Assistenza sanitaria, Molise virtuoso? Per la Vizzarri la realtà è assai diversa

Controcanto gio 17 gennaio 2019
Politica di La Redazione
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Graziella Vizzarri ©Termolionline.it
Graziella Vizzarri ©Termolionline.it

LARINO. Dopo aver preso parte all’assemblea di comitati, associazioni e cittadini di domenica scorsa, Graziella Vizzarri, esponente di minoranza a Palazzo Ducale, col ruolo di vicepresidente del Consiglio comunale interviene sul tema della sanità e in particolare sui Lea, che recentemente ha visto confermato il Molise tra le regioni con un parametro positivo.

«I Lea sono i Livelli Essenziali di Assistenza, cioè le prestazioni e i servizi che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a fornire a tutti i cittadini, attraverso la gratuità o dietro il pagamento di una quota di partecipazione (ticket), con le risorse pubbliche raccolte attraverso la fiscalità generale, ossia le tasse. Dunque, si tratta di servizi di primaria importanza per la salute di tutti i cittadini.

Per quanto riguarda la loro erogazione, il Molise ha ottenuto la sufficienza. Le cose, a ben vedere, non stanno proprio in questi termini se si tiene conto della situazione reale in cui versa la Sanità molisana. Relativamente a questa questione si è così espressa Graziella Vizzarri, vicepresidente del Consiglio del Comune di Larino: “La griglia dei Livelli Essenziali di Assistenza del 2016 dà la sufficienza alla Regione Molise. Questo su carta. Bisogna chiedersi, poi, se questo corrisponde alla realtà. La Sanità molisana verte in una condizione disperata. Non si ha contezza del fatto che i servizi non vengono distribuiti in maniera equa sul territorio. Non si tiene conto della distribuzione della popolazione nelle varie aree territoriali e a questo si aggiunge anche la difficoltà degli spostamenti resi sempre più difficili, soprattutto in caso di emergenza, da una viabilità che presenta varie problematiche, a partire dalla cattiva manutenzione.

Dunque, recarsi nell’ospedale più vicino, soprattutto in caso di urgenza, diventa quasi un “viaggio della speranza”. Nella nostra regione diventa sempre più difficile curarsi, ricevere l’assistenza primaria, vedere tutelato il basilare diritto alla salute. Per non parlare dell’aumento di decessi per cause imputabili alla mancanza di accesso repentino alle cure. Le decisioni che vengono dall’alto devono tener conto della persona, dei suoi bisogni, della peculiarità del territorio che abita e non devono essere prese tenendo conto del numero di accesso alle cure. La salute è un bene primario, un diritto costituzionalmente sancito e non può essere trascurato. I nostri governanti ne devono tener conto! A tal proposito, faccio riferimento alla legge Balduzzi che ha fortemente pilotato le scelte regionali, portando allo smembramento di vari nosocomi molisani. Scelte scellerate dettate da esigenze di risparmio che, in effetti, non hanno ridimensionato la spesa, ma solo i servizi sanitari fondamentali.

Anzi, le spese sono addirittura aumentate, poiché i cittadini, sempre più spesso, sono costretti a recarsi fuori regione. Il terzo grande livello in cui i Lea sono suddivisi, riguarda l’Assistenza Ospedaliera, dunque Pronto Soccorso, ricoveri in tutte le varie modalità, riabilitazione, lungodegenza, che, a quanto pare, in varie aree del nostro territorio mancano o sono insufficienti a reggere una massiccia richiesta. Nel territorio basso-molisano lo smantellamento del Vietri, avvenuto in maniera latente e ancora in atto, ha contribuito alla creazione di un’area di crisi ed emergenziale che meriterebbe tutto l’interesse e l’attenzione da parte della Regione Molise e dello Stato stesso. Sono fortemente a favore di una Sanità pubblica che garantisca i Lea e non solo, anche se ritengo importante la presenza di una Sanità di tipo privato che, in qualche modo, contribuisce a migliorare l’offerta dei servizi attraverso specificità sanitarie. Chiediamo, anzi pretendiamo, ascolto e la certezza di poter riavere servizi regolarizzati e idonei a dare risposte alle esigenze del territorio. È tempo di agire!»

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