Regione: diamo il segnale di una nuova concezione della democrazia e della sua rappresentanza

Nel Palazzo gio 20 settembre 2018
Politica di Claudio de Luca
3min
Palazzo Vitale ©TermoliOnLine
Palazzo Vitale ©TermoliOnLine

LARINO. Il Molise degli appuntamenti elettorali si rinnova (?) con gli anni, quasi sempre imponendo, al colto ed all’inclita, personaggi che sono sempre gli stessi (ma solo perché hanno cambiato collocazione, viaggiando tra destra e sinistra). Purtroppo l’istituto regionale è mutato, ed oggi è divenuto il fulcro dell’amministrazione e della gestione di una Comunità più allargata di quella in cui si vive. Perciò, se aspirassimo ad un’area geografica migliore e più moderna dovremmo impegnarci a dare vita a componenti di Giunte adatti al ruolo che occorre ricoprire, inaugurando strategie elettorali che vadano oltre la mera gestione delle clientele.

Con la riforma le istituzioni regionali sono diventate fondamentali nel reggimento della Cosa pubblica; e da un Presidente si pretende molto di più. Prima di tutto il cosiddetto Governatore dev’essere un grande ‘manager’, poi un accorto politico. Ecco perché occorre che il suo ‘identikit’ sia ben compreso dall’elettore che dovrebbe rendersi conto delle sue caratteristiche, culturali e politiche, mai negoziabili. Il candidato prescelto dovrebbe avere il giusto entusiasmo nell’affrontare i problemi e la giusta voglia di cambiare. La sua militanza politica dovrebbe essere di lungo corso perché è fondamentale la conoscenza del funzionamento della macchina regionale. Una Regione, persino quella molisana, gestisce tutto, dall’’A’ alla ‘Z’. Perciò errare nella scelta del Presidente sarebbe castrante perché è su di lui che si accentra ogni responsabilità. Ecco perché è assolutamente necessario eleggerne non solo di ottimi quand’anche – e soprattutto! – nominare buoni consiglieri. Nella sostanza un Consiglio ed un Esecutivo, composti da persone con conoscenze approssimative della macchina amministrativa, non è più possibile permetterseli.

Al Nord non è così; perciò occorre prendere spunto dalla Lombardia, dal Veneto e dall’Emilia-Romagna all’avanguardia soprattutto nella Sanità pubblica. La gestione di quest’ultima interessa la grandissima parte del bilancio di ciascuna; in Molise, di contro questa materia è diventata come il tallone d’Achille, al punto che il comparto necessiterebbe di una cura drastica e non più di pannicelli caldi fatti venire (in forma umana) da vari luoghi dello Stivale o addirittura attinti da ambienti lavorativi ben lontani da quelli in cui saranno poi chiamati ad operare … per meriti politici (?). Certamente una regione non potrebbe essere misurata solo da questo, ma anche dalle infrastrutture. Anche in queste Lombardia e Veneto sono all’avanguardia; anzi è proprio questo il segreto del primato delle regioni citate non solo in Italia quand’anche in Europa. Ottime infrastrutture vogliono dire grandi occasioni di sviluppo per la Comunità e soprattutto miglioramento della qualità della vita. Di contro, in Molise, gli spostamenti locali su rotaia (sospesi da tempo da Campobasso a Termoli) e su gomma sono praticamente impossibili.

Insomma, tornando a bomba, non rientra negli interessi dei Molisani affidarsi a politici che creano solo grandi disavanzi finanziari e tanti danni al territorio. Basta girarsi intorno per vedere a quali strutture stiamo alludendo. Occorrono Presidenti lungimiranti e responsabili e non gente che si lascia fotografare in pose pubbliche ufficiali in cui inforcano perennemente una penna con cui non scriveranno alcunché per tutti gli anni a venire. E’ indispensabile meditare, per il futuro, a persone munite di grande competenza e di elevata capacità gestionale. Basta con la gestione scriteriata di soldi provenienti da lontano di cui si finisce col non rendere conto. I Molisani sono stanchi di vedere (e di frequentare) ospedali veneti, emiliani e lombardi, perfettamente funzionanti, e sentire di bilanci chiusi nella ‘ventesima’ da strutture che stanno per diventare colabrodo, prive di efficienza, quale che sia. Purtroppo i bilanci di colore rosso non potranno mai risanarsi in poco tempo, soprattutto se si continua a chiamare da fuori regione i soliti ‘manager’ trombati. Perché conferire posti importanti ad illustri perdenti?

Claudio de Luca

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