e 9 giugno, oltre 52mila sottoscrizioni già acquisite, procede il cammino di una delle formazioni “costrette” da una modifica di legge avvenuta poche settimane fa a fare la corsa in tempi strettissimi per affermare le proprie idee sull’Europa e sul contesto internazionale.
Democrazia Sovrana e Popolare con Marco Rizzo e Francesco Toscano è approdata ieri sera a Termoli, in via del Pero, ospiti nella saletta di ArkDeko, per spiegare le proprie idee, oltre ovviamente ad avviare anche sul nostro territorio questo sprint finale verso la consegna delle candidature.
Una domenica sera diversa, come lo stesso Rizzo ha sottolineato, per coloro che hanno scelto di trascorrerla, dalle 19 alle 20.30 circa, affrontando temi delicati e una visione del mondo lontana da quella che viene proposta dall’establishment, secondo Rizzo e Toscano.
«È arrivato adesso il momento di lavorare con grande impegno per cambiare nel profondo l’Italia. Lo vogliamo fare denunciando il carattere totalitario della cosiddetta “democrazia liberale”. È una ideologia molto totalitaria. Se non sei d’accordo con loro ti escludono. Hanno sempre bisogno di emergenze, di conflitti, di nuovi nemici. Se non ne esistono, li creano. In vista dei prossimi appuntamenti dalle decisive elezioni europee alle mobilitazioni per la Pace, la giustizia sociale e la libertà. Le fortezze si conquistano dall’interno, e una grande affermazione di Democrazia Sovrana e Popolare determinerà una accelerazione della rottura della già decadente costruzione di Bruxelles», si legge nel manifesto fondativo di Dsp, che si propone come l’unica forza seria e strutturata in grado di proporre un radicale cambiamento di paradigma. Il ritorno della politica sopra l’economia e la finanza».
«Gli obiettivi da realizzare sono chiari e non fraintendibili: 1) Fine dell’egemonia unipolare targata USA e apertura di una nuova era multipolare. 2) Rottura della UE e della Nato, strumenti di una globalizzazione oramai superata. Recupero della sovranità monetaria e uscita dall’Euro. 3) Nuovo equilibrio internazionale a “cerchi concentrici’. Ovvero recupero di una piena sovranità militare ed economica interna che si relaziona, su base paritaria, con tutte le restanti nazioni del mondo per il perseguimento di obiettivi di interesse generale e strategico. Nessun approccio sciovinista quindi».