Guglionesi, l'ex assessore D'Astolto rompe il silenzio: «la mia revoca e l'ansia del sindaco»

Sassolini mar 14 gennaio 2020
Politica di La Redazione
5min
L'ex assessore Elisa D'Astolto ©Guglionesiriparte.com
L'ex assessore Elisa D'Astolto ©Guglionesiriparte.com

GUGLIONESI. Sono trascorse alcune settimane dall’azzeramento di giunta a Guglionesi. La nuova composizione poi rinnovata dal sindaco Mario Bellotti ha lasciato strascichi inevitabili.

Così, dopo l’ultima seduta del Consiglio comunale, avvenuta venerdì scorso, 10 gennaio, Elisa D’Astolto, l’unica estromessa dal vecchio esecutivo, non l’ha mandata a dire.

«In occasione del Consiglio Comunale tenutosi il 10.01.2020, con all’ordine del giorno presentazione della nuova Giunta Comunale, era doveroso da parte mia prendere posizione in merito a quanto accaduto e chiarire i fatti.

Sebbene molti cittadini mi avessero sollecitato nelle scorse settimane a far conoscere la mia posizione di fronte ad una modifica della Giunta Comunale che ai più è apparsa assolutamente inspiegabile, ho atteso in silenzio l'occasione del primo Consiglio Comunale, ritenendo opportuno comunicarla nella sede istituzionale prima di renderla nota alla cittadinanza ed alla stampa.

Ritengo, infatti, necessario offrire la versione corretta delle vicende che hanno condotto al cambio dell'assetto di Giunta di una amministrazione nata solo un anno e mezzo fa come lista ed amministrazione “civica” formata da un gruppo di persone con diverse sensibilità ed appartenenze politiche, ma unite attorno ad un programma elettorale ed ad un accordo amministrativo.

Secondo quanto annunciato nell’ultima Giunta (fine Novembre) il sindaco riteneva opportuna solo una diversa distribuzione degli incarichi “basata sulla propensione all’impegno che ciascuno è disposto a mettere in gioco”. In particolare vi era l’urgenza di affidare il Bilancio e risolvere alcuni problemi legati ad interferenze tra deleghe di alcuni Consiglieri.

Oggi riconosco, che tra le falsità dichiarate, il Sindaco su una cosa aveva ragione: la necessità di rilanciare un’azione amministrativa che sembra già in via di esaurimento.

Dopo la decisione di azzeramento per rilanciare l’azione amministrativa della Giunta “Civica” cui i cittadini avevano dato il compito di amministrare, è stata organizzata una riunione di partito, nella sede del Pd locale, sede non certo consona per una Lista Civica, dove lo stesso sindaco ha portato in discussione l’argomento della “revoca le deleghe”, concordando una ricomposizione della Giunta Comunale che non garantisce l’equilibrio tra le diverse componenti e le diverse sensibilità politiche della lista civica votata dai cittadini e non dagli iscritti del Pd.

Tutto ciò con mancanza di rispetto, trasparenza e coerenza nei confronti dei Consiglieri di maggioranza non iscritti al Pd.

Sinceramente, non provo alcuna delusione per essere rimasta fuori dalla Giunta, sono e resto un Consigliere Comunale fino alla scadenza del mio mandato.

Non nascondo, però, l'amarezza di fronte ad una tale mancanza di rispetto per me, come persona prima che come assessore, che tanto mi sono impegnata sin dal primo giorno per portare avanti il programma elettorale e per dare risposte alle tante necessità che i cittadini di Guglionesi ogni giorno si trovano ad affrontare. Una amarezza per un comportamento che si traduce in una chiara mancanza di rispetto per un rappresentante di una lista civica che ha sostenuto il candidato sindaco e ha dato un contributo decisivo alla vittoria elettorale della attuale amministrazione.

Va, comunque, evidenziato che, in occasione del ritiro delle deleghe, il Sindaco, in forma privata, senza nulla dire in merito a presunte volontà di rilanciare genericamente l'attività amministrativa, mi aveva in realtà confidato che durante i lavori in Giunta le mie argomentazioni, il mio attivismo ed il mio spirito critico gli creavano ansie fino a renderlo poco sereno.

