«Gravi violazioni delle linee di indirizzo organizzative dei servizi ospedalieri»

L'affondo dom 29 marzo 2020
Politica di La Redazione
3min
Laura Venittelli ©Termolionline.it
Laura Venittelli ©Termolionline.it

TERMOLI. «Gravi violazioni delle linee di indirizzo organizzative dei servizi ospedalieri in corso di emergenza Covid -19 da parte del Presidente della Regione Molise e Vertici Asrem».

Ancora un attacco politico da parte dell'ex deputata dem e dirigente nazionale del Pd Laura Venittelli avverso la Regione Molise, in materia sanitaria, focalizzata sugli ultimi provvedimenti in emergenza Coronavirus.

Ha indirizzato una missiva ai Ministri Speranza e Larmogese, al capo della Protezione civile Borrelli, al commissario Arcuri e al dottor Urbani, oltre ai prefetti Federico e Callea, per evidenziare dal suo punto di vista cosa non andrebbe nell'applicazione delle linee di indirizzo dei servizi ospedalieri.

«Con la presente, mi rivolgo a tutte le SS.VV Ill.me certa dell'interessamento al caso Molise, piccola regione nella quale vengono stralciati giornalmente indirizzi Operativi, regole nazionali e, soprattutto le Linee Guida emanate dal Ministero delle Salute il 25 marzo 2020, a firma del dottor Andrea Urbani, che prevedono la separazione degli stabilimenti e strutture destinati ai pazienti Covid, dalle strutture da destinare alle patologie tempo-dipendenti No Covid, nonché il Piano Nazionale per l’utilizzazione prioritaria delle strutture pubbliche e, solo nell’ultima fase, anche delle strutture private.

La azioni del Governo Regionale e dell’Asrem, soprattutto negli ultimi giorni, con la sottoscrizione degli accordi con i privati accreditati Neuromed, Gemelli e altri, sono state dettate dalla palese violazione delle suddette Linee Guida del Ministero della Salute atteso che, nelle citate cliniche, così come nell’ospedale Cardarelli di Campobasso e, da oggi, negli ospedali di Termoli e Isernia, verranno ricoverati malati Covid-19, nonostante la presenza in altri reparti dei medesimi ospedali e delle medesime cliniche, di malati oncologici e/o malati con patologie tempo dipendenti No Covid. Tutto questo è assurdo!

Quanto sopra è aggravato dal fatto che la Regione Molise potrebbe avvalersi degli ospedali di Larino e Venafro, ospedali che, seppur a tutt’oggi inutilizzati, sono muniti di sale operatorie e di tutto il necessario per fronteggiare questa emergenza e per differenziare i ricoveri.

Ciò è ben chiaro agli organi regionali, tant’è che in un primo momento, in occasione della riunione del 12 marzo 2020, veniva chiesto e ottenuto dalla struttura commissariale (dottori Giustini e Grossi) il nulla osta al programma dell’Unità di crisi regionale che prevedeva, nella quarta fase, la riapertura delle strutture pubbliche di Larino, Venafro e Agnone. Dopo il rilascio del nulla osta si verificava - inspiegabilmente - il dietrofront degli organi regionali (presidente Toma e vertici Asrem) sulla decisione relativa ai predetti nosocomi per passare, inspiegabilmente alle prestazioni delle strutture private accreditate con ulteriori oneri di spesa a carico della fiscalità molisana.

Nei giorni scorsi numerosi cittadini con raccolte firme online e oltre 100 sindaci hanno chiesto al presidente della Regione Molise, al Ministro della Salute, al dottor Borrelli, capo della protezione civile, di mettere fine all’inadeguato “piano delle emergenze” regionale, chiedendo la riapertura dei due ospedali: il Vietri di Larino e il Santissimo Rosario di Venafro, che potrebbero essere utilizzati sia come centro Covid che come centri NO COVID data la presenza di sale operatorie (praticamente inutilizzate), laboratori e tutto quanto necessario per affrontare l’emergenza.

Pochi minuti fa agli organi di stampa è arrivata la nota del commissario ad acta Giustini che denuncia il ricorso da parte del presidente Toma, in palese violazione degli indirizzi nazionali, alle strutture private in luogo di quelle pubbliche.

Nella Regione Molise non si guarda alle strutture pubbliche esistenti sul territorio e soprattutto non si guarda alla salute dei cittadini in una gestione dell’emergenza che sta creando preoccupazione in tutta la popolazione.

Si pensi, tra le altre cose, che con la destinazione dell’Ospedale Cardarelli di Cb a “Centro HUB COVID regionale” si è resa inutilizzabile l’unica sala rianimazione del centro HUB per le patologie Tempo dipendenti dell’intera Regione. Pregheremo Dio che nulla accada a ciascuno di noi!

Mi rivolgo, pertanto, a tutte le SS.VV Ill.me affinché, nell’esercizio dei poteri conferiti dai Decreti legge e DPCM adottati da febbraio a oggi dal Consiglio dei Ministri e Presidente del Consiglio vogliate esercitare i poteri sostitutivi e/o di indirizzo per la tutela del superiore interesse dei cittadini molisani alla salute.

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