Con Pizzarotti e Abbaticchio, 'Italia in Comune' si presenta ai termolesi

ven 17 maggio 2019
Politica di Valentina Gentile
2min
Con Pizzarotti e Abbaticchio, 'Italia in Comune' si presenta ai termolesi ©Termolionline.it
Con Pizzarotti e Abbaticchio, 'Italia in Comune' si presenta ai termolesi ©Termolionline.it

TERMOLI. ‘Italia in Comune’ e ‘+Europa’ riuniti in un gremito bar Grecale per promuovere le rispettive liste alle elezioni amministrative ed europee. Fra simpatizzanti e candidati al consiglio comunale termolese, spiccano come ospiti d’eccezione il sindaco di Parma – nonché fondatore del partito ‘Italia in Comune’ – Federico Pizzarotti e i candidati al Parlamento europeo Michele Abbaticchio, sindaco di Bitonto e vicesindaco di Bari, e Daniela Aiuto, già eurodeputata nella corrente legislatura.

Introdotto dal consigliere Antonio Giuditta, alle 15:30 apre le danze di “Un caffè con Pizzarotti” il sindaco Abbaticchio che definisce una somiglianza fra la direzione che Termoli ha preso con il sindaco Sbrocca, grazie soprattutto alla scelta di pedonalizzazione di alcune aree urbane, e lo status di Parma – di recente dichiarata città più ecosostenibile d’Italia.

«Le elezioni europee sono viste dai cittadini come un voto distante, ma Bruxelles può incidere sulla nostra vita di tutti i giorni con tante azioni, in primis coi finanziamenti,» ricorda il sindaco Abbaticchio, con un particolare riferimento alle tipicità enogastronomiche verso le quali si deve spingere ancora di più, poiché restano le poche cose che non possono essere clonate da competitor stranieri.

Interviene Daniela Aiuto a sfatare il mito, sostenuto da molti avversari politici, che i mali del nostro Paese provengano dall’Europa. Un esempio su tutti, il tema dei migranti: «Due anni fa la Commissione propose di rivedere il regolamento di Dublino, che prevedeva che gli immigrati restassero nel primo Stato di approdo. Noi abbiamo votato il ricollocamento negli altri Stati membri, ma ad opporsi è stato il Consiglio, quindi gli egoismi degli altri Stati – in primis il gruppo di Visegrad, gli “amici” del nostro Ministro degli Interni – hanno superato la volontà dei cittadini, espressa all’interno del Parlamento». Una voce paradossale che continua a girare, mentre al contrario «l’Europarlamento è il baluardo della democrazia», conclude la Aiuto, richiamando al voto per ribadire l’importanza della presenza italiana nell’Ue.

Il sindaco Pizzarotti ripercorre in breve la storia di ‘Italia in Comune’, nato un anno fa dall’esperienza di tanti amministratori comunali decisi a ripartire dal basso, dai territori abbandonati dai partiti. «Questo percorso ci porta in tante città italiane a sostenere i candidati come quelli di questa lista e il sindaco Angelo Sbrocca, perché alla sfida riguardante il territorio coniughiamo le competenze: provare a mettere le persone giuste al posto giusto».

È il momento di presentare i candidati di ‘Italia in Comune’ alle amministrative, che uno ad uno fra emozione ed entusiasmo si alzano e salutano i presenti, ringraziando i sostenitori per la fiducia. Sono Luana Colombo, Antonietta Zarrilli, Michela Melito, Silvana Acciaro, Luca D’Achille, Pasquale Di Lisa, Nino Traino – il candidato più giovane in assoluto della competizione termolese – e infine il coordinatore Giorgio De Luca, che si dichiara «orgoglioso di quello che stiamo facendo: dimostreremo la nostra professionalità e competenza, e già da ora ci distinguiamo per il nostro coraggio di fare».

Una lista che ha ancora tutto da dimostrare perché, come ricorda a chiusura dell’incontro Angelo Sbrocca, «qui tutti i volti sono nuovi e nessuno è mai stato candidato prima, laddove dall’altra parte politica è candidato il ‘sistema’, da cui noi siamo differenti».

È uno dei due motivi di contentezza del primo cittadino; l’altro è «la pragmaticità e concretezza che contraddistingue amministratori come me e Federico Pizzarotti; qualità rare in un momento in cui si parla per proclami o per selfie». Ma che non si possa parlare in “politichese” e si debba invece risolvere i problemi concreti ogni giorno «può saperlo solo un sindaco, che è il capro espiatorio di tutti i problemi della città, anche quelli non di sua competenza».


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