Salvini: «Se volete governare con Renzi, Boschi e Lotti auguri e spiegatelo agli italiani»

Il dibattito mar 20 agosto 2019
Politica di La Redazione
42min
L'intervento di Salvini ©Diretta Rai Uno
L'intervento di Salvini ©Diretta Rai Uno

ROMA. Pubblichiamo il resoconto stenografico degli interventi del premier Conte e del Ministro dell'Interno Matteo Salvini nel dibattito odierno al Senato sulla mozione di sfiducia al presidente del Consiglio dei Ministri.

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca: «Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri e conseguente discussione».

Ha facoltà di parlare il presidente del Consiglio dei ministri, professor Conte.

CONTE, presidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente del Senato, onorevoli senatrici e onorevoli senatori, ho chiesto di intervenire per riferire sulla crisi di Governo innescata dalle dichiarazioni del Ministro dell'interno, leader di una delle due forze di maggioranza. Ho sempre limpidamente sostenuto che, in caso di interruzione anticipata dell'azione di Governo, sarei tornato qui, nella sede istituzionale dove inizialmente ho raccolto la fiducia.

Tengo a precisare che questa iniziativa non cela il vezzo di un giurista, né è dettata da un moto di orgoglio personale. Nasce dalla profonda convinzione che il confronto in quest'Aula, franco, trasparente, sia lo strumento più efficace per garantire il buon funzionamento di una democrazia parlamentare. Non si tratta, evidentemente, di rendere omaggio a mere regole di forma, bensì di rispettare regole che implicano sostanza politica, poste a presidio della piena tutela dei diritti di tutti i cittadini.

Il giorno 8 agosto 2019 il ministro Salvini, dopo avermi anticipato la decisione nel corso di un lungo colloquio, ha diramato una nota, con la quale ha dichiarato che la Lega non era più disponibile a proseguire questa esperienza di Governo e ha sollecitato l'immediato ritorno alle urne elettorali. A conferma di questa decisione, la Lega ha depositato in Parlamento una mozione di sfiducia nei confronti del Governo e ne ha chiesto l'immediata calendarizzazione.

Siamo al cospetto di una decisione oggettivamente grave, che comporta conseguenze molto rilevanti per la vita politica, economica e sociale del Paese. Ed è per questo che merita di essere chiarita in un pubblico dibattito che consenta trasparenti assunzioni di responsabilità da parte di tutti i protagonisti della crisi.

La politica dei nostri giorni si sviluppa, per buona parte, sul piano comunicativo, affidandosi, come sappiamo, al linguaggio semplificato. È un po' il segno inesorabile dei tempi. Ma io ho garantito, fin dall'inizio, che questa sarebbe stata una esperienza di Governo all'insegna della trasparenza e del cambiamento; e non posso permettere che questo passaggio istituzionale così rilevante possa consumarsi a mezzo di conciliaboli riservati, comunicazioni affidate ai social, dichiarazioni rilasciate per strada o nelle piazze, senza un pieno e ufficiale contraddittorio. L'unica sede in cui il confronto pubblico può svolgersi in modo istituzionale, in modo trasparente, è il Parlamento, dove sedete voi, rappresentanti della nazione e di tutti i cittadini.

La decisione della Lega di interrompere questa esperienza di Governo al fine di tornare urgentemente alle urne elettorali la reputo oggettivamente grave e spiego perché. Innanzitutto, questa crisi interviene a interrompere prematuramente un'azione di Governo che procedeva operosamente e che, già nel primo anno, aveva realizzato molti risultati e ancora molti ne stava realizzando.

Secondo punto: questo Governo era nato per intercettare l'insoddisfazione dei cittadini che, con il voto del 4 marzo 2018, avevano manifestato il desiderio di un cambio di passo rispetto alle politiche pregresse e, per questo, mirava a realizzare un ampio disegno riformatore, che ora viene bruscamente interrotto.

Terzo: questa decisione viola il solenne impegno che il leader della Lega aveva assunto all'inizio della legislatura, sottoscrivendo il contratto di Governo con il MoVimento 5 Stelle. Ricordo che il contratto prevede, in caso di divergenze, l'impegno delle parti, cito testualmente, «a discuterne con la massima sollecitudine e nel rispetto dei principi di buona fede e di leale cooperazione».

Quarto: i tempi di questa decisione espongono a gravi rischi il nostro Paese. Una crisi in pieno agosto comporta potenzialmente elezioni anticipate in autunno; considerando i tempi costituzionalmente necessari per la convocazione delle nuove Camere e per la formazione del Governo, il rischio di ritrovarsi in esercizio finanziario provvisorio è altamente probabile. (Commenti dal Gruppo L-SP-PSd'Az). Nell'ambito di una congiuntura economica internazionale non certo favorevole, il nuovo Governo si ritroverebbe nelle difficoltà di contrastare l'aumento dell'IVA e con un sistema economico esposto a speculazioni finanziarie e agli sbalzi dello spread. (Commenti dal Gruppo L-SP-PSd'Az).

Quinto punto: aggiungo che questa crisi interviene in un momento delicato dell'interlocuzione con le Istituzioni europee. Siamo in avvio di legislatura e proprio in questi giorni si stanno per concludere le trattative per le nomine dei commissari e per la copertura di altre delicate posizioni. Mi sono sin qui personalmente adoperato per assicurare all'Italia un rilievo centrale nei nuovi assetti, in linea con il prestigio e la forza economica e culturale del nostro Paese. È evidente che l'Italia corre ora il rischio di partecipare a questa trattativa in condizioni di oggettiva difficoltà e debolezza.

Sono queste le ragioni che mi inducono a valutare come fortemente irresponsabile la decisione di innescare la crisi di Governo. Per questa via, permettetemi di dire che il Ministro dell'Interno ha mostrato di inseguire interessi personali e di partito. (Vivaci commenti dal Gruppo L-SP-PSd'Az. Applausi dal Gruppo M5S).

Considero pienamente legittimo per una formazione politica mirare a incrementare il proprio consenso elettorale, ma affinché un sistema democratico possa perseguire il bene comune e possa funzionare secondo criteri di efficienza, ogni partito è chiamato a operare una mediazione, filtrando gli interessi di parte alla luce degli interessi generali. Quando una forza politica si concentra solo su interessi di parte e valuta le proprie scelte esclusivamente secondo il metro della convenienza elettorale, non tradisce solo la vocazione più nobile della politica, ma finisce per compromettere l'interesse nazionale.

Quando si assumono così rilevanti incarichi istituzionali, peraltro sottoscrivendo un contratto di Governo e dando avvio al Governo del cambiamento, bisogna essere consapevoli che si assumono specifici doveri e specifiche responsabilità nei confronti dei cittadini e verso lo Stato, che non è possibile accantonare alla prima convenienza utile.

Far votare i cittadini è l'essenza della democrazia. (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az).

VOCI DAL GRUPPO L-SP-PSd'Az. Bravo! Bravo!

CONTE, presidente del Consiglio dei ministri. Sollecitarli a votare ogni anno è irresponsabile. (Applausi dal Gruppo M5S e dai banchi del Governo).

Le scelte compiute e i comportamenti adottati in questi ultimi giorni dal Ministro dell'interno - mi assumo tutta la responsabilità di quel che affermo - rivelano scarsa sensibilità istituzionale e grave carenza di cultura costituzionale. (Applausi dal Gruppo M5S. Commenti dal Gruppo L-SP-PSd'Az).

