«Sono commosso, non siamo cittadini di serie B», e ora i sindaci puntano a Conte

Day after mar 09 luglio 2019
Politica di La Redazione
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Il sindaco Roberti in conferenza stampa ©Termolionline.it
Il sindaco Roberti in conferenza stampa ©Termolionline.it
Punto nascita: l'intervista al sindaco Francesco Roberti

TERMOLI. «Non siamo cittadini di serie B». Un Francesco Roberti commosso è quello che ha commentato l'esito del ricorso al Tar Molise per quanto attiene alla fase cautelare iniziale.

Parole pronunciate ieri sera nel corso di una conferenza stampa in sala consiliare, alla presenza degli altri colleghidel Basso Molise e degli avvocati Vincenzo Fiorini e Massimo Romano. "Quando si tratta di tutelare i diritti dei più deboli noi come sindaci siamo sempre stati convinti che questo territorio merita di più perché ha dato di più - ha proseguito Roberti - per questo posso dire che noi continueremo la nostra battaglia. Il nosocomio non è di Termoli ma del Basso Molise. Siamo 105mila abitanti che abitiamo questo territorio che è difficile sotto l'aspetto orografico. Abbiamo strade non sempre semplici da percorrere. Da un momento all'altro ci ritroviamo con arterie franate e con i comuni che devono fronteggiare queste difficoltà".

Ora la prossima tappa è quella del 24 luglio prossimo al Tar Molise in occasione dell'udienza collegiale dei giudici amministrativi mentre una delegazione di amministratori e tecnici saranno presenti giovedì prossimo, 11 luglio, a Roma in occasione del Comitato nazionale percorso nascite. "Questo risultato è stato possibile anche grazie alla tempestività del ricorso e siamo riusciti ad aggregare nell'azione legale un numero considerevole di amministrazioni comunali - hanno dichiarato i legali Massimo Romano e Vincenzo Fiorini - il 24 luglio il Tar Molise si pronuncerà in composizione collegiale sulla domanda cautelare.
L'aspetto più rilevate in questa fase è che il Tar Molise ha ritenuto di recepire l'istanza non dai singoli ma da un intero territorio".

"La sospensiva emessa dal Tar Molise con cui viene sospeso il provvedimento di chiusura del punto nascita dell'ospedale San Timoteo, rappresenta per noi sindaci l'occasione per intraprendere ulteriori azioni. Non ci fermeremo aspettando gli eventi, infatti giovedì saremo a Roma al tavolo tecnico del Ministero della Salute, inoltre abbiamo chiesto udienza sia al Presidente della Repubblica, sia al Presidente del Consiglio dei Ministri". Lo fanno sapere otto sindaci del basso Molise, tra cui il primo cittadino di Termoli Francesco Roberti che proseguono la loro protesta per la chiusura del reparto di ostetricia dell'ospedale san Timoteo di Termoli.
In due distinte lettere, inviate al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al presidente del Consiglio Giuseppe Conte (per conoscenza al sottosegretario Giorgetti), i sindaci sottolineano "la grave situazione in cui versa la Sanità Molisana che sta determinando grave allarme sociale per la contrazione di servizi socio sanitari essenziali tra la popolazione". Le lettere sono firmate, oltre che dal sindaco di Termoli, da altri sette sindaci che rappresentano il bacino di utenza primario del san Timoteo: Piero Donato Silvestri di Campomarino; Mario Bellotti di Guglionesi; Costanzo della Porta di san Giacomo degli Schiavoni; Roberto Di Pardo di Petacciato; Giuseppe Puchetti di Larino; Giuseppe Caporicci di Portocannone; Giovanni Di Matteo di san Martino in Pensilis; Nicola Travaglini di Montenero di Bisaccia e Raffaele Primiani di Ururi.

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