Preciso che nella mia attività di assessore e nel corso delle Giunte non ho mai deviato dal rigoroso rispetto del mio ruolo, degli impegni assunti con gli elettori e della legge. E in più occasioni le mie opposizioni a provvedimenti promosse in Giunta dal Sindaco si sono rivelate giuste ed opportune.

Pur volendolo prendere sul serio la reale - ma imbarazzante - motivazione della mia revoca, sinceramente faccio fatica a comprendere, come la mia pretesa del rispetto delle procedure e della trasparenza specie in decisioni di particolare importanza (tra cui politiche del lavoro, assunzioni, affidamento dei servizi) possa creare imbarazzo ed ansia al Sindaco. Al contrario ritengo che in una amministrazione comunale vada apprezzato chi si adopera per il bene comune, per il rispetto delle norme, per la trasparenza e per dare ai cittadini la sicurezza che il Comune operi nell'interesse di tutti e nel rispetto delle regole.

Faccio, dunque, fatica ad accettare l’idea che la differenza di opinioni su priorità e soluzioni, espressa con correttezza e lealtà all’interno di una maggioranza composita, possa diventare un motivo per revocare un Amministratore eletto dal popolo con molti voti di preferenza.

Mi dispiace, ma il mio serio timore, per come si sono svolti i fatti è che ci si trovi di fronte alla fine di una giunta civica, con il varo di una nuova giunta, targata PD, e con il conseguente mancato rispetto degli impegni assunti prima delle elezioni con il raggruppamento civico cui appartenevo.

È pur vero che la revoca di un assessore da parte del Sindaco, può basarsi sulle più ampie valutazioni di opportunità politico-amministrativa, ma non può tramutarsi in una sorta di prerogativa arbitraria, da utilizzare all'occorrenza per "regolare i conti" con esponenti politici sgraditi e di certo non può essere asservito al perseguimento di uno scopo diverso da quello pubblicistico.

Potrei rivolgermi alla giustizia amministrativa, ma non lo farò, perché rientrare in Giunta non è una mia priorità né è il motivo per cui mi ero candidata.

Nel presentare la mia candidatura agli elettori e nell'affrontare anche il delicato compito di assessore, infatti, mi ero sempre e solo ripromessa di impegnarmi per Guglionesi e di lavorare per aiutare i cittadini perché ho potuto constatare che il paese soffre la mancanza di un governo locale, autorevole ed efficiente, le persone sono sempre più sole e la politica locale spesso volge lo sguardo dall’altra parte.

Avrei, infatti, preferito che il sindaco decidesse le conferme e la revoca sulla base del risultato dell'attività svolta, del raggiungimento degli obiettivi e non sull'opportunità politica o sull'ordine di partito.

Ebbene, per quanto mi riguarda, sono fiera di poter affermare di aver svolto la mia attività di assessore nel miglior modo possibile, nel solo interesse dei cittadini, dedicando tempo e sacrificando impegni personali e familiari.

Credo di aver onorato il delicato compito che mi era stato affidato dai cittadini prima che dal sindaco, dedicando ogni istante del mio tempo e caratterizzando il mio operato con la solita passione ed il solito attivismo che tutti mi riconoscono.

Dunque, alla luce di quanto riferito, credo di aver chiarito il reale svolgimento dei fatti e le vere motivazioni per le quali il PD ed il Sindaco hanno ritenuto opportuno revocare la mia delega assessorile

Preciso che non ho chiesto il voto per fare a tutti i costi l'assessore, ma solo per poter rappresentare nell'amministrazione Comunale i miei concittadini e le loro esigenze quotidiane e, dunque, ritengo di poter svolgere lo stesso ruolo anche da Consigliere che vigilerà affinché questa amministrazione possa portare avanti e rispettare il programma che questa maggioranza ha presentato agli elettori.

Sarò, dunque, la prima a sostenere i provvedimenti che nel rispetto della legalità e della trasparenza, attuino il nostro programma elettorale, ma sarò la prima a battermi contro ogni cambio di rotta che tradisca il nostro patto con gli elettori o a denunciare comportamenti poco trasparenti o contrari agli interessi del Paese».

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