PRESIDENTE. Colleghi, per cortesia, non interrompete continuamente il Presidente del Consiglio, sia pure con applausi. Facciamolo finire.

Prego, presidente Conte.

CONTE, presidente del Consiglio dei ministri. Perché aprire la crisi in pieno agosto, quando ormai da molte settimane - certamente già all'esito delle elezioni europee - era chiara l'insofferenza per la prosecuzione di un'esperienza di Governo giudicata evidentemente ormai limitativa delle ambizioni politiche di chi ha chiaramente rivendicato pieni poteri per guidare il Paese?

La scelta di rinviare fino a oggi la comunicazione di una decisione evidentemente assunta da tempo - mi duole affermarlo con tanta nettezza - è un gesto di grave impudenza istituzionale, anzitutto irriguardoso nei confronti del Parlamento e in ogni caso suscettibile di precipitare il Paese in una vorticosa spirale di incertezza politica e instabilità finanziaria.

Peraltro, questa decisione è stata annunciata dal Ministro dell'interno subito dopo aver incassato l'approvazione, con la fiducia, del decreto-legge sicurezza-bis, con una coincidenza temporale che suggerisce opportunismo politico. (Applausi dal Gruppo M5S e dei senatori De Bonis e De Falco).

Palesemente contraddittorio appare, infine, il comportamento di una forza politica che, pur dopo aver presentato al Parlamento una mozione di sfiducia nei confronti del Governo, non ritiri i propri Ministri. (Applausi dal Gruppo M5S e dei senatori De Bonis e De Falco. Commenti dal Gruppo L-SP-PSd'Az).

Oggettivamente direi che è difficile conciliare la presentazione e il mantenimento di una mozione di sfiducia con la permanenza in carica dei propri Ministri. (Applausi dal Gruppo M5S e del senatore De Falco).

Amici della Lega, per preparare e giustificare la scelta di far ritorno alle urne elettorali avete tentato di accreditare - permettetemi, maldestramente - l'idea di un Governo dei no, del non fare. Pur di battere questa fatua grancassa mediatica, avete macchiato quattordici mesi di intensa attività di Governo. (Applausi dal Gruppo M5S).

In questo modo avete offeso non solo il mio impegno personale - passi - ma anche la costante dedizione dei vostri stessi Ministri e Sottosegretari, che mi hanno affiancato sino all'ultimo giorno, con passione e dedizione, nelle attività di Governo. Grazie. (Applausi dal Gruppo M5S).

In questo modo avete offeso la verità dei fatti e oscurato le misure per rafforzare la sicurezza che i cittadini attendevano da anni: le norme anticorruzione, il protocollo di azione per la Terra dei fuochi, il codice rosso contro la violenza sulle donne.

Avete oscurato tutte le varie misure adottate per accelerare e rilanciare gli investimenti: il decreto crescita, lo sblocca cantieri, le semplificazioni, il decreto Genova, il piano proteggi Italia contro il dissesto idrogeologico - per la prima volta in Italia - le norme per sbloccare i fondi per l'edilizia scolastica e per sbloccare gli avanzi di amministrazione dei Comuni. Avete calpestato le misure di protezione sociale, che insieme abbiamo adottato: quota 100, decreto dignità, reddito di cittadinanza, rimborsi ai risparmiatori truffati dalle banche. (Applausi dal Gruppo M5S).

Avete offuscato la miriade di iniziative, che sono valse a sbloccare opere ferme da anni, anzi da lustri: il terzo valico, la TAP, le autostrade Asti-Cuneo, Ragusa-Catania, il quadrilatero Marche Umbria, gli aeroporti di Crotone, Foggia, Reggio Calabria, il porto di Gioia Tauro, le varie misure di risoluzione delle crisi aziendali per rilanciare il Sud... (Commenti dal Gruppo L-SP-PSd'Az). È anche il vostro lavoro questo. (Applausi dal Gruppo M5S). Le varie misure per rafforzare la ricerca, per rendere più efficiente la pubblica amministrazione, per sbloccare le assunzioni nel pubblico impiego. Ricordo che adesso disponiamo, finalmente, di un unico piano tariffario per le concessioni autostradali, che ci consentirà di controllare più efficacemente gli effettivi investimenti e gli eventuali aumenti dei pedaggi.

Avete cancellato i vari provvedimenti con cui abbiamo avviato la riforma fiscale e abbiamo investito nell'innovazione tecnologica. Avete oscurato gli interventi di riforma della governance dello sport, i successi ottenuti con l'assegnazione a Milano e Cortina delle Olimpiadi invernali del 2026... (Commenti dal Gruppo L-SP-PSd'Az).

ROMEO (L-SP-PSd'Az). Ma non le volevate!

CONTE, presidente del Consiglio dei ministri. ...e delle ATP Finals di tennis a Torino.

Questo è un Governo che ha lavorato intensamente sino all'ultimo giorno e ha prodotto numerose e significative riforme, altro che Governo dei no. La verità è un'altra: all'indomani della competizione europea, il Ministro dell'interno e leader della Lega, forte del successo elettorale conseguito, ha posto in essere un'operazione di progressivo distacco dall'azione di Governo, un'operazione che ha finito per distrarlo dai suoi stessi compiti istituzionali e lo ha indotto alla costante ricerca di un pretesto, che potesse giustificare la crisi di Governo e il ritorno alle urne. (Applausi dal Gruppo M5S. Commenti dal Gruppo L-SP-PSd'Az).

SALVINI, vice presidente del Consiglio dei ministri e ministro dell'interno. Su questo sbagli.

CONTE, presidente del Consiglio dei ministri. Questa decisione, tuttavia, ha compromesso il lavoro già avviato per la definizione della legge di bilancio, che avrebbe introdotto una più incisiva riforma fiscale, contenente quella che, con formula semplificata, viene correntemente definita flat tax, ma anche una riforma più complessiva, coinvolgente anche la giustizia tributaria, su cui è urgente intervenire, con la necessaria riduzione del cuneo fiscale, misure di sostegno agli investimenti e all'export, un piano di rilancio per il Sud, vari interventi nel segno della spending review, un progetto articolato e compiuto di privatizzazioni. Parimenti compromesso risulta adesso l'ampio disegno riformatore affidato al Parlamento, dove come sapete sono in corso di esame vari disegni di legge delega, che, una volta approvati, avrebbero permesso al Governo di adottare vari decreti legislativi, contenenti codici di settore mirati a riordinare la legislazione e a ridurre la burocrazia di tanti principali settori di attività.

Lo scioglimento anticipato delle Camere arresterebbe anche le riforme del codice di procedura civile e di quello di procedura penale, oltre che del CSM, pensate soprattutto per accelerare i tempi della giustizia e rendere così più competitivo il nostro Paese anche agli occhi degli investitori stranieri. (Commenti dal Gruppo L-SP-PSd'Az).

Il Paese ha urgente bisogno che siano completate le misure per rendere sempre più efficace il piano di investimenti e per favorire la crescita economica. Come sapete, abbiamo predisposto vari strumenti che con quest'incertezza rischiano di non essere adeguatamente valorizzati: la cabina di regia interministeriale Strategia Italia, la task force della Presidenza del Consiglio Investitalia e la centrale di progettazione presso l'Agenzia del demanio.

