Approvato il divieto di installare antenne 5G, ma la mozione divide la maggioranza

lun 06 luglio 2020

Termoli Otto gli astenuti tra cui il sindaco Francesco Roberti assieme ai consiglieri di maggioranza Alberto Montano, Fernanda De Guglielmo e Costanzo Pinti. Contrari i pentastellati

Politica di Valentina Cocco
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Consiglio Comunale ©TermoliOnLine
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Divieto di installazione antenne 5G a Termoli, l'intervento di Annibale Ciarniello (Lega)

TERMOLI. Il 14esimo punto all’ordine del giorno del consiglio comunale termolese di lunedì 6 luglio, avente ad oggetto il divieto di installazione sul territorio delle reti di quinta generazione 5G, ha posto in essere una divisione nella maggioranza guidata dal primo cittadino Francesco Roberti, ben visibile dai voti espressi subito dopo la lettura del contenuto. Malgrado la mozione, presentata dalla Lega in capo ad Annibale Ciarniello e Pino Nuozzi e discussa immediatamente dopo l’avvio dell’assise civica venga approvata a maggioranza dei presenti (con 11 voti contro 4 contrari dei Cinque Stelle), tra gli 8 astenuti spiccano il sindaco ed i consiglieri di maggioranza Alberto Montano, Fernanda De Guglielmo e Costanzo Pinti cui si aggiunge la minoranza con Marcello Stumpo, Manuela Vigilante, Angelo Sbrocca ed Oscar Scurti.

Fermamente contrari, invece, i pentastellati (Nick Di Michele, Daniela Decaro, Ippazio Stamerra e Antonio Bovio) che fin da subito, tramite lo stesso Di Michele, hanno espresso la volontà di rimandare la discussione all’interno di una commissione ad hoc prima di poterne discutere in consiglio: «Ad oggi, anche a causa della pandemia – ha detto Di Michele – Non è stato possibile consultare un tecnico che potesse fare un report sui rischi concreti del 5G per la popolazione e gli animali. Portare la mozione in commissione serviva a fugare ogni dubbio. Solo dopo averne discusso in questa sede voteremo a favore».

Il 5G, a Termoli, non è ancora realtà, malgrado sembra che in città siano state montate già le prime antenne utili al servizio, ma da aprile del 2021 la rete di quinta generazione dovrebbe essere operativa. Almeno secondo quanto denunciato dal leghista Ciarniello durante la seduta odierna: «Il 5G non è solo internet – ha esordito nel suo intervento – Ma una tecnologia sofisticata che si interfaccia con la linea internet e con tutta la tecnologia presente in casa, dal frigo, al forno, fino alla videosorveglianza. Saranno posizionati dei piccoli ripetitori su ogni palo della luce per rendere il servizio attivo. Dobbiamo intervenire prima che sia troppo tardi, perché dopo non si torna indietro».

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