«Chi ha i nostri stessi valori si faccia avanti e nessuno rivendichi il candidato sindaco»

il manifesto lun 10 febbraio 2020

Montenero L'asse "Montenero bene comune" - "Costruiamo il futuro" presenta il manifesto e si appella a forze civiche e politiche

Politica di Valentina Gentile
4min
Nicola Palombo e Gianluca Monturano ©Termolionline.it
Nicola Palombo e Gianluca Monturano ©Termolionline.it

MONTENERO DI BISACCIA. Valori, principi e politiche: queste le tre parti che compongono il “Manifesto della rinascita di Montenero”, divulgato dall’ormai consolidata alleanza fra il gruppo “Costruiamo il Futuro” e il comitato “Montenero Bene Comune”. I rispettivi portavoce, Nicola Palombo e Gianluca Monturano, lo hanno presentato alla stampa questa mattina, nella sala consiliare del Comune di Montenero di Bisaccia. Il documento costituisce il primo passo ufficiale in vista delle elezioni amministrative di primavera e intende essere la base per «un confronto più ampio con tutte le forze civiche e progressiste che vogliano contrastare quelle pulsioni individualiste dannose per la nostra democrazia ed economia».

Attraverso lo stesso, scritto insieme a cittadini, associazioni e forze civiche, è iniziato un percorso per «mettere in campo una forza che ridia speranza e dignità alla nostra comunità e che miri alla ricostruzione del tessuto sociale di Montenero». Tutto parte dalla presa d’atto del costante calo demografico del comune bassomolisano e delle sue implicazioni economiche e sociali. «Le attività produttive e commerciali chiudono, si perde lavoro: è un fallimento, come vediamo dai dati, non solo di questa amministrazione, ma che accomuna tutte le precedenti» afferma Monturano.

Quattro i principi fondamentali su cui basarsi: l’interesse collettivo «contrapposto a quello non solo individuale ma anche delle parti, che ha distrutto il tessuto sociale e ha portato a una guerra perenne» spiega Palombo; una democrazia partecipativa, perché «tutti devono poter raccontare la propria storia e apportare il proprio contributo in termini di idee»; la trasparenza amministrativa e il rinnovamento della classe dirigente. Quest’ultimo, alla base della democrazia di ogni comunità, «non è un capriccio di due ragazzi più o meno giovani,» ancora Palombo: «attorno ai ruoli di potere ci sono vere e proprie incrostazioni da rimuovere. A chi ha già amministrato a vario titolo chiediamo di fare un passo di lato, con gentilezza ma anche con la determinazione di una classe che pensa sia arrivato il suo momento di far sentire la propria voce; ci siamo preparati, abbiamo studiato e fatto già tanta gavetta».

«Il nostro metodo è e resta democratico, da condividere coi cittadini. Non intendiamo dire che chi ha già amministrato non debba avere più spazio, ma c’è bisogno di una rottura col passato» concorda Monturano.

Ai principi si affiancano cinque valori indispensabili: solidarietà tra uomini, equa distribuzione delle risorse, libertà e diritti individuali, uguaglianza e diritti sociali, pari opportunità.

«Il filo conduttore che li muove è quello di un'amministrazione che si occupa degli anelli più deboli, perché se ce la fanno loro ce la fanno tutti gli altri, è una questione morale e di semplice buon senso». Nicola Palombo ricorda l’ultimo degli spiacevoli contrasti nella comunità, quello sulla variazione dell’orario scolastico, durante il quale alcuni genitori espressero disinteresse per i disagi di altri bambini. «Non vogliamo vivere in una società dove la parola d'ordine sia "non mi interessa dei tuoi problemi"». Lo stesso discorso si applica a tutti i cittadini svantaggiati, come chi vive in zone periferiche o vive disagi economici.

Per ovviare a questo, l’alleanza civica ha già individuato alcuni ambiti di intervento, descritti nel manifesto e argomentati da Gianluca Monturano, dai quali partire per procedere con la scrittura di un programma amministrativo dettagliato e condiviso. Sono i servizi per la comunità, quali sanità, istruzione, mobilità, sicurezza pubblica; ambiente, territorio e rigenerazione urbana, «puntando sul potenziamento del servizio di raccolta differenziata e tendendo ad avvicinarci alle percentuali raggiunte dai cosiddetti “comuni ricicloni”»; agricoltura ed enogastronomia, argomenti sui quali«abbiamo contattato molti soggetti produttivi e imprenditori comprendendo che necessitano di aiuto per fruire dei bandi e dei programmi a scadenza, il Psr su tutti». Ancora, su industria, artigianato e commercio, sono da sfruttare le misure di fisco agevolato, «nei limiti delle competenze della struttura comunale, per supportare le attività del paese», mentre per lacultura l’intento è di «valorizzare i siti già presenti, anche attraverso musei civici, e programmare attività di teatro e cinema che mancano». Il turismo, elemento portante dell’economia montenerese, è da rafforzare «collegando centro storico e costa e implementando lo strumento dell’albergo diffuso»; le politiche che riguarderanno la pubblica amministrazione, infine, sono da implementare attraverso «un bilancio delle risorse interne e una vera e propria spending review per reperire risorse locali da affiancare alle misure europee».

Monturano e Palombo non mancano di fare un passaggio sull'increscioso caso dell'incendio dell'auto dell'ingegner Roberto D'Ascanio: «A tutta la famiglia esprimiamo solidarietà, gli atti intimidatori sono gesti da condannare e ne prendiamo netta distanza; ci rimettiamo alle indagini in corso ma non si dia un’immagine di Montenero come di un covo di malavita: sarà la magistratura a dirci cosa è successo, abbiamo completa fiducia e non entriamo nel merito se non con la vicinanza».

La presentazione del manifesto, infine, è anche e soprattutto occasione per rivolgere un appello ai cittadini. Qui Palombo tiene a precisare che, pur mantenendo un carattere di apertura e rinnovamento reale, va pur sempre definito un perimetro politico: «vogliamo organizzare una forza larga e lo stiamo facendo, a breve si uniranno a noi altri comitati, ma non ha senso mettersi tutti insieme facendo prevalere una logica numerica pur di vincere. Facciamo appello a tutti i cittadini liberi che si riconoscano nei principi e valori espressi nel manifesto, così come in quei sette ambiti che sono solo uno spunto, ma se ne possono aggiungere tanti altri e saranno l’inizio di altrettante assemblee tematiche. Ci rivolgiamo, oltre che ai singoli cittadini, alle forze civiche e politiche esistenti a Montenero, in particolare al Pd che pensiamo debba essere di questa partita, se vorrà, avendo già un manifesto che ha molte cose in comune col nostro».

Pilastro ultimo ma non meno importante è la “paternità” del candidato sindaco: «Ci siamo impegnati affinché nessuno rivendichi l'espressione del capolista come condizione per far parte di questo progetto. È un punto di serietà e apertura: il candidato dovrà essere scelto in modo condiviso perché andrà a rappresentare tutte le anime che faranno parte del progetto».


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