La politica di Rosy Bindi: «Fornire gli strumenti necessari per fare il bene comune»

Pensieri e parole ven 06 dicembre 2019
Politica di Graziella Vizzarri
3min
L'intervento di Rosy Bindi ©Termolionline.it
L'intervento di Rosy Bindi ©Termolionline.it

LARINO. “L’urgenza di oggi in merito alla struttura politica è proprio la necessità di riscoprirne il valore vero e fornirgli strumenti necessari per fare il bene comune”, con tale affermazione l’ex Ministro Rosy Bindi ha iniziato l’incontro di giovedì pomeriggio a Larino organizzato dal Centro sociale “Il Melograno”.

Un incontro voluto con l’intento di creare stimolo per il dibattito su temi di attualità e favorire il confronto sul territorio che, in un contesto nazionale segnato da conflittualità ideologica necessita della promozione del dialogo: una sana dialettica politica che possa far superare appartenenze ostative e ponderare idee e progetti con il coinvolgendo dei giovani

Dopo una breve fotografia politica del nostro Paese, riportata ai presenti da Bianca Maria Fuso Biondi, responsabile del Centro sociale, l’Onorevole Rosy Bindi ha snodato il suo intervento con competenza politica vissuta, con una saggezza di orientamento ben radicato “io non ho mai cambiato partito, ma sono cambiati loro, ho sempre perseguito una linea politica ben definita”, ha asserito l’ex Ministro.

Far parte di una comunità, ha proseguito, essere cittadini ci da la responsabilità di partecipare attivamente alle scelte politiche per il bene comune; non bisogna dare spazio ad una politica totalitaria che si scosta molto dalla gente, che pensa di rappresentare il pensiero del popolo o meglio di far diventare il proprio pensiero, guidato da interessi personali, quello del popolo.

Il periodo attuale vede una crisi socio-economica profonda ed un Paese, l’Italia, che nel dopoguerra rappresentava l’ottava potenza mondiale, ora invece non riesce a risorgere dalle macerie e questo è il sinonimo della crisi della democrazia. Allora, ha continuato la Bindi, perché abbiamo vissuto sessant’anni di benessere socio-economico ed ora la situazione verte in condizioni alquanto disastrose? La risposta giace nella politica, essa aveva gli strumenti per operare, per fare il bene comune: festeggiando una Repubblica che si manifestava nel servizio sanitario pubblico, scuole pubbliche e servizi alla persona. Questa era la politica neutrale che tutelava tutti, soprattutto le compagini più deboli, cosa che non sta accadendo in questo periodo storico. Una delle più grandi sfide del momento sono la disuguaglianza sia a livello globale che del nostro Paese: la disuguaglianza più netta tra l’Italia del nord ed il Mezzogiorno è proprio il servizio sanitario, la mancanza di servizi alla persona.

Un'altra sfida sono i fenomeni migratori, impensabile poterlo arrestare o trovare soluzioni immediate, questo deve condurci ad un confronto per i prossimi cento anni: l’urgenza della politica sta nel comprendere questi problemi e intervenire con l’intento di governare i fenomeni per non essere travolti. Si aggiunge anche la questione globale inerente l’ambiente che ha forte impatto sul pianeta dimostrandone l’impellenza di attenzione.

Essi sono tre principi su cui è necessario l’impegno politico neutrale, è qui deve riprendere il suo ruolo la democrazia tornando ad essere rappresentativa e con un pensiero pluralista: il popolo è una realtà plurale, fatta di formazioni sociali e di realtà che vanno ascoltate dandogli la possibilità di poter esprimere le proprie diversità. Questi sono principi di laicità, nella nostra democrazia vanno valorizzate e non mortificate tutte le compagini, la famiglia e le organizzazioni con l’auspicio che l’Italia torni a fare una politica contro l’odio che invece in questa era viene divulgata senza consapevolezza del danno sociale. Noi vediamo, ha proseguito ancora la Bindi, come unico vero politico, in questo momento, Papa Francesco che promuove attenzione ai temi summenzionati, suggerisce una politica con la P maiuscola, attingendo al suo credo, al proprio orientamento religioso, ci invita a professare la vera polis. In questo bipolarismo politico odierno diventa importante tornare a seminare, non è tempo di raccolta, ma del ritorno alla semina oculata, motivo per cui ho scelto di non ricandidarmi, ma di soffermarmi a riflettere, a pensare come poter trovare soluzioni ai bisogni, proprio perché la semina dovrebbe essere propedeutica alla costruzione della democrazia indipendentemente dal partito, da un nome di un partito. La politica ha bisogno di un pensiero forte, alternativo a quello attuale: bisogna tornare alla formazione civica e a contrasto delle mafie nelle scuole, altresì alle formazioni della buona politica a favore del bene comune. È giusto tenere conto, chiude l’Onorevole Bindi, di tutte le realtà e condizioni nel rispetto delle persone e delle loro scelte pur con la consapevolezza che non è ipotizzabile un sistema perfetto.

Non sono mancati i contributi del pubblico, come quello del sindaco di Larino Giuseppe Puchetti presente con molti consiglieri comunali.

Un confronto, quello con l’ex Ministro Rosy Bindi che ha creato compattezza tra i numerosi presenti presso la sala della Comunità di Larino.

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