«Piano Regolatore portuale, prospettive di sviluppo per la città e per la Regione»

Soddisfazione gio 12 settembre 2019
Politica di La Redazione
4min
Porto di Termoli ©Termolionline.it
Porto di Termoli ©Termolionline.it

TERMOLI. Il centrosinistra termolese accoglie con soddisfazione l'approvazione del Piano Regolatore portuale: "Finalmente è stato definitivamente approvato dalla Regione il Piano Regolatore portuale. Un parto durato incomprensibilmente più di un decennio ed un ritardo che ha danneggiato, a nostro avviso, non solo la città di Termoli ma tutta la Regione Molise.

E’ utile ricordare che il porto di Termoli è l’unico porto regionale del Molise ed è l’unico che ha funzioni multiple (pesca, diportismo, commercio, trasporti e servizi).

Quindi complimenti all’attuale consiglio regionale che ha approvato questo piano di funzionalizzazione del porto termolese.

Evidenziamo quale siano i benefici di un tale piano di funzionalizzazione e le possibilità che potrà offrire non solo per l’economia blu ma per l’economia in genere del nostro territorio:

1) Creare nuove imprese relative ai vari settori (pesca, diportismo, commercio, trasporti, turismo e servizi);

2) Creare nuove infrastrutture a servizio delle funzioni portuali (strutture portuali adeguate, nuova viabilità, nuovi locali e magazzini per la pesca e per la piccola pesca, piccoli locali per la trasformazione del pescato, nuove infrastrutture per il turismo e per la pesca-turismo, infrastrutture per navi da crociera, una stazione marittima);

3) Sviluppo della pesca e della piccola pesca e delle attività ad esse connesse;

4) Implementare le attività di trasporto con particolare attenzione a quello dei passeggeri e del commercio;

5) Poter usufruire dei finanziamenti nazionali ed europei;

6) Eliminare o ridurre ogni tipo di monopolio che inevitabilmente si è creato negli anni per incertezza delle regole;

7)Bisognerà inoltre eliminare ogni incertezza sull’assetto del porto e delineare in maniera chiara le funzioni che il Porto di Termoli potrà e dovrà avere oltre che la loro distribuzione all’interno di un perimetro definito e bisognerà eliminare ogni tipo di monopolio che inevitabilmente si è creato negli anni per incertezza delle regole.

Queste sono le principali possibilità che un nuovo porto potrebbe dare ma le stesse si possono moltiplicare con enormi conseguenze non solo per la città di Termoli ma per tutto il Molise.

Si immagini, per fare un esempio, che l’implementazione del trasporto passeggeri (per turismo o per affari) e di quello del piccolo commercio avrà conseguenze positive non solo per la nostra città ma per tutto il territorio regionale (in poco più di un’ora Termoli è raggiungibile da ogni parte del Molise e viceversa).

Questa forse è stata la motivazione che ha portato a bloccare per tanto tempo l’approvazione di questo piano come tanti altri provvedimenti: la paura atavica di molti consiglieri regionali del medio e dell’alto Molise di vedere cresciuto lo sviluppo di Termoli a danno delle altre parti della Regione.

E’ stato un grande errore politico e strategico. Termoli ed il bassomolise sono economicamente autopropulsivi, ma siamo sicuri che il loro ulteriore sviluppo porterà solo benefici al resto del Molise e non lo danneggerà affatto. Occorre fare solo sistema, una parolina magica che viene sempre citata ma mai attuata.

E’ il momento di farlo!

Fatta questa breve analisi occorre però individuare come attuare il Piano regolatore del porto, altrimenti, se pur utile per altri motivi, l’ipotesi di sviluppo rimarrà solo sulla carta.

Diamo subito un dato in soldoni. Per attuare il piano regolatore ci vorranno - anche se con la possibilità di attuazione per gradi – non meno di 130 milioni di euro, quindi è necessaria una grande attrazione di capitali pubblici e privati e vediamo cosa si può fare.

Molti pensano che la ZES possa essere una panacea per il porto di Termoli. Noi purtroppo pur avendo lavorato tanto per una buona attuazione della Zona Economica speciale crediamo che - così come concepita - non porterà grandi benefici al porto di Termoli e ciò perché La Regione ha deciso di fare l’alleanza con la regione Puglia (a nostro avviso erroneamente) e non con la regione Abruzzo con il principale effetto che il porto di Termoli non sarà autorità portuale e ciò con le conseguenze negative che ne derivano. Né l’area portuale potrà essere zona perimetrata Zes perché non è area produttiva e quindi vengono meno sia l’attrattività economica che quella della semplificazione amministrativa.

Altra forma per finanziare l’infrastrutturazione del porto è sicuramente il cosiddetto Contratto istituzionale di sviluppo promosso dal Premier Giuseppe Conte. L’amministrazione Sbrocca aveva candidato proprio il porto di Termoli per questo tipo di sovvenzione e la richiesta è stata ritenuta ammissibile. Ora bisognerà vedere se questo tipo di provvidenze resteranno. Speriamo di si.

Poi ci sono i finanziamenti nazionali ed europei a cui bisogna pervenire con una progettualità dedicata e conforme alle varie programmazioni esistenti. Certo avere come Ministro delle infrastrutture Paola De Micheli è un dato positivo.

Ad ogni buon conto crediamo che l’attuazione del piano non potrà prescindere da un partenariato pubblico-privato sempre selezionato attraverso evidenza pubblica ma che può dare un impulso straordinario ad una progettazione così importante. Occorre evidenziare al mondo economico, anche attraverso advisor, l’attrattività del nostro porto soprattutto nelle relazioni con l’altra parte dell’adriatico.

Siamo certi che quella dell’attuazione del PR portuale non è un sogno irraggiungibile ma un obiettivo raggiungibile con grande impegno e con una progressività programmata nel medio-lungo termine. E’ una scommessa che non possiamo perdere."

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