Caro Ministro dell'interno, caro Matteo, promuovendo questa crisi di Governo ti sei assunto una grande responsabilità di fronte al Paese. L'hai annunciata chiedendo pieni poteri per governare il Paese e, ancora di recente, ti ho sentito invocare le piazze al tuo sostegno: questa tua concezione, permetti di dirlo, mi preoccupa. (Applausi dai Gruppi M5S e PD. Commenti dal Gruppo L-SP-PSd'Az).

ROMEO (L-SP-PSd'Az). Vi preoccupa il voto, quello sicuro!

LAUS (PD). Bravo Romeo!

CONTE, presidente del Consiglio dei ministri. Innanzitutto, nel nostro ordinamento repubblicano le crisi di Governo non si affrontano né regolano nelle piazze, ma nel Parlamento. (Applausi dal Gruppo M5S. Commenti dal Gruppo L-SP-PSd'Az).

In secondo luogo, il principio dei pesi e contrappesi è assolutamente fondamentale perché sia garantito il necessario equilibrio al nostro sistema democratico e siano precluse derive autoritarie. (Commenti dal Gruppo L-SP-PSd'Az).

Caro Matteo, ispiri la tua azione alle concezioni sovraniste, e spesso ne abbiamo anche parlato. Permettimi allora di richiamare il pensiero di un sovrano illuminato lontano nel tempo, Federico II di Svevia: «Quantunque la nostra maestà sia sciolta da ogni legge, non si leva tuttavia essa al di sopra del giudizio della ragione, che è la madre del diritto». (Commenti dal Gruppo L-SP-PSd'Az).

Non abbiamo bisogno di uomini con pieni poteri, ma di persone che abbiano cultura istituzionale e senso di responsabilità. (Applausi dal Gruppo M5S). Se tu avessi mostrato cultura delle regole e sensibilità istituzionale, l'intera azione di Governo ne avrebbe sicuramente tratto giovamento. Ci sono stati molti episodi e molteplici atteggiamenti che ti ho sempre fatto notare riservatamente (e, purtroppo, a volte anche pubblicamente): ad esempio, quest'anno ho provato a partire anzi tempo per elaborare un'adeguata manovra economica, perché l'azione di Governo se ne sarebbe avvantaggiata enormemente; ti ho chiesto di indicarmi i nominativi dei delegati della Lega a sedere ai tavoli governativi, ma mi hai fatto attendere due mesi invano prima di farlo; se avessi accettato di incontrare le parti sociali a Palazzo Chigi insieme a me e agli altri componenti di questo Governo, avremmo senz'altro accreditato agli occhi del Paese maggior coesione della squadra di Governo ed evitato che potesse essere compromessa l'efficacia dell'azione comune.

Se tu avessi accettato di venire qui al Senato per riferire sulla vicenda russa, una vicenda che oggettivamente merita di essere chiarita anche per i riflessi sul piano internazionale (Applausi dai Gruppi M5S e PD. Commenti dal Gruppo L-SP-PSd'Az), avresti evitato al tuo Presidente del Consiglio di presentarsi al tuo posto, rifiutandoti per giunta di condividere con lui le informazioni di cui sei in possesso. (Applausi dal Gruppo M5S. Commenti dal Gruppo L-SP-PSd'Az). In coincidenza dei più importanti Consigli europei a cui ho preso parte, non sei riuscito a contenere la foga comunicativa e hai reso pubbliche dichiarazioni sui temi all'ordine del giorno, creando una sorta di controcanto politico che ha rischiato di generare confusione, non ha giovato al tuo prestigio e certo non ha contribuito a rafforzare l'autorevolezza del nostro Paese. In molteplici occasioni hai invaso le competenze degli altri Ministri (Applausi dal Gruppo M5S. Commenti dal Gruppo L-SP-PSd'Az) creando sovrapposizioni e interferenze che hanno finito per minare l'efficacia dell'azione. Hai criticato pubblicamente l'operato di singoli Ministri, incrinando la compattezza della squadra di Governo, quando io stesso ti avevo pregato, all'indomani delle elezioni europee, di riferirmi direttamente e riservatamente qualsiasi osservazione in ordine alla composizione della squadra di Governo.

La cultura delle regole, il rispetto delle istituzioni certamente non si improvvisano, ma sono qualità fondamentali per aspirare al ruolo di Ministro dell'interno o anche di Presidente del Consiglio dei ministri, che ha compiti di responsabilità, deve lavorare a soluzioni concrete e sostenibili, senza rincorrere o addirittura sollecitare le reazioni emotive dei cittadini.

Permettimi un'ultima osservazione. (Commenti dal Gruppo L-SP-PSd'Az e del senatore La Russa).

Questa in verità - lo ammetto - non te l'ho mai riferita, anche perché non riguarda specificamente i nostri compiti di Governo: chi ha compiti di responsabilità dovrebbe evitare, durante i comizi, di accostare agli slogan politici i simboli religiosi. (Applausi dal Gruppo M5S. Il senatore Ripamonti espone una catenina con un crocefisso).Matteo, nella mia valutazione questi comportamenti non hanno nulla a che vedere con il principio di libertà di coscienza religiosa, piuttosto sono episodi di incoscienza religiosa (Applausi dal Gruppo M5S), che rischiano di offendere il sentimento dei credenti e nello stesso tempo di oscurare il principio di laicità, tratto fondamentale dello Stato moderno. (Applausi dal Gruppo M5S. Commenti dal Gruppo L-SP-PSd'Az).

Amici del MoVimento 5 Stelle, io mi sto rivolgendo alla Lega perché è il partito che ha preso l'iniziativa di interrompere l'azione di Governo, ma invito anche voi a far tesoro di questa prima esperienza di Governo. Quando si assumono incarichi di Governo, bisogna essere pienamente consapevoli delle responsabilità che ne conseguono e occorre evitare, in particolare, di lasciarsi condizionare da sondaggi, se del caso anche non favorevoli.

Bisogna lasciare che le valutazioni sull'operato di Governo siano fatte alla fine, a consuntivo.

Mi sono soffermato a lungo fin qui sulla cultura delle istituzioni, e allora permettetemi di sottolineare che quando il Presidente del Consiglio si presenta in Aula per rendere una informativa richiesta dal Parlamento, come è avvenuto in Senato in occasione della vicenda russa, il rispetto delle istituzioni imporrebbe di rimanere in Aula ad ascoltarlo (Applausi dal Gruppo M5S), e non c'è ragione... (Commenti dal Gruppo L-SP-PSd'Az).

PRESIDENTE. Vorrei ascoltare il Presidente del Consiglio senza assistere a delle tifoserie.

CONTE, presidente del Consiglio dei ministri. E non c'è ragione che possa giustificare un allontanamento.

Signora Presidente, gentili senatrici e gentili senatori, la crisi in atto compromette inevitabilmente l'azione di questo Governo, che qui si arresta. Ma c'è ancora molto da operare. L'Italia infatti sta attraversando un periodo di grandi trasformazioni: un «tempo di passaggi», direbbe Habermas. C'è un gran bisogno di politica con la «P» maiuscola, che significa capacità di progettare il futuro, esprimendo ad un tempo visione prospettica ed efficacia realizzativa. Occorre lavorare per offrire ai nostri giovani giuste opportunità di vita personale e professionale. Ogni giovane che parte e non ritorna è una sconfitta per il futuro del nostro Paese; se non riusciremo a trattenerli, esporremo l'Italia a un destino di inesorabile declino.

