Di Brino senza freni: «Sbrocca nasconde i dati negativi sul depuratore»

Singolar tenzone gio 18 ottobre 2018
Politica di La Redazione
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La conferenza dell'ex sindaco Di Brino ©Termolionline.it
La conferenza dell'ex sindaco Di Brino ©Termolionline.it
Intervista all'ex sindaco Antonio Di Brino

TERMOLI. L’ex sindaco Antonio Di Brino, in compagnia di Luciano Paduano, Christian Zaami, Lorenzo Valeriani e del capogruppo azzurro Francesco Roberti, ha armato la sua dialettica per denunciare livelli di inquinamento esagerati allo sbocco del depuratore, tanto da farne una interrogazione consiliare, rivolta al sindaco Sbrocca e per conoscenza all’Arpa Molise, all’ufficio igiene pubblica dell’Asrem e alla Capitaneria di Porto.

«Premesso che, l'attuale sindaco di Termoli riveste da ormai quattro anni anche la carica di Presidente del Consorzio industriale della Valle del Biferno; considerato che, il Consorzio in data 1 ottobre 2018 ha inviato all'Egam ed allo stesso Sindaco di Termoli (cioè a se stesso), con verbale n.49/2018 (allegato alla presente interrogazione) l'analisi effettuata sui certificati consegnati dalla Crea in merito agli autocontrolli svolti sull'impianto di depurazione del porto di Termoli; constatato che, dalla documentazione acquisita e dalle analisi effettuate risulta la non conformità allo scarico con il superamento di molteplici parametri; Visto che, i parametri di riferimento considerano il periodo settembre 2017/agosto 2018 ; Atteso che, relativamente agli Escherichia Coli, i valori superano di gran lunga il limite massimo di 500, raggiungendo addirittura valori pari a 24.190.000 nel mese di giugno 2018 ed a 13.000.000 nel mese di agosto 2018; -rilevato che la presenza così elevata di colibatteri nel periodo estivo si è diffusa su entrambi i litorali termolesi nel pieno del periodo di balneazione e durante la maggiore presenza di turisti e termolesi sulle spiagge ed in acqua.

SI INTERROGA

Il sindaco, anche nella doppia veste di Presidente del Cosib (controllore e controllato) , per sapere: da quando era a conoscenza dei dati contenuti nel verbale n.49/2018 e dei certificati della Crea e con quale periodicità sono stati trasmessi dalla stessa società al Cosib; quali iniziative abbia assunto, considerata la gravissima situazione di inquinamento del mare e perché non sono stati informati i media e l'intera cittadinanza; se la balneabilità dell'intero litorale poteva essere sicura nei maggior periodo di picco dei valori; In quale modo intenda giustificare l'inerzia dell'attuale Amministrazione ed i danni provocati in quasi cinque di gestione della depurazione, a causa del mancato completamento del depuratore del Sinarca e della bloccata realizzazione dell'impianto di sollevamento di Rio vivo (opera già progettata ed appaltata nel 2014)».

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