La sporca dozzina, 12 anni di commissari per distruggere la sanità molisana
TERMOLI. L’assunto sul discrimine che starebbero subendo gli ospedali molisani, con prospettive che vengono relegate a discapito della domanda di salute del territorio, è al centro dell’azione politica del sindaco di Termoli Francesco Roberti, come ribadito nella conferenza odierna, di presentazione della giunta comunale.
Per quale motivo solo al Molise viene precluso l’uso dei pediatri di scelta libera per porre rimedio alla carenza di medici in reparto, avviandoli a una chiusura quasi certa? Parliamo del cruciale punto nascita di Termoli.
Una battaglia anche molto politica, dunque, che chiama in gioco le sorti della sanità molisana rispetto a un dettato nazionale.
E’ quanto si desume dal verbale del commissario ad acta Angelo Giustini, datato 20 giugno e pubblicato solo ieri e di cui ha dato notizia proprio Roberti, in modo piuttosto seccato e a ben guardare.
Chi sta giocando partite diverse sulla sorte dei molisani e della capacità di attrattiva dell’offerta di cure ospedaliere e servizi alla popolazione?
La costa ha un imprinting turistico che potrebbe anche scontare problemi se cominciano a non essere assicurati diritti acquisiti, come quello alla salute appunto.
E proprio sul decreto commissariale che non permettere il salvacondotto pediatrico c’è da giurarci che chi di dovere non potrà rimanere inerte.
Le polemiche, da questo punto di vista, sono solo agli albori, poiché verrebbero certamente alimentate anche dalla furia popolare, quella che si solleverà quando cominceranno a chiudersi i vari reparti. Ora è puro esercizio di stile o quasi, poco ci si sta rendendo conto di come voglia dire lo smantellamento del territorio, chiedete a Larino…
Insomma, pare che come ha chiosato Nicola Felice, è ormai tutto deciso.
Siamo reduci da quella sporca dozzina, 12 anni di commissariamento, dal lontano 2007, che non hanno risolto un problema alla radice, solo portato alla chiusura di interi ospedali o quasi, subendo quel micidiale combinato disposto che è stata anche la penuria di nuovi medici, per la miope politica accademica. Tutti i nodi stanno venendo al pettine e se il punto nascita muore, con esso anche le speranze di un territorio sono fievoli.