Le nostre scuole devono diventare laboratori di apprendimento, dove il «come imparare» deve essere ben più importante del «cosa imparare», e i nostri giovani devono conservare l'attitudine a migliorare costantemente le proprie conoscenze. È necessario orientare tutto il sistema di formazione verso le competenze digitali, che saranno sempre più richieste anche nel mercato del lavoro. È necessario potenziare l'intero reparto della ricerca, realizzando un sistema di coordinamento più efficace tra università ed enti di ricerca anche attraverso un'agenzia nazionale. È necessario proseguire nelle politiche di inclusione sociale al fine di recuperare al circuito lavorativo le fasce della popolazione attualmente emarginate. Ce lo impone la Costituzione: il pieno sviluppo della persona, il principio di eguaglianza sostanziale di cui al secondo comma dell'articolo 3.

Le famiglie che hanno persone con disabilità non possono rimanere abbandonate a se stesse. Anche in quest'ambito occorre procedere con la massima sensibilità politica per lenire questo disagio personale, familiare e sociale.

Contemporaneamente al progetto di autonomia differenziata, che andrà doverosamente completato - come stavamo facendo - senza però sacrificare i principi di solidarietà sociale e di coesione nazionale, è necessario varare un piano di rilancio del Sud che contenga un organico progetto di valorizzazione degli investimenti e di incremento dell'occupazione anche nelle aree più disagiate del Paese.

La politica deve adoperarsi per elaborare un grande piano che attribuisca all'Italia una posizione di leadership nel campo dei nuovi modelli economici ecosostenibili. Guardate che partiamo avvantaggiati: in Europa già ci distinguiamo per l'utilizzo delle energie rinnovabili; dobbiamo puntare all'utilizzo delle tecniche scientifiche più innovative e sofisticate per consolidare questo primato. Abbiamo già progetti all'avanguardia - pensate - nello sfruttamento dell'energia derivante dai moti ondosi. Possiamo sfruttare nuove tecniche di produzione in base alla cosiddetta biomimesi.

L'obiettivo da perseguire deve essere un'efficace transizione ecologica in modo da pervenire a un'articolata politica industriale che, senza scadere nel dirigismo economico, possa gradualmente orientare l'intero sistema produttivo verso un'economia circolare che favorisca la cultura del riciclo e dismetta definitivamente la cultura del rifiuto.

Lo sviluppo equo e sostenibile deve spingerci a integrare in modo sistematico nell'azione di Governo un nuovo modello di crescita, non più economicistico. Dobbiamo incentivare le prassi delle imprese socialmente responsabili, che permetteranno di rendere il nostro tessuto produttivo sempre più competitivo anche nel mercato globale. Confido che la cabina di regia "Benessere Italia", che ho da poco istituito, possa tornare ben utile a questi scopi, anche in futuro. È necessario promuovere le infinite vie del turismo, valorizzando l'incredibile ricchezza del nostro patrimonio naturale, storico e artistico. Questa valorizzazione deve passare anche attraverso il recupero delle nostre più antiche identità culturali, delle nostre tradizioni locali, della bellezza dei nostri borghi e dei piccoli Comuni. Mi piace ricordare che, con recentissima delibera, abbiamo stabilito che il prossimo 26 ottobre sia la giornata nazionale dedicata alle tradizioni popolari e folkloristiche. (Applausi dai Gruppi M5S e L-SP-PSd'Az).

Occorre perseguire una politica economica e sociale espansiva, senza mettere a rischio l'equilibrio di finanza pubblica e con esso il risparmio dei cittadini. Più in generale, la politica deve reagire alle sfide del mondo globale rilanciando un ventaglio di proposte e di soluzioni che più volte nei miei interventi ho riassunto sotto la formula "nuovo umanesimo". Non sto qui a riassumerle, ma è stata questa la stella polare che mi ha guidato in questi mesi di Governo.

Anche sull'Europa occorre un rinnovato slancio di responsabilità. Gli ideali che avevano nutrito le fasi iniziali del progetto di integrazione stanno via via perdendo la propria forza propulsiva e il comune edificio europeo sta attraversando una fase particolarmente critica. A questa crisi non si può certamente rispondere con un europeismo che in più occasioni ho definito fideistico, ma nemmeno si può opporre uno scetticismo disgregatore, volto a compromettere le conquiste raggiunte in sessant'anni, semmai invocando il ritorno a sovranità nazionali chiuse e conflittuali, con sterili ripiegamenti identitari. Occorre invece rilanciare, lavorare per rilanciare il progetto europeo, restituendo ad esso piena capacità attrattiva. Non si può puntare solo al rigore finanziario; occorre riconsiderare modelli di sviluppo e di crescita che si sono rivelati in questi ultimi anni fallimentari. Abbiamo bisogno di un'Europa più sostenibile, più solidale, più inclusiva, soprattutto più vicina ai cittadini, che mostri considerazione anche per coloro che abitano le numerose periferie (e non parlo solo di quelle geografiche). Occorre lavorare per rafforzare i diritti delle donne, per affrontare le nuove questioni sociali e per riconoscere nuovi diritti, ai quali l'ordinamento europeo deve offrire tutela e protezione grazie al suo raffinato sistema di tutela multilivello, che - credetemi - è unico al mondo per intensità e per completezza.

Mosso da questa profonda convinzione ho cercato, in questi quattordici mesi, di indirizzare la politica dell'Italia lungo il tracciato di un europeismo critico, ma sempre costruttivamente orientato. Con questo spirito ho affrontato le fasi più delicate di un confronto con l'Europa, riuscendo ad evitare all'Italia per due volte una procedura di infrazione per debito eccessivo, che si sarebbe rivelata particolarmente dannosa.

Anche la recente designazione di Ursula von der Leyen a presidente della Commissione europea è un'operazione alla quale l'Italia ha offerto un apporto decisivo. (Commenti dal Gruppo L-SP-PSd'Az). Nel Consiglio europeo di fine giugno mi sono personalmente speso per questa soluzione, scongiurando soluzioni complessivamente meno favorevoli per il nostro Paese. Sforziamoci di cogliere tutte le opportunità che abbiamo davanti, piuttosto che contrastare queste nuove sfide in modo sterile, compromettendo alla fine i nostri stessi interessi nazionali. (Applausi dal Gruppo M5S).

L'Italia ha la possibilità di svolgere un importante ruolo anche sul piano internazionale. Possiamo giocare un ruolo chiave per ragioni storiche, geografiche e culturali nell'ambito del Mediterraneo allargato: è una regione attualmente segnata da crisi umanitarie, da insidiosi conflitti, ma rimane comunque una terra di opportunità e nell'interesse comune occorre lavorare per garantire sicurezza e prosperità. Occorre continuare negli sforzi di promozione di una soluzione politica che ponga fine al conflitto militare che è in corso in Libia. L'Italia deve farsi interprete in Europa del ruolo positivo che l'Africa può giocare nelle dinamiche internazionali, promuovendo un nuovo modello di cooperazione fra pari, che superi del tutto i modelli del passato basati su approcci asimmetrici. Con varie visite di Stato ho promosso il miglioramento delle relazioni con Paesi che offrono grandi opportunità di sviluppo al nostro sistema economico, in primis la Cina (come ricorderete, abbiamo aderito al progetto «La nuova via della seta», introducendo i nostri standard europei), l'India, il Vietnam, la Federazione Russa. Tuttavia, la nostra politica estera, pur in un quadro geopolitico in forte movimento, deve rimanere fedele ai due pilastri del rapporto transatlantico e del rapporto con l'Unione europea, di cui restiamo Paese fondatore.

