Romagnuolo: «Mio padre in uno sgabuzzino dell'obitorio pieno di immondizia»

La testimonianza ven 13 settembre 2019
Politica di La Redazione
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Aida Romagnuolo e Francesco Roberti ©Personale
Aida Romagnuolo e Francesco Roberti ©Personale

TERMOLI. La Consigliera regionale Aida Romagnuolo rende noto un increscioso episodio che l'ha coinvolta personalmente presso la camera mortuaria del nosocomio termolese:

"Inadeguato, inopportuno, inadatto, superato e forse illecito. Mi riferisco all'obitorio dell'Ospedale Civile San Timoteo di Termoli. Considerato che un mio post su Facebook ha sortito notevole interesse da parte di chi fino ad oggi è stato abituato al "tira a campare", perché tutto gli è stato concesso, vorrei precisare quanto segue anche se avrei preferito non esporre la mia vicissitudine pubblicamente. Per prima cosa, credo che all'interno dell'Asrem devono essere riviste e controllate molte cose, tra cui anche qualche medico fin troppo solerte che, sui social, nutre l'ambizione di mettere in brutta luce tutti gli altri splendidi medici preparati, poco interessati a fare politica e professionali che operano in quel nosocomio.

Secondo, in quella camera mortuaria dell'ospedale San Timoteo ho vissuto un' esperienza personale dove un mio caro, per mancanza di posti, è stato messo in uno sgabuzzino sporco e pieno di pattumiera. E questo con decine di testimonianze. Una scena indelebile, presente ogni giorno nella mia mente. Per trovare mio padre, prima di arrivare in quella discarica, ho percorso un corridoio dove a destra e sinistra c'erano decine di cadaveri sulle barelle. Naturalmente, ho dovuto alzare in preda al dolore tutte le lenzuola e quindi vedere tutti i cadaveri (ricordo un defunto in particolare, ricoperto di sangue) e, solo dopo una lunga ricerca l'ho trovato al di fuori delle camere mortuarie in un magazzino pieno di sporcizia.

E questo solo un anno e mezzo fa. Credo che tutto questo non sia consentito per legge. In un primo momento volevo chiamare le forze dell'ordine per individuare i responsabili di quello scempio, ma il dolore devastante era così forte che non mi ha consentito di farlo. Potevo esporre denuncia per quanto accaduto, non l'ho fatto ma mi impegnerò personalmente per ripristinare la legalità e un po' di umanità in un luogo che merita innanzitutto rispetto per i defunti e i loro cari.

Oggi, considerato che il mio messaggio sui social non è passato inosservato, prometto che presenterò un ordine del giorno in Consiglio Regionale per vedere se in quell'ambiente ostile alla civiltà, sono garantite le più elementari forme sanitarie e se è lecito tutto questo, solo per rispetto di chi viene a mancare e dei loro parenti."

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