TERMOLI. Si è tenuta questa mattina presso il “Sottovento” la conferenza stampa sulla chiusura del punto nascita dell U.O.C di Termoli, organizzata dalla federazione del Partito Democratico del basso Molise, tenuta dal segretario regionale Vittorino Facciolla e dal segretario di federazione Oscar Daniele Scurti.
A prendere la parola Scurti che entra a gamba tesa sull’argomento: “La notizia della chiusura del punto nascita dell’Ospedale di Termoli è un fatto increscioso non solo per la nostra città ma per tutto il Basso Molise. Questo viola quanto previsto dai diritti della Costituzione, il diritto alla salute. Dobbiamo batterci per i nostri diritti e noi siamo decisi a farlo. Dal primo novembre tramite comunicato stampa, avevo sollecitato il Movimento Cinque Stelle a prendere in mano la situazione attraverso la loro rappresentanza parlamentare, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta.
Solo dopo otto mesi da Frattura è stato nominato il commissario e dopo pochi mesi è arrivata la notizia della chiusura del punto nascita, avvenuta senza alcuna discussione e cosa strana dopo le elezioni.
Quando parliamo di nascita, parliamo di vita. Le donne che dovranno partorire saranno costrette a recarsi nei nosocomi di Campobasso e Vasto, una domanda che sorge spontanea è fino a quando l’ospedale abruzzese potrà accogliere anche le partorienti del Molise?
Le domande sono lecite e dobbiamo avere delle risposte. Fino a quando c’era il governo precedente sia a livello nazionale che regionale, nonostante il numero delle nascite non rispettava il numero previsto dal decreto Balduzzi abbiamo cercato di salvarlo.
Oggi non è stato fatto niente, è stato chiuso un reparto importante per l’Ospedale di Termoli che è un nosocomio strategico.
Dobbiamo batterci per farci considerare cittadini di serie A, sarà molto difficile la strada visto che è già stato deciso ma non possiamo arrenderci.”
Prende la parola Vittorino Facciolla: “Il provvedimento dal dottor Giustini firmato il 26 Giugno arriva nonostante ci sia un pos 2015/2018 che prevede per il nosocomio cittadino che prevede una unita operativa semplice di pediatria e complessa di ostetricia e ginecologia, approvato con legge dello stato e il provvedimento di Giustini supera il programma operativo e si inserisce nelle stesso in assoluto contrasto.
Il Commissario poteva scrivere un nuovo programma operativo già dal primo gennaio di quest’anno.
Questo provvedimento ha una duplice valenza negativa: da una parte toglie un servizio previsto dal nostro programma e dall’altro manifesta il fallimento della politica che fa delle scelte dove il territorio non è parte dirigente né protagonista.
Il commissario Giustini si è affidato a un soggetto esterno, l’Agenas, non all’analisi del contesto del territorio.
Il modello che il governo silente gialloverde regionale provvederà un solo ospedale con la chiusura definitiva dei nosocomi di Termoli è Isernia.
Ieri i tre re Magi, Ortis, Greco e Fontana,che hanno asserito che loro hanno portato i doni e noi li abbiamo rimandati al mittente. Gli stessi hanno riferito che noi avremmo dovuto riattivare in termini di qualità le attività sul territorio anche ristrutturando i servizi offerti; voglio ricordare che noi siamo fuori dal turnover solo dal 2017, e che abbiamo in medio tempore a garantire nuove 1000 unità da assumere, in quest’anno qualcun’altro ne ha decretato la morte .
Oggi ci imputano responsabilità del passato quando è stato nominato un commissario con sette mesi di ritardo. Ieri abbiamo avuto la necessità di depositare una interpellanza urgente in consiglio regionale: nella quale abbiamo chiesto al dottor Giustini di spiegarci perché ha chiuso in violazione al pos, se si è mai posto il problema di determinare prima di chiudere una rete delle emergenze in materia di nosologia di ostetricia e ginecologia ma abbiamo chiesto al direttore generale se qualcuno quando e se abbia mai chiesto che il punto nascite di Termoli pur di conservare quello di Isernia.
Io ritengo che una cosa del genere non sia mai accaduto, se così fosse qualcuno dovrà prendersi le proprie responsabilità. Non vorrei che il Ministro Grillo abbia scambiato deroga per proroga.
L’unico difensore in tutto questo caos dovrebbe essere Toma ma tace, abituato a mettere bocca su tutto ma su questa vicenda non si esprime.
Siamo solo all’inizio di una battaglia, non voglio assolutamente sollevare il vessillo del PD su questa vicenda, ma combatteremo per difendere i diritti dei cittadini”, così ha concluso il segretario regionale Facciolla.
Noi vogliamo solo aggiungere che in un comunità dove non nascono più bambini è una comunità che non ha più futuro.
