«Fermate il Tunnel, o lo pagheranno i cittadini»

Diffide a iosa mer 07 novembre 2018
Politica di La Redazione
4min
La conferenza della minoranza di centrodestra ©Termolionline.it
La conferenza della minoranza di centrodestra ©Termolionline.it
Conferenza Tunnel minoranza

TERMOLI. Tre consiglieri comunali, come Antonio Di Brino, Michele Marone e Annibale Ciarniello, l’architrave dell’elezione di Marone alla Provincia, assieme agli esponenti di Fratelli d’Italia Luciano Paduano e Franco Baccari, hanno portato di nuovo stamani, in conferenza stampa nella saletta delle minoranze al Comune di Termoli, la vicenda del Tunnel.

Ad aprire le danze è stato Di Brino, che ha rivendicato anche coerenza nel modus operandi della minoranza. Di Brino ha porto gli auguri per l’elezione di Marone a Palazzo Magno.

«Un risultato importante dal punto di vista politico, avendo fatto squadra anche insieme a Campomarino, abbiamo voluto rivendicare l’autonomia del territorio che per troppi anni ha subito le discese degli unni.

Contiamo di organizzarci per evitare i dissidi interni e rivendicare il giusto ruolo che Termoli ha nel Basso Molise.

Abbiamo una nostra posizione forte di opposizione al tunnel, abbiamo posto in essere tutte le azioni possibili per evitare lo scempio, abbiamo promosso un atto di significazione che risale a diverso tempo fa sulla procedura, datato 11 maggio 2018, dove avevamo mosso tutti i rilievi che si vanno confermando anche oggi. Abbiamo un atto di diffida e significazione in cui invitiamo l’amministrazione e la diffidiamo a non procedere all’affidamento definitivo del progetto per realizzazione dell’opera e a non sottoscrivere alcuna convenzione e contratto con la De Francesco che dovrebbe realizzare l’opera stessa. Per quanto ci riguarda la procedura non è definita perché la Regione non ha voluto produrre atti che potevano essere impugnati, preferisco vedere il bicchiere mezzo pieno, ma continuiamo la nostra battaglia e la nostra lotta. Questo è il centrodestra di Termoli e sono convinto che saprà far valere le proprie ragioni al prossimo turno elettorale amministrativo. La procedura non è chiusa perché Giarrusso, dirigente del quarto settore ha inviato la nota in cui chiede la validazione del progetto rispetto a questa richiesta risponde la De Francesco, che dice «sto provvedendo a definire la validazione del progetto per farlo diventare esecutivo». Alla missiva del 31 ottobre scorso, la De Francesco replica così: “è stato dato il via al procedimento per l’individuazione di soggetto abilitato qualificato come per legge cui affidare a spese dello scrivente l’attività di verifica del progetto”.

Il secondo aspetto più delicato è che non ancora c’è contezza del finanziamento regionale e credo che nessuno possa procedere a fare un affidamento se non c’è contezza del finanziamento regionale, nulla vieta che il Ctar faccia perdere definitivamente il finanziamento. Se il finanziamento non dovesse arrivare e si firma la consulenza e il contratto, l’articolo 13 prevede che tutte le opere che non verranno realizzate dovranno essere pagate dal Comune. Diffidiamo l’amministrazione a fermarsi, non firmate la convenzione perché dopo il discorso si chiude e scattano i risarcimenti, ci sono tante situazioni ancora pendenti. Questa amministrazione sta per scadere e tra sei mesi torna a casa e le responsabilità sono dell’amministrazione che è in carica e chi verrà chiamato a pagare saranno i cittadini termolesi. Se dovesse accadere che si inizia a costruire e il finanziamento non arriva che succederà? Termoli sarà sventrata e l’opera non sarà terminata, non capiscono quanto sia pesante lasciare questa cosa alle generazioni future». Il nuovo atto di significazione e diffida coinvolge sindaco, assessore all’Urbanistica, segretario generale e dirigente (che svolge le funzioni di Rup), indirizzato anche alla Procura e alla Corte dei Conti, oltre al’Anac, alla Regione Molise e al direttore regionale Giarrusso.

«Al fine di tutelare i diritti della comunità termolese e individuare eventuali future responsabilità erariali – spiega Di Brino - ci siamo stancati di vedere i cittadini pagare per gli errori degli amministratori».

Poi, entra in gioco Marone.

«Allo stato la variante al Piano regolatore si è perfezionata, in merito alla questione del progetto è noto che la Regione Molise tramite la struttura tecnica competente ha mosso rilievi precisi in merito alla parte pubblica del finanziamento. Sembra che il progetto iniziale presentato sia cambiato alla luce delle modifiche richieste dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.

La struttura tecnica è andata a rilevare la discrasia tra il codice di gara del primo progetto e il codice di gara del secondo e per la validazione del Ctar, organo regionale che decide se ammettere o meno a finanziamento il progetto di un’opera pubblica e responsabile della procedura, altrimenti si perde il finanziamento anche per la richiesta di proroghe. Viene in rilievo che la variante si è consolidata, il Consiglio comunale aveva la maggioranza ma la politica è fluida e resta il problema della questione del finanziamento pubblico. Oggi andiamo a evidenziare i rilievi di opportunità amministrativa, ci sono una serie di criticità che dice anche la struttura tecnica, aspettate e verificate le cose, aspettte a firmare la convenzione se non si risolvono tutti i problemi. La questione urbanisticamente parlando è chiusa, ma sotto il profilo del progetto è aperta fino a dicembre».

Per il consigliere Ciarniello è innegabile l’approssimazione con cui questa amministrazione ha speso risorse e tempo senza ascoltare le esigenze dei cittadini. «Termoli è ostaggio di scelte che riguardano l’esterno». Infine, la parola a Fratelli d’Italia. Paduano ritorna alla politica. «Tutti insieme cercheremo di trovare la persona da candidare a sindaco, vogliamo riuscire a trovare la figura del candidato primo cittadino senza che ce la suggeriscano da Campobasso o da Roma».

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