Mi avvio alla conclusione. All'inizio di quest'esperienza, quando il Presidente della Repubblica mi conferì l'incarico, dichiarai che sarei stato l'avvocato del popolo, promettendo di difendere con il massimo impegno tutti i cittadini che da subito, pur non conoscendomi, mi hanno dato fiducia e per questo li ringrazio. Proprio in ragione di questo impegno devo oggi concludere. La decisione della Lega, che ha presentato la mozione di sfiducia e ne ha chiesto l'immediata calendarizzazione, oltre che le dichiarazioni e i comportamenti chiari e univoci posti in essere in questi ultimi giorni, in queste ultime settimane, mi impongono di interrompere qui questa esperienza di Governo. (Applausi dal Gruppo PD).

Ovviamente ascolterò con estrema attenzione tutti gli interventi che seguiranno, ma desidero preannunciare che intendo completare questo passaggio istituzionale nel modo più lineare e conseguente. Alla fine del dibattito parlamentare mi recherò dal Presidente della Repubblica per comunicargli ufficialmente l'interruzione di questa esperienza di Governo e rassegnare nelle sue mani le mie dimissioni da Presidente del Consiglio. (Applausi dai Gruppi L-SP-PSd'Az e FdI).

LAUS (PD). Bravissimo!

CONTE, presidente del Consiglio dei ministri. Il Presidente della Repubblica, supremo garante degli equilibri costituzionali, guiderà il Paese in questo delicato passaggio istituzionale. Colgo l'occasione per rinnovargli pubblicamente la mia profonda gratitudine per i consigli e il sostegno di cui mi ha costantemente onorato.

Ringrazio tutti i parlamentari che hanno fatto parte delle forze di maggioranza per avermi dato la possibilità di servire l'Italia. Ringrazio anche tutti i parlamentari delle forze di opposizione: mi avete criticato, avete dissentito dalle mie opinioni, ma ogni qualvolta sono intervenuto in quest'Aula ho sempre colto nel vostro atteggiamento, nelle vostre parole, considerazione nei miei riguardi.

Questo incarico, quest'esperienza, mi lascia una grande eredità. Mi ha arricchito enormemente. Mi trasmette, e spero possa trasmetterla anche ai più giovani che ci ascoltano da casa, grande fiducia per il futuro del nostro Paese. Io ho potuto sperimentare di persona che, pur in un contesto molto complicato, è possibile fare politica senza inseguire affannosamente il consenso sui social, senza dover dipendere drammaticamente dal titolo di un giornale, senza mai insultare un avversario politico o inventarsi nemici dietro ogni angolo. (Applausi dal Gruppo M5S. Commenti dai Gruppi L-SP-PSd'Az e FI-BP).

Potrò testimoniare che, per quanto nell'immediato sembrino efficaci gli slogan comunicativi, ancora più efficaci si dimostrano i ragionamenti politici basati sulla forza delle argomentazioni. Potrò testimoniare che, quando si è chiamati a operare scelte dolorose, e varie volte mi è capitato, si può comunque ricevere l'apprezzamento dei cittadini, se si riesce a spiegare loro, in piena trasparenza, che queste scelte sono ispirate dall'interesse generale e non dal tornaconto personale. (Applausi dal Gruppo M5S).

Potrò testimoniare che, anche di fronte a posizioni radicalmente opposte, e anche questo è spesso capitato, vi è sempre spazio per un confronto costruttivo, per giungere a un punto di mediazione, che - attenzione - non deve essere inteso comunemente come semplice via di mezzo, ma come la soluzione più meritevole nell'interesse di tutti i cittadini.

Potrò testimoniare che, se gli incarichi sono vissuti, non come posizione di privilegio, ma come quotidiani occasioni di servire lo Stato, i sacrifici compiuti vengono ampiamente ripagati; e non solo dall'amore che si prova per la propria patria, ma anche dall'affetto delle persone perbene, che sono la stragrande maggioranza. (Applausi dal Gruppo M5S).

Potrò, infine, testimoniare che, se si tenta di assolvere con disciplina e onore, come prevede la Costituzione, l'impegno quotidiano che comporta un munus publicum, i cittadini ci perdonano anche eventuali errori e manchevolezze personali. Potrò confermare, inoltre, che la politica è davvero quella nobile arte che ci consente - e qui cito liberamente da Martin Buber - di perseguire percorsi di razionalità nel riconoscimento delle diversità.

Ringrazio, infine, le persone a me più care, gli affetti più stretti, per i sacrifici che ho loro imposto mio malgrado e per i quali non erano affatto preparati. Questo incarico mi ha consentito di conoscere meglio l'Italia, il Paese in cui sono cresciuto, il Paese che amo immensamente. La nostra patria ha enormi potenzialità di crescita, un immenso capitale economico, sociale e culturale, che ci viene apprezzato in tutto il mondo, direi anche più di quanto noi stessi non facciamo. Dobbiamo solo tutti impegnarci, ciascuno nel proprio quotidiano, per accrescerne ancor più il prestigio. Viva la nostra patria! Viva l'Italia! (Vivi e prolungati applausi dal Gruppo M5S, i cui senatori si levano in piedi. Molte congratulazioni).

PRESIDENTE. La Conferenza dei Capigruppo ha proceduto all'organizzazione del dibattito sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri, per un tempo massimo di tre ore e quarantacinque minuti, in base a specifiche richieste dei Gruppi.

Avverto che eventuali proposte di risoluzione dovranno essere presentate entro la conclusione del dibattito.

Dichiaro aperta la discussione sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri.

È iscritto a parlare il ministro Salvini. Ne ha facoltà.

SALVINI (L-SP-PSd'Az). Signor Presidente, parlo dai banchi del Governo o da quelli dei senatori?

PRESIDENTE. Meglio di là, Ministro. (Il senatore Salvini si reca ai banchi del Gruppo L-SP-PSd'Az. Commenti dal Gruppo PD).

SALVINI (L-SP-PSd'Az). (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az). Grazie e finalmente. Rifarei tutto quello che ho fatto. (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az). Tutto. (Commenti dal Gruppo PD). Con la grande forza di essere un uomo libero; ciò vuol dire che non ho paura del giudizio degli italiani. In quest'Aula ci sono donne e uomini liberi e donne e uomini un po' meno liberi. (Commenti del senatore Verducci). Chi ha paura del giudizio del popolo italiano non è una donna o un uomo libero. (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az). Molto semplicemente. È il sale della democrazia. (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az).

Mi permetta, Presidente, però di dire che mi spiace che lei mi abbia dovuto mal sopportare per un anno. È una novità di oggi. Non l'avevo capito, me ne dolgo. Pericoloso, autoritario, preoccupante, irresponsabile, opportunista, inefficace, incosciente. Bastava il Saviano di turno a raccogliere tutta questa sequela di insulti. (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az). Non serviva il Presidente del Consiglio. Bastavano un Saviano, un Travaglio, un Renzi; non il Presidente del Consiglio.

MALPEZZI (PD). Ancora?

