Quanto rumore fa il silenzio delle stelle: Chimisso (Pd) contro il M5S

gio 13 agosto 2020
Politica di La Redazione
2min
Maricetta Chimisso ©Termolionline.it
Maricetta Chimisso ©Termolionