«Iacp, l’assessore Ciciola di quale attivismo parla? Forse di quello della giunta Sbrocca»

L'affondo mer 24 giugno 2020
Politica di La Redazione
2min
Maricetta Chimisso ©TermoliOnLine
Maricetta Chimisso ©TermoliOnLine

TERMOLI. «Palazzine Iacp, l’assessore Ciciola di quale attivismo parla? Forse di quello dell’amministrazione precedente!»

Interviene così la commissaria di circolo dem, Maricetta Chimisso, nella polemica degli ultimi giorni sollevata da associazioni e opposizione.

«Chi si loda si imbroda (Insomma, se non mi vanta mamma, mi vanto io…)

Accogliamo con piacere l’intervento dell’assessore Ciciola, che in un recente articolo apparso sulla testa Termolionline vanta, con dovizia di elogi, l’operato della sua amministrazione nella questione della palazzina Iacp di Colle Macchiuzzo.

Ricorderà l’assessore che la questione della palazzina azzurra attraversa tre amministrazioni e non si è potuta sinora risolvere perché la Crea non autorizzava l’allaccio di nuove utenze alla rete fognaria. Anche l’installazione di una vasca Imhoff, cioè di una fossa settica, non era praticabile per ragioni sanitarie.

Presto detto: con l'eredità disastrosa del depuratore del Sinarca lasciata dall’amministrazione Di Brino la palazzina azzurra resterebbe ancora una cattedrale nel deserto, ma l’amministrazione Sbrocca ha risolto anche questo problema provvedendo a realizzare l’impianto di sollevamento del parco.

Proprio quell’impianto che oggi permette all’attuale amministrazione di raccogliere il risultato e vantarsene.

Quindi ringraziamo l’assessore Ciciola per aver ricordato a tutti la qualità e la bontà di quanto fatto dall’amministrazione precedente.

A questo punto, però, le dobbiamo chiedere: quale sarebbe l’eredità negativa lasciata nel campo del sociale cui fa riferimento?

Forse l’aver riportato a Termoli la titolarità dell’ambito sociale di zona?

L’essersi adoperati per garantire la funzionalità della struttura della "casa di Kore" che non era neppure accatastata, nonostante i proclami?

L’aver riportato le liste di attesa nei nidi comunali?

Oppure il secondo centro per disabili San Damiano?

O ancora la sede nuova e dignitosa del centro diurno per minori “Un mondo a colori?”

O le migliorie apportate nei centri sociali per anziani, che non erano dotati neppure di uno straccio di regolamento interno?

O ancora il registro comunale delle associazioni, le borse lavoro, i tirocini, la residenza fittizia per i senza tetto, il ricovero invernale per lungo tempo presso la Misericordia, il centro diurno della Città Invisibile, il regolamento degli asili nido che era fermo a quarant’anni fa?

Potremmo aggiungere l’istituzione della Consulta comunale della Disabilità, ma ci fermiamo qui, perché siamo consapevoli che questa lista, che non è esaustiva, è davvero troppo breve.

Dunque gentile assessore Ciciola, aspettiamo la sua di lista delle meraviglie, in nome dell’attivismo, della sensibilità e dell’efficacia che si attribuisce.

Piuttosto, le chiediamo perché nulla sia stato fatto per aprire i centri estivi per l’infanzia e per venire in soccorso dei disabili, confinati ormai da mesi, creando attività all’esterno in spazi dedicati, al parco comunale, per esempio, in totale sicurezza?

Perché vede, noi cerchiamo di essere utili anche così, e riteniamo dovere di una opposizione seria non accondiscendere al potente di turno, ma indicare vie e opportunità, nel nome della tutela degli interessi della collettività. Questo è il dovere primario di ogni amministrazione pubblica.

Tra i suoi, dovrebbe annoverare la salvaguardia del consultorio. Ma non abbiamo sentito nessuna dichiarazione da parte sua. Forse eravamo distratti».

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