SALVINI (L-SP-PSd'Az). Anche perché noi abbiamo a cuore l'Italia che sarà non domani mattina in base ai sondaggi o ai social, ma l'Italia del 2050. Vorrei rilevare, come attestano i numeri, quale sarà la situazione del Paese nel 2050, se esso non viene guidato con coraggio e libertà. Spero che chi è in quest'Aula lo sappia, ma tengo a trasferirlo a chi è a casa, all'Italia reale, non all'Italia virtuale che spesso e volentieri ha interesse a mantenere solo la sua poltrona. (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az). Al Paese reale, che lavora, che oggi è in ospedale, in azienda, in ufficio. (Commenti dal Gruppo PD). Permettetemi di rilevare come la critica più surreale di tutte sia stata che non si fanno le crisi d'agosto, perché agosto per i parlamentari è sacro. I parlamentari lavorano a ferragosto, come lavorano tutti gli altri italiani. (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az). Non si capisce perché agosto no; luglio sì, settembre sì, ma agosto no. (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az). Facciamo i senatori o i Ministri un mese sì e un mese no. I problemi ci sono. (Vivaci commenti dal Gruppo PD). È evidente.

Io, Presidente del Consiglio, non parlavo male di alcuni colleghi, non mi permetto. Tuttavia, da Ministro dell'interno, per quanto pericoloso e autoritario a suo dire, porto a casa un'Italia più sicura dopo questo anno di Governo. (La senatrice Bini espone un cartello).

PRESIDENTE. Senatrice, tolga quel cartello.

SALVINI (L-SP-PSd'Az). Ma glielo lasci.

PRESIDENTE. Qui non dobbiamo dimostrare niente a nessuno, ci vuole correttezza. (Commenti dal Gruppo PD).

Ministro, prego.

BITI (PD). Senatore, non Ministro!

SALVINI (L-SP-PSd'Az). Io non ho fretta, ho il tempo che hanno gli uomini liberi che non hanno paura di mollare la poltrona e metterla in mano al popolo italiano. Non c'è problema. (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az. Commenti dal Gruppo PD).

Signor Presidente, mi permetta solo una sfumatura e poi racconto a quest'Assemblea e a chi è fuori l'Italia che abbiamo in testa e nel cuore, che non è un'Italia che cresce dello «zero virgola», bensì un Paese che merita visione, coraggio, lealtà, sacrificio e giustizia, quella vera. Parlo di un Paese dove ci sono 60 milioni di presunti innocenti fino a prova contraria e non 60 milioni di presunti colpevoli. (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az). Questa è la differenza tra uno Stato di diritto e il ritorno alla giungla.

A proposito di sovranità, libertà ed Europa, citazione per citazione, torno a Cicerone: «La libertà non consiste nell'avere un padrone giusto, ma nel non averne alcuno». (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az). Io non voglio un'Italia schiava di nessuno, non voglio la catena lunga come i cagnolini, non voglio catene.

Siamo il Paese più bello e potenzialmente più ricco del mondo e sono stufo che ogni nostro passo (parlo di Governi, Regioni, Comuni, imprese o lavoratori) debba dipendere dalla firma di qualche funzionario dell'Unione europea. Siamo o non siamo un Paese libero e sovrano? (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az). Siamo o non siamo un Paese libero di difendere i suoi confini, le sue aziende, le sue spiagge?

A me non è mai capitato di parlare con la cancelliera Merkel a proposito di interesse di partito, chiedendo consigli per vincere la campagna elettorale, perché Salvini ha chiuso i porti. (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az). A me non è mai capitato. (Commenti dal Gruppo PD). A me non è mai capitato di prendere il caffè con qualcuno con la lamentela che Salvini chiude i porti. L'ho fatto e lo rifarò, se il buon Dio e gli italiani mi ridaranno la forza di tornare al Governo. In Italia si arriva se si ha il permesso di arrivare. Punto e a capo. (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az).

Se qualcuno ha nostalgia dell'immigrazione di massa e del business dell'immigrazione clandestina non può andare d'accordo con me. (Commenti del senatore Verducci).

Se qualcuno a tavolino, da settimane se non da mesi, pensava a un cambio di alleanza - molliamo quei rompipalle della Lega e piuttosto ingoiamoci il PD - non aveva che da dirlo in quest'Aula. Non abbiamo paura. Però, a proposito di quello che ha fatto questo Governo, vi vedo a portare avanti la legge di riforma sulle banche e risarcire i risparmiatori truffati con Maria Elena Boschi. (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az). Vi vedo a riformare il CSM con Lotti e a fare la riforma del lavoro con Matteo Renzi, padre del jobs act. Vi vedo! (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az).

Io penso che in democrazia la via maestra sia, sempre e comunque, quella di chiedere il parere ai nostri datori di lavoro, che sono i cittadini italiani. Noi siamo dipendenti pubblici al servizio del popolo italiano e non dovremmo mai averne paura. (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az).

L'IVA non aumenta se si vota a ottobre e c'è un Governo in carica a novembre. (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az). Lo dico a chi è a casa: in Austria si vota a fine settembre, in Polonia a metà ottobre, probabilmente anche in Spagna si voterà a ottobre, non ci sono disastri. (Commenti del senatore Stefano). Funziona così in democrazia. Si vota e il destino di questo Parlamento è nelle mani del popolo italiano, non di 30 senatori che, pur di non andare a casa e mollare la poltrona, voterebbero anche il Governo della fata turchina. (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az).

Non venite a parlarci di IVA, di spread, di esercizio provvisorio e di recessione. (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az). Vediamo se ci sarà la voglia e la forza di andare al voto.

Parliamo di ciò che i numeri dicono, al di là di tutto quello che di buono ha fatto questo Governo. È innegabile e ce ne prendiamo la metà dei meriti: non tutti, ma la metà, fifty fifty, anche se leggo che qualcuno dice che hanno fatto tutto altri. Ci prendiamo la metà, cinquanta e cinquanta, dei meriti e dei demeriti. Abbiamo fatto cose buone e abbiamo commesso degli errori, perché chi fa sbaglia e solo chi non fa niente pontifica e non sbaglia mai. (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az). Chi lavora sbaglia: può essere... Io non mi rassegno all'Italia disegnata per il 2050 dall'ISTAT, quella dello zero virgola e delle regolette europee. Lo facciamo, però, se da Bruxelles ce lo lasciano fare, sennò la manutenzione delle scuole, la manutenzione delle strade e l'aumento delle pensioni di invalidità possono aspettare, perché c'è il padre padrone che ci deve dire se si può o non si può. A furia di "si può" e di "non si può", nel 2050 l'Italia perderà 6 milioni di persone in età lavorativa tra i quindici e i sessantaquattro anni e rischia di essere uno dei pochi Paesi al mondo a sperimentare una riduzione della popolazione in età lavorativa. L'Italia perderà (Commenti dal Gruppo PD), perché emigreranno altrove, 4,5 milioni di italiani e in cambio importerà 10,5 milioni di immigrati. Io non mi rassegno a un Paese impaurito e sempre più anziano (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az), che deve dipendere da quelli che sono i nuovi schiavi, che a qualcuno fanno comodo. No! (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az. Commenti della senatrice Valente). Per questo serve una manovra economica coraggiosa, su cui stiamo lavorando da mesi. (Commenti dal Gruppo PD).

Lei mi ha rimproverato di aver convocato le parti sociali - commercianti, artigiani, imprenditori, ingegneri, architetti, consulenti del lavoro, sindacati, taxisti e pescatori - al Ministero dell'interno. Sa perché l'ho fatto? Perché non li ascoltava nessuno. (Vivi e prolungati applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az). Se lo avesse fatto qualcuno prima di me, avremmo fatto più in fretta (Commenti dal Gruppo M5S), perché non li ascoltava nessuno: chiusi, chiusi chiusi! Apriamoci all'Italia, senza paura e a testa alta. È questo: una manovra economica coraggiosa...

COLLINA (PD). Tutte banalità

SALVINI (L-SP-PSd'Az). Signor Presidente, del Consiglio, lei ha detto che si andrà a dimettere. Noi abbiamo raccolto, ancora settimana scorsa in quest'Aula, la sfida degli amici del MoVimento 5 Stelle. Ricordo Luigi Di Maio...

VALENTE (PD). Sono undici minuti da quando è seduto lì. (Commenti dal Gruppo L-SP-PSd'Az).

ROMEO (L-SP-PSd'Az). Abbiamo quaranta minuti!

PRESIDENTE. Il ministro Salvini ha chiesto di parlare per venti minuti. Ho sbagliato prima io a dire dieci minuti. Scusate, ho sbagliato io. Può parlare per venti minuti, dei quaranta minuti che sono stati concessi in Conferenza dei Capigruppo alla Lega. (Commenti dal Gruppo PD e della senatrice De Petris). Sono stati distribuiti così e mi attengono alla distribuzione dei singoli Gruppi.

ROMEO (L-SP-PSd'Az). È chiaro?

PRESIDENTE. Prego, Ministro.

SALVINI (L-SP-PSd'Az). Se posso, non ho fretta...

FERRARI (PD). Non potresti, per la verità.

PRESIDENTE. Certo che può.

SALVINI (L-SP-PSd'Az). Stavo parlando dell'Italia che vogliamo lasciare ai nostri figli, che ovviamente ha radici nella Costituzione e nelle regole parlamentari. Non ho capito però i plurimi accenni del Presidente del Consiglio al presunto disvalore di uscire anche dai palazzi per ascoltare gli italiani, dove vivono e lavorano. (Commenti dal Gruppo M5S).

Secondo me è fondamentale, per un buon politico, non perdere mai la voglia di ascoltare i cittadini (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az), di capire, di raccogliere consigli, proposte, critiche e suggerimenti. (Commenti della senatrice Matrisciano).

Altrimenti si rischia di parlare a se stessi.

L'emergenza di questo Paese è il fatto che non nascono più bambini (Commenti della senatrice Valente), per cui la Lega è pronta a sostenere una manovra economica se avrà a bilancio almeno - lo sottolineo - 50 miliardi per ridurre le tasse agli imprenditori, alle famiglie e ai lavoratori italiani, stando sotto a quello che farà la Francia. (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az. Commenti del senatore Collina). Adesso chiedono alla seconda potenza industriale, questo Paese, di rispettare gli zerovirgola, quando da anni Francia e Germania se ne fregano delle regole con cui stanno rovinando un popolo composto da 60 milioni di donne e uomini liberi. Possiamo investire in sanità, in diritto alla vita, in diritto al lavoro, in diritto alla felicità, come da dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d'America? Non mi rassegno allo zerovirgola, ma capisco che il coraggio, come scriveva Manzoni, uno, se non ce l'ha, difficilmente se lo può dare; l'ascolto dei cittadini, sotto questo profilo, è quindi fondamentale, però non cadrò mai nell'errore che ho sentito da parte di qualcuno in queste settimane, senza voler dare lezioni, ossia l'insulto quotidiano e sistematico. (Ilarità del senatore Mirabelli).

MALPEZZI (PD). Tu!

SALVINI (L-SP-PSd'Az). Anche perché, se questo Governo si è interrotto, è perché da mesi c'erano in Commissione, in Parlamento e in Consiglio dei Ministri dei signor no che bloccavano tutto quanto. (Ilarità della senatrice Bottici. Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az).

E non si tratta di un attacco personale, perché non mi interessano gli attacchi personali; però, se in qualche Ministero, invece di sbloccare, si blocca, come in un il porto delle nebbie, non si fa un servizio utile al Paese. Per settimane e mesi, testardamente e pazientemente, ho detto alle nostre donne e ai nostri uomini «andiamo avanti, perché ci credo e ho fiducia»: ma la risposta era no, no, no.

Mi permetta di ricordare, signor Presidente del Consiglio, che la settimana scorsa in quest'Aula - non 6.000 anni fa, ma nel 2019 - la forza maggioritaria del Governo le ha votato la sfiducia, dicendo no alla TAV. Ma di cosa stiamo parlando, allora? (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az). E no qui, e no là: ovunque al mondo, se trovi del petrolio, fai festa, perché significa ricchezza e posti di lavoro; ma noi no, li blocchiamo e rimettiamo in discussione aziende che danno migliaia e migliaia di posti di lavoro, pensando di tornare indietro. (Commenti della senatrice Matrisciano).

La decrescita felice non la conosco: gli italiani vogliono crescere e vogliono sviluppo, strade, autostrade, porti, aeroporti, ferrovie, scuole e ospedali che funzionano. Ci mancheranno 20.000 medici nei prossimi anni, assumiamoli: no, bisogna chiedere il parere dell'Europa per assumere 20.000 medici; oibò, ma se la gente sta male, devo assumere i medici. Da Ministro dell'interno, so benissimo che verranno meno 40.000 donne e uomini in divisa nei prossimi anni: o mettiamo lì i soldi per assumere questi 40.000 donne e uomini della Polizia di Stato o completiamo il disastro portato avanti dal Partito Democratico, che ha bloccato le assunzioni e il Paese per anni. (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az. Commenti del senatore Richetti).

MALPEZZI (PD). Non hai trovato un euro!

SALVINI (L-SP-PSd'Az). Ma come può pensare qualcuno di riportare al Governo Renzi, che gli italiani hanno buttato fuori dalla porta, elezione dopo elezione, dopo elezione, dopo elezione? Auguri! (Il senatore Faraone esibisce un cartello recante la scritta: «e anche oggi si dimette domani. Salvinibugiardo». Commenti dal Gruppo L-SP-PSd'Az). Ho sentito il Presidente Prodi, e poi saremmo noi...

PRESIDENTE. Via i cartelli, per cortesia, non c'è niente da dimostrare, colleghi: non è possibile andare avanti ancora con queste esibizioni.

Prego, signor Ministro, prosegua.

SALVINI (L-SP-PSd'Az). È questo che vorrei offrire agli italiani: un futuro di crescita, sviluppo, prosperità, benessere, famiglia e coraggio.

Mi permetta poi, signor Presidente del Consiglio, lei fa un torto al popolo italiano e ai cattolici italiani, quando lei pensa che votino in base a un rosario. (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az). Gli italiani, cattolici o non cattolici, votano con la testa e con il cuore e io sono orgoglioso di credere e di testimoniare con il mio lavoro il fatto che credo e non ho mai chiesto per me la protezione, ma per il popolo italiano la protezione del Cuore immacolato di Maria la chiedo finché campo, perché questo è un Paese che merita tutto. (I senatori del Gruppo L-SP-PSd'Az si levano in piedi. Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az. Vivaci commenti dai Gruppi PD e Misto. Il senatore Pillon espone un crocifisso).

MARCUCCI (PD). Presidente, non si può!

PRESIDENTE. Per favore, non si esibiscono in Aula simboli religiosi. Mettete via i simboli.

SALVINI (L-SP-PSd'Az). E non mi vergogno di consegnare nelle mani di chi sta in cima il destino del popolo italiano, non me ne vergogno, anzi ne sono ultimo e umile testimone, l'ultimo degli ultimi, ma ne sono orgogliosamente l'ultimo e umile testimone. State facendo un torto al buon senso, prima ancora che alla fede del popolo italiano, anche perché non faccio la vittima, ma in quest'anno lei si è sacrificato, è vero (Commenti del senatore Nencini), e sono contento di aver cominciato a lavorare con lei l'anno scorso, così come non coltiverò mai la rabbia e il rancore che in queste settimane sento da parte di qualcuno. Omnia vincit amor, l'amore vince sempre. (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az. Commenti dal Gruppo PD). Non ho paura, avete scelto il bersaglio, eccomi. Avete scelto il pericolo per l'Italia e per l'Europa, eccomi. (Applausi ironici della senatrice Malpezzi). Sono pronto sacrificarmi, non c'è problema. Il mio Paese e il futuro degli italiani valgono più di mille poltrone, non ho paura a mollare le nostre poltrone.

MARGIOTTA (PD). Dimettiti, allora!

SALVINI (L-SP-PSd'Az). Non hanno paura le donne e gli uomini della Lega (I senatori del Gruppo L-SP-PSd'Az si levano in piedi. Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az), non hanno paura i Ministri della Lega, gente libera che risponde solo e soltanto al popolo italiano, non alla Merkel o a Macron, solo e soltanto al popolo italiano, fiero, libero, orgoglioso, sovrano, con un'idea di futuro, di figli, di famiglia, di figli che hanno una mamma è un papà aggiungo, se proprio bisogna dirla tutta. (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az. Vivaci commenti dal gruppo PD. I senatori Cirinnà e Laus espongono alcuni cartelli). E buon lavoro col partito di Bibbiano.

PRESIDENTE. Senatrice Cirinnà la smetta! Non mi pare che sia questo il dibattito che ciascuno di noi voleva. Smettete di richiamarmi sui tempi, io ce li ho davanti agli occhi. Smettetela. Ministro Salvini, termini.

SALVINI (L-SP-PSd'Az). Grazie mille, Presidente. E poi gli autoritari saremmo noi, cosa strana. (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az). Siamo gli unici presunti fascisti che vogliono il voto, siamo gli unici dittatori che vogliono il voto. Pensate che dittatura strana che vorremmo instaurare: la dittatura del voto del popolo italiano, pensate un po', che roba incredibile.

MIRABELLI (PD). Rispetti le regole! Tu non rispetti le regole!

SALVINI (L-SP-PSd'Az). Non mi dilungo, ma diteci molto semplicemente, al di là di questo, degli attacchi personali che mi sono dispiaciuti, per carità di Dio, a cui però sono anche disposto a soprassedere, perché mi sembrava di aver capito che se da parte del MoVimento 5 Stelle non c'era già un accordo preconfezionato col Partito Democratico...

VOCI DAL GRUPPO PD. Tempo!

SALVINI (L-SP-PSd'Az). Oh signur! Posso finire?

MARCUCCI (PD). Le regole valgono per tutti!

PRESIDENTE. Decido soltanto io, quindi smettetela. (Applausi ironici del senatore Marcucci). Non ho contingentato i tempi con nessuno; smettetela, non ho contingentato i tempi. Mi pare che oggi sia una giornata che dovrebbe richiedere pazienza da parte di tutti. Siamo di fronte a un crisi politica, non so se l'avete capito! (Vivaci commenti dal Gruppo PD). Allora smettetela!

MARCUCCI (PD). Rispettiamo le regole!

PRESIDENTE. Non sto contingentando i tempi: non li contingento con il ministro Salvini, così come con nessuno, come ho sempre fatto. (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az). Lo dico in particolare al Partito Democratico: anche per voi ci saranno tutti i tempi che avete richiesto. (Vivaci commenti dal Gruppo PD).

Prego, ministro Salvini, concluda. (Vivaci commenti dal Gruppo M5S).

SALVINI (L-SP-PSd'Az). Grazie, Presidente.

Stavo dicendo che i casi - e lo sa solo chi in questi giorni e in queste settimane è stato al telefono per trattare - sono solo due: o c'è già un accordo per andare avanti, cambiando semplicemente di settimana in settimana la giacca, cioè: «governavo con la Lega fino alla settimana scorsa e governo col PD la settimana prossima, a seconda della stagione autunno-inverno». Se c'è già un accordo preso... (Vivaci commenti dai Gruppi M5S e PD).

Però, per essere noi pericolosi autoritari... È faticoso fare il pericoloso autoritario! Posso finire, umilmente? I casi sono due: se c'è un accordo di potere e di spartizione, già fatto, fra 5 Stelle e Partito Democratico, che sarebbe lecito, ditelo agli italiani e spiegate loro che cosa intendete fare nei prossimi tre anni. Secondo me, è irrispettoso della volontà del popolo italiano, che mi sembra chiara da due anni a questa parte. Però in politica - per carità - le abbiamo viste tutte; basta che lo diciate.

Se non è così e invece c'è voglia di costruire e di terminare un percorso virtuoso - perché ho letto che qualcuno vuole fare il taglio dei parlamentari, bloccare l'aumento delle tasse e poi andare subito al voto -, io l'ho detto la settimana scorsa e lo ripeto ancora in quest'Aula: la via maestra è quella delle elezioni, perché niente e nessuno meglio che il popolo italiano potrà giudicare chi ha lavorato bene e chi ha lavorato male. Questa è la via maestra. Se volete, noi ci stiamo: non abbiamo certo paura di andare avanti e di ultimare il percorso. Non siamo mica il Renzi di turno, che ha votato contro fino a ieri ed è disponibile a votare oggi a favore per mantenere la poltrona.

Volete tagliare i parlamentari e poi andare a votare? Ci siamo: tagliamo i parlamentari e poi restituiamo la parola al popolo italiano. (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az). Ci siamo. Se poi uno volesse metterci una manovra economica coraggiosa per bloccare aumenti - e non solo - e ridurre le tasse a 10 milioni di italiani, ci siamo.

PRESIDENTE.Ministro, concluda.

SALVINI (L-SP-PSd'Az). Concludo.

Giovanni Paolo II... (Commenti dal Gruppo PD). Voi citerete Saviano ed io cito San Giovanni Paolo II. (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az). Ognuno può essere libero di citare e di rifarsi alla vita, alle opere e ai miracoli di chi meglio crede?

Signor Presidente del Consiglio, Vice presidente del Consiglio, lo dico a voi con la massima serenità e, ripeto, da donne e uomini liberi che non hanno paura a chiedere la conferma o meno al popolo italiano del loro buon lavoro, perché sono convinto che questa conferma ci sarebbe. San Giovanni Paolo II diceva e scriveva - e sembra scritto oggi - che la fiducia non si ottiene con le sole dichiarazioni o con la forza; la fiducia bisogna meritarla con gesti e fatti concreti. Se volete completare il percorso di riforme che abbiamo cominciato, noi ci siamo: si tagliano i parlamentari e poi si va a votare. Punto e a capo. (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az. Vivaci commenti dal Gruppo M5S. Applausi ironici della senatrice Malpezzi).

Se invece volete governare con Renzi, Boschi e Lotti, auguri e spiegatelo agli italiani. (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az. I senatori del Gruppo L-SP-PSd'Az si levano in piedi ed espongono alcuni cartelli). Noi ammucchiate non ne faremo.

PRESIDENTE. Via i cartelli. Senatori Questori, per favore.

SALVINI (L-SP-PSd'Az). Viva la libertà e viva la democrazia in questo Paese! (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az). Grazie di cuore a voi e ai miei figli. (Applausi dal Gruppo L-SP-PSd'Az. Molte congratulazioni).


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