La risposta del sottosegretario Bocci all'interrogazione, Comitati guardinghi

Nel tunnel gio 04 gennaio 2018
Politica di La Redazione
5min
Comitato No Tunnel ©TermoliOnLine
Comitato No Tunnel ©TermoliOnLine

TERMOLI. Il Comitato Referendario e il Coordinamento No Tunnel condividono con i cittadini, come sempre, ogni informazione utile a seguire gli sviluppi della vicenda “riqualificazione”, e trasmettono quindi la risposta del Governo, attraverso le parole del Sottosegretario agli Interni Giampiero Bocci, all’interrogazione presentata dall’On. Danilo Leva il 12 settembre 2017. La risposta è stata formulata il 30 novembre 2017.

Come si potrà constatare, essa ricostruisce puntualmente i fatti relativi alla seconda richiesta di referendum consultivo; ma nella conclusione si limita a registrare che l’iter del procedimento è ancora in corso.

Il che è senz’altro vero: si dimentica però la variabile più eclatante, cioè il particolare che secondo regolamento sarebbero stati necessari 90 giorni per arrivare alla conclusione, mentre sono trascorsi più di dieci mesi senza che una voce si sia levata dalle stanze del Palazzo di Città, a parte un paio di brevi convocazioni che non hanno portato a nulla.

E’ dunque il caso di tornare (ancora una volta, ahimé!) a parlare di democrazia e di buone pratiche; o meglio della loro mancanza. Perché è sempre di quello che parliamo quando parliamo di “tunnel”, o più precisamente di Grande Scempio.

Vogliamo richiamare alla memoria di tutti i termolesi quante volte sono state infrante le procedure di partecipazione democratica che questa amministrazione sarebbe stata tenuta a rispettare, per il fatto stesso di essersi insediata: quelle procedure che essa non ha introdotto, dato che erano state approvate precedentemente, con un rarissimo caso di unanime senso di responsabilità civica, ma che avrebbe dovuto comunque applicare.

Parliamo del primo referendum, bocciato con motivazioni assolutamente pretestuose; parliamo della petizione popolare ignorata e irrisa; parliamo dei tempi biblici e immotivati che ancora bloccano la richiesta del secondo referendum.

Né si può tralasciare di iscrivere in questo libro nero la costante negazione della possibilità di discutere in Consiglio Comunale del progetto tunnel: le due assemblee finora svoltesi sull’argomento sono state convocate su iniziativa del Comitato, grazie alle firme dei consiglieri di minoranza. E si è arrivati, in virtù di una tracotanza da manuale, a negare ai cittadini anche l’opportunità di presentare osservazioni alla variante di Piano Regolatore prevista nell’iter progettuale.

Riprendendo quindi i passi salienti della vicenda, un’unica conclusione salta agli occhi: le buone pratiche democratiche che per legge e per logica spetterebbero ad una amministrazione, a Termoli in questi due anni e mezzo sono state rivendicate e proposte unicamente dalle iniziative degli attivisti, che hanno cercato di riportare al centro della questione la volontà della popolazione e la sua possibilità di esprimersi. Situazione paradossale, che non torna certo ad onore di chi ci amministra.

D’altronde, a ripensarci bene, non aveva torto chi nell’ultimo Consiglio Comunale ha detto che la popolazione avrebbe potuto partecipare secondo legge e come è sempre stato fatto. Coerenza ammirevole: si continuerà come da parte loro è sempre stato fatto, cioè imbavagliando i cittadini e ignorandoli.

In tanto sconforto, ci rende però felici e orgogliosi una notizia arrivata nei giorni scorsi dal capoluogo: a Campobasso il Consiglio Comunale ha infatti introdotto il referendum consultivo, superando nel regolamento quanto previsto a Termoli e ampliando addirittura la partecipazione al voto anche ai migranti. E questo esempio sarà seguito da altri paesi in regione. L’amministrazione di Petacciato ha già avviato l’iter.

Un bel segno di civiltà, davvero, che certo ha preso le mosse da qui, considerato che il nostro è stato il primo istituto del genere ad essere previsto e regolamentato in Molise.

Possiamo di conseguenza sperare che i semi di condivisione e partecipazione fatti cadere nel terreno in questi anni diano frutto; e aspettiamo la conclusione di questa storiaccia, nella certezza che nessuna lotta è mai del tutto persa. E spesso, come sa chi sogna di giorno, anche nel buio più nero (quello del tunnel, appunto) si arriva a vedere la luce. Con buona pace di chi crede di avere già vinto.

