Liste d'attesa, Greco: «L'Asrem chieda scusa ai molisani e risolva i problemi»
CAMPOBASSO. «Invece di avviare una indagine interna per capire le eventuali negligenze, l’Asrem diffida e minaccia di querele la giornalista del programma ‘Fuori dal coro’ di Rete 4, responsabile di aver raccontato quanto accade all’ospedale San Timoteo di Termoli».
È quanto sostenuto dal consigliere regionale del M5S, Andrea Greco, sull'annosa questione delle liste d'attesa.
«La trasmissione di Mario Giordano non ha fatto altro che testimoniare sul territorio, con prove video e interviste ai cittadini, quello che denunciamo da anni in Consiglio regionale. Ovvero, che spesso, per accedere ad esami e visite bisogna pagare, altrimenti si rischia di attendere mesi e mesi prima di effettuare un accertamento.
Il miglior modo per tutelare l’immagine della nostra azienda sanitaria è impedire che queste cose accadano e non che non vengano raccontate.
Un impegno, quello dell’abbattimento delle liste di attesa, che abbiamo preso con i molisani e che ha trovato pieno accoglimento con l’approvazione di un emendamento, a mia prima firma, durante i lavori dell’ultimo Consiglio regionale.
Il concetto espresso durante l’approvazione del Bilancio è semplice e recepisce quello che già dovrebbe essere in vigore: se le liste d’attesa in ambito pubblico sono troppo lunghe e non vengono rispettati i tempi di prescrizione, le attività a pagamento in intramoenia devono essere bloccate. Una norma di civiltà che dovrebbe essere in vigore in tutto il Paese già dal 2019.
Di fatto tutto il Consiglio regionale si è impegnato a trovare una soluzione affinché i nostri concittadini possano accedere ai servizi offerti dalla sanità pubblica in tempi ragionevoli e senza dover ricorrere a visite a pagamento.
E allora per quale ragione invece di intervenire sul campo e chiedere scusa ai molisani per inefficienze del sistema, si preferisce paventare azioni legali?
Il servizio televisivo oltre a rilanciare il tema di una sanità pubblica accessibile con troppe difficoltà, ha evidenziato un altro aspetto inquietante: la scarsa conoscenza della realtà territoriale.
Davanti a questa situazione a dir poco imbarazzante, l’Asrem decide di spendere quattrini pubblici, soldi dei contribuenti, per tutelare la sua immagine per un servizio presuntamente diffamatorio. Siamo al paradosso. Naturalmente andremo a fondo per chiarire questa vicenda e porteremo in Aula il tema, oltre a chiedere una audizione in commissione.
In definitiva non può e non deve passare un concetto di inciviltà, ovvero: se hai i soldi ti curi, altrimenti ti arrangi. Tutto ciò non deve trasformarsi in una caccia alle streghe, ma al tempo stesso occorre dare risposte concrete ai cittadini molisani».