A 15 anni dalla morte di Girolamo La Penna, «Basso Molise territorio in ginocchio»

La requisitoria dom 19 gennaio 2020
Politica di La Redazione
3min
Quindici anni fa moriva Girolamo La Penna ©Termolionline.it
Quindici anni fa moriva Girolamo La Penna ©Termolionline.it

TERMOLI. Con una locuzione quasi cinematografica, “Termoli ieri, oggi… e domani?”, il presidente del comitato San Timoteo, Nicola Felice, abbina una feroce requisitoria alla ricorrenza dei 15 anni dalla scomparsa dell’onorevole Girolamo La Penna.

«Il 21 gennaio di quindici anni fa veniva a cessare la vita terrena dell’On. Girolamo La Penna. Per la ricorrenza, come ogni anno, alle ore 18 nella Parrocchia San Timoteo sarà celebrata una messa in suffragio.

L’On. La Penna nella lunga esperienzapolitica oltre a sedere sugli scranni di Camera e Senato e coprire ruoli di governo nazionale, è stato anche, ininterrottamente, per 18 anni sindaco di Termoli, periodo che ha visto la trasformazione da semplice Borgo Marinari a Città fiorente.

Per l’Amministrazione del sindaco Roberti, il terzo lustro dalla sua scomparsa potrebbe essere una opportunità per organizzare unincontro di commemorazione, penso sia dovuto ma anche atteso da tanti cittadini (non solo Termolesi). Occasione, per esprimere non tanto la gratitudine ma quanto la testimonianza, per l’opera svolta con passione e dedizione per la propria terra, nella sua lunga carriera politica e sindacale, con idee, e programmi lungimiranti, contribuendo allo sviluppo economico e sociale del Molise.

Oggi Termoli, e il Basso Molise, appare rilegata ai margini. Mai, dalla costituzione delle regioni, ha vissuto momenti così bui e privo di solidi riferimenti. La ricorrenza potrà essere occasione di discussione sulle criticità che ci attanagliano, per individuare possibili soluzioni e tornare ad essere “motrice”, non solo economica, dell’intera regione. Certo non dovrà essere un’altra “passerella”, come in passato,per annunci di iniziative in sua memoria: Fondazione, Scuola di Politica, di cui presto si sono perse le tracce. Oggi,nei fatti, risulta intestato all’On. La Penna solo il Parco Comunale di Termoli, su iniziativa dell’Amministrazione Comunale Di Giandomenico.

Il quindicennale dalla scomparsa, ricade in un momento drammatico che vede Termoli ed il Basso Molise, da sempre a vocazione produttiva, peggiorare giornalmente con: aziende del nucleo industriale (nel passato fiore all’occhiello del Molise per i servizi prestati) costrette a chiudere e licenziare; la “moria” di attività commerciali e servizi. Ciò comporta: crescita della disoccupazione, soprattutto giovanile, abbandono e depauperamentodel territorio.

E mentre per i cittadini cresce la pressione fiscale, si riducono i servizi essenziali, in primis la sanità,da anni nel caos e ancora in deficit, con mancanza di personale, taglie eliminazione negli ospedali di interi reparti. Oggi l’ospedale San Timoteo, unico presidio per l’intero Basso Molise e fortemente depotenziato, è un lontano ricordo di quello che è stato in passato, punto di forza della sanità regionale con specialistiche di eccellenza (chirurgia, ortopedia, cardiologia, ginecologia, medicina, otorino,…), e di riferimento per le curedi pazienti anche delle regioni limitrofe, mentre ora resta ben poco ed è prossimo a divenire Pronto Soccorso e Poliambulatorio.

Come se non bastasse da aggiungere: la scarsa rete viaria; la poca manutenzione delle strade; la mancata messa in sicurezza idrogeologica del territorio; i trasporti con la diminuzione del servizio urbano ed extraurbano su gomma dei mezzi pubblici; la mancata risoluzione per il raddoppio ferroviario, con Rfi; ecc…

Per quelli che hanno avuto modo di frequentare, collaborare e conoscere l’On. La Penna, è facile immaginare l’amarezza che proverebbe oggi nel vedere in che stato e il suo territorio oggi si presenta. Nonché i richiami conditi da “pesanti” rimbrotti verso quanti hanno presto e facilmente dimenticato gli insegnamenti ricevuti, non ispirando e supportando azioni in difesa del proprio territorio, da troppi anni bistrattato e massacrato. Ancor più amarezza verso chi, in possesso di indiscussa intelligenza e maestria, ha avuto l’opportunità di raggiungere rilevanti traguardi (politici, professionali, economici), grazie anche al contributo di questa collettività.

Penso che l’attuale classe dirigente, che guida e partecipa ad enti e istituzioni, debba prestare, senzasdegno, qualche attenzione anche alle esperienze del passato, agli insegnamenti di persone che con grande passione civile hanno svolto il ruolo politico e/o sociale per il bene comune. Tra i “figli” illustri del Molise, che hanno contribuito al progresso del Molise, con segni indelebili, di certo vanno annoverati gli onorevoli Girolamo La Penna eFlorindo D’Aimmo.

Oggi non potendo più fregiarci ne delegare, come nel passato, a “maestri e condottieri” come La Penna e D’Aimmo, credo che per la nuova classe dirigente sia opportuno fare riferimento anche ad essi, per ritrovare l’orgoglio, la passione, l’impegno a “servizio” della nostra gente, dare soluzioni ai problemi e riportare Termoli, da tempo come una “canna al vento”, al ruolo che gli spetta ed ha avuto. Oltre a scongiurare altri tentativi di agevolare, come da alcuni anni, principalmente territori maggiormente rappresentati a discapito di quello oggi poco rappresentato: il Basso Molise!

Fare questo consente di sperare in un futuro dignitoso, e si rende omaggio a quanti hanno tanto operato nel passato».

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