Sanità, che bagarre per fare in Molise «Edward mani di forbice»

Commissario a... pacta sunt servanda mar 09 ottobre 2018
Politica di Emanuele Bracone
2min
Ospedale San Timoteo ©Termolionline.it
Ospedale San Timoteo ©Termolionline.it

TERMOLI. Giorni fa abbiamo pubblicato le pagelle relative ai Lea, i livelli essenziali di assistenza sanitaria, che per il 2016, l’ultimo censito, vede promuovere il Molise.

Ma cosa c’è dietro i numeri duri e crudi delle fredde statistiche?

In Molise parlare di sanità e a Termoli non si fa nessuna eccezione, significa parlare di sacrifici e carenze, di mezzi e personale.

Il commissariamento prodotto dal deficit ha portato a un progressivo depauperamento del sistema sanitario regionale, inteso come rete ospedaliera ma anche come medicina del territorio.

Giusto ieri, a livello nazionale, c’è chi ha asserito che «Le risorse necessarie sembrano ben lontane da quelle che il nuovo esecutivo potrà assicurare alla sanità pubblica». E' questa la conclusione a cui arriva la Fondazione Gimbe che ha svolto un’analisi sulle risorse necessarie per continuare ad erogare al meglio i servizi sanitari. Il fine dichiarato è quello di facilitare il confronto tra Governo e Regioni sulle priorità che possono essere realmente finanziate dalla Legge di Bilancio 2019.

In tal senso la Fondazione Gimbe rileva come sia indispensabile un aumento del Fondo Sanitario Nazionale di 4 miliardi di euro. Invece nella manovra del Governo è confermato solo il miliardo previsto già nella precedente legislatura: “è evidente che per la sanità nella prima Legge di Bilancio giallo-verde il triennio 2019-2021 è buio pesto. Unica ragionevole certezza è che il miliardo aggiuntivo stanziato dal precedente esecutivo rimarrà indenne, con un finanziamento pubblico per il 2019 di 114,396 miliardi di euro”.

Rimane poco comprensibile il notevole incremento (+2,4%) della spesa sanitaria dal 2017 al 2018 stimato in ben 2,732 miliardi di euro. Considerato che tutte le Regioni hanno raggiunto un sostanziale pareggio di bilancio, come interpretare gli oltre 2,9 miliardi di spesa sanitaria previsti nel 2018.

Sul fronte Lea sono previste due azioni rilevanti: la definizione degli standard per l''assistenza territoriale e l'avvio del nuovo Piano nazionale per il governo delle liste d'attesa, ma non c'è alcun cenno allo sblocco dei nomenclatori tariffari dei ''nuovi'' Lea per i quali manca la copertura finanziaria (800-1.600 milioni), né all'esigenza di effettuare un consistente sfoltimento delle prestazioni incluse”.

Insomma per salvare il Servizio sanitario nazionale mancano azioni innovative e rilevanti e la copertura finanziaria è al momento molto incerta, visto anche il rinnovo dei contratti in sanità e il via libera ai nuovi Lea.

In Molise ci si arrovella sulla nomina del commissario ad Acta, come se fosse la panacea di tutti i mali, e non l’investitura di Edward mani di forbice de noantri, visto che dovrà garantire la corretta applicazione dei rigidi schemi ministeriali sul riassetto del comparto nella nostra regione.

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