LA RISPOSTA ALL'INTERROGAZIONE

La proposta referendaria recante tre quesiti in merito alla realizzazione di un tunnel per il raccordo stradale tra il porto di Termoli, in provincia di Campobasso, e il lungomare Cristoforo Colombo di quel centro cittadino, corredata dalle firme autenticate dei sottoscrittori, è stata presentata presso la sede municipale del predetto comune lo scorso 16 febbraio 2017, dal comitato promotore «Termoli No Tunnel», costituitosi nello stesso giorno.

Il successivo 21 febbraio, la predetta documentazione è stata trasmessa dal servizio segreteria generale del comune, per i conseguenti adempimenti, al sindaco, al presidente del consiglio comunale, ai capigruppo consiliari, alla commissione per i referendum, all'Ufficio elettorale, nonché al coordinatore del richiamato comitato.

In data 24 febbraio 2017, l'ufficio elettorale ha provveduto ad inviare alle competenti strutture comunali i certificati elettorali cumulativi dei sottoscrittori (n. 361 rispettivamente per il primo e terzo quesito e n. 362 per il secondo quesito), ai sensi dell'articolo 17, comma 4, del «Regolamento Partecipazione dei Cittadini», approvato dal consiglio comunale nel febbraio 2014.

Il 28 agosto 2017, ai sensi dell'articolo 19 del citato regolamento, è stata convocata la prima riunione della commissione per il referendum, tenutasi il 18 settembre 2017. La commissione non risulta aver concluso i propri lavori.

Il comitato promotore «Termoli No Tunnel» ha chiesto alla prefettura di Campobasso l'esercizio dei poteri sostitutivi stante il perdurare del «comportamento evasivo ed ostruzionistico da parte dei preposti Organi comunali», nei propri confronti.

A tal riguardo, la prefettura ha comunque fatto presente al predetto comitato che al prefetto è consentito di intervenire, in via sostitutiva, solo nell'ipotesi prevista e disciplinata dall'articolo 39 del Tuel che, al comma 2, stabilisce: «Il Presidente del Consiglio comunale... è tenuto a riunire il Consiglio, in un termine non superiore ai venti giorni, quando lo richiedono un quinto dei Consiglieri, o il Sindaco..., inserendo all'ordine del giorno le questioni richieste». Il successivo comma 5 prescrive poi che «In caso di inosservanza degli obblighi di convocazione del Consiglio, previa diffida, provvede il Prefetto».

Alcun intervento, pertanto, può essere esercitato in caso di mancata convocazione del consiglio comunale su richiesta di soggetti diversi dal numero minimo di consiglieri previsto dalla citata disposizione normativa.

La stessa prefettura ha comunque assicurato la consueta vigilanza sulla puntuale attuazione del dettato normativo di cui al citato articolo 39 e l'eventuale esercizio di poteri sostitutivi previsti dall'ultimo comma di quella norma, ove ne maturino i presupposti.

Il comitato promotore ha altresì invitato il comune di Termoli ad attivare tutte le procedure necessarie a consentire al consiglio comunale di pronunciarsi, in via definitiva, sull'ammissibilità dei tre quesiti referendari presentati.

A tal proposito, la presidenza del consiglio comunale ha specificato che l'articolo 19 del richiamato regolamento dispone espressamente che ove la richiesta referendaria venga dichiarata non ammissibile dalla commissione per i referendum, il comitato promotore, entro trenta giorni dalla notifica della relativa decisione, può chiedere il pronunciamento del consiglio comunale che, a maggioranza semplice, decide in via definitiva.

Ne consegue, pertanto, che prima dell'adozione della citata deliberazione della commissione, il consiglio non può essere convocato per pronunciarsi sull'ammissibilità della proposta referendaria.

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Gianpiero Bocci.

TermoliOnline.it Testata giornalistica

Reg. Tribunale di Larino N. 02/2007 del 29/08/2007 - Num. iscrizione ROC:30703

Direttore Responsabile: Emanuele Bracone

Editore: MEDIACOMM srl
Via Martiri della Resistenza, 134 - 86039 TERMOLI(CB)
P.Iva 01785180702

© Termolionline.it. 2024 - tutti i diritti riservati.

Realizzato da Studio Weblab

Navigazione