«Indagini Digos sul voto a Termoli», Salvini risponde ai "5 Stelle" in Parlamento

Question Time mer 12 giugno 2019
Politica di La Redazione
4min
Matteo Salvini ©Termolionline.it
Matteo Salvini ©Termolionline.it

TERMOLI. Del ricorso elettorale che sarà presentato al Tar Molise il Movimento 5 Stelle si sapeva già, come della nota inviata a prefettura e sottocommissione circondariale elettorale.

Intanto, la questione presuntiva sulle irregolarità nello spoglio di lunedì 27 maggio è approdata in Parlamento, nel question time di oggi pomeriggio a cui ha preso parte il vicepremier e Ministro dell'Interno Matteo Salvini. Nel corso dell'interrogazione a risposta immediata formulata nell'aula di Montecitorio, è stato citato anche il caso di Termoli, abbiamo chiesto un commento, al candidato sindaco del Movimento 5 Stelle, Nick Di Michele: «I presunti brogli dell'ultima tornata elettorale giungono alla camera con una interrogazione al Ministro Salvini. Governare o amministrare in assoluta trasparenza discende anche dal come si vincono le competizioni elettorali. Bisogna vederci chiaro cosi da non avere nessuno spettro che immancabilmente continuerebbe ad aleggiare sugli anni di governo».

A proporre l'interrogazione è stato il deputato Giuseppe Brescia, che ha tuttavia incentrato la questione sul caso di Bari.

«Ministro Salvini, a Bari, Ariano Irpino, Aversa e Termoli sono scattate indagini della Digos per corruzione elettorale o brogli elettorali e a Capaccio Paestum addirittura i cittadini hanno dovuto assistere ad ambulanze in corteo per celebrare la vittoria del sindaco Alfieri. A Bari sarebbero quattro gli indagati appartenenti a liste di centrosinistra e di centrodestra e il numero, a quanto pare, è destinato a crescere. Buoni benzina, generi alimentari, somme di denaro dai 30 ai 50 euro sarebbero stati promessi e consegnati in cambio del voto, persino la nomina dei rappresentanti di lista sarebbe stato un semplice escamotage per pagare il voto.

Con questa interrogazione, Ministro, non vogliamo minimamente interferire con i lavori della magistratura - questo ci tengo a sottolinearlo - ovviamente coperti da segreto istruttorio. Le chiediamo invece informazioni aggiuntive, se le ha, su quanto accaduto a Bari e quali iniziative voglia mettere in campo per combattere la corruzione elettorale».

Ecco la risposta di Salvini, «Ringrazio per l'interrogazione, ma la Procura ha già risposto tramite agenzia: “Il Ministro chiede, noi non rispondiamo perché sono in corso delle indagini”, quindi, a proposito di rispetto dell'autonomia, evidentemente non posso chiedere informazioni che sono coperte da segreto istruttorio. Posso solo dire quello che il Ministero dell'Interno ha fatto, fa e farà per garantire il regolare svolgimento delle elezioni a Bari e nelle altre località ricordate. Sono state trasmesse alla Procura della Repubblica da parte della locale Questura segnalazioni e denunce in relazione alle quali sono in corso accertamenti su cui evidentemente, anche qualora li avessi, non potrei entrare in ulteriori meriti.

Per quanto riguarda presunte irregolarità anche in altre parti del territorio nazionale - Ariano Irpino, Aversa e Termoli - informo che sono in corso accertamenti anche in questi casi da parte degli uffici investigativi delle questure territorialmente competenti. Come in ogni occasione, il Ministero dell'Interno esercita la massima attenzione e, con apposita circolare indirizzata ai prefetti, sono stati richiamati i principali adempimenti relativi al funzionamento dei seggi, quindi il divieto di entrare con i telefoni cellulari nei seggi elettorali, fotografare e registrare immagini, garantire libertà e segretezza del voto grazie alla vigilanza delle forze dell'ordine. È obiettivo del Governo favorire ogni possibile misura ulteriore che possa contribuire a rafforzare la prevenzione di qualsiasi forma di contaminazione e condizionamento del voto, ne è prova il recente sostegno alla modifica legislativa del reato di scambio elettorale politico mafioso del codice penale. In tale direzione, il Governo non può che essere aperto alla discussione in sede parlamentare rispetto a ogni altra proposta che possa andare nella direzione auspicata. Anch'io, come lei, da cittadino italiano prima ancora che da Ministro, aspetto eventuali risultanze da parte della Procura della Repubblica e ovviamente non mi permetto di sollecitare dati disponibili rispetto ad altri, comunque le posso assicurare che quest'Aula sarà la prima, qualora venissi in possesso di queste risultanze, a esserne parte».

Infine, la replica di Brescia, «Grazie, Presidente, grazie Ministro. Mi permetterete di rivolgermi ai cittadini italiani nella mia replica, perché purtroppo bisogna dire che queste vicende sono lo specchio della nostra società, un Paese che non si può dire civile se non anche in base alla libertà di esprimere il proprio voto nella scelta dei propri rappresentanti.

Questi casi, ahimè, non sono isolati, sono soltanto ciò che affiora dal mare magnum che sono le elezioni amministrative. Quando affermiamo, forse con troppa leggerezza, che più le elezioni sono prossime ai territori e più sono condizionate da dinamiche corruttive, stiamo dicendo una cosa grave, ma che - queste indagini lo dimostrano - rappresenta un problema reale con cui dobbiamo fare i conti e, a prescindere dalle iniziative, che io spero il Ministero voglia porre in essere nel prossimo futuro, ricordo che è ferma una legge al Senato che si chiama proprio “Elezioni pulite” e sarebbe il caso di portarla avanti e di approvarla: è un richiamo non soltanto al Governo, ma anche al Parlamento. Potrebbe essere utile l'introduzione di sistemi elettronici: ad esempio si potrebbero favorire dei sistemi meno attaccabili dalla corruzione. Io penso che dovrà essere proprio la mentalità e la nostra condotta come cittadini a mutare. Per questo voglio ringraziare davvero i cittadini che, anziché piegarsi a queste logiche, hanno trovato il coraggio di denunciare e hanno così dimostrato con i fatti di voler abbracciare quel cambiamento di cui noi siamo portatori e anche dire che venerdì, nella mia città, saranno proprio questi cittadini a scendere in piazza per la manifestazione “Liberi di votare”, una manifestazione promossa dal MoVimento 5 Stelle, ma ovviamente aperta a tutti. Parteciperemo con un'unica convinzione, ossia quella che il voto deve essere libero perché è un diritto e non si può comprare e non si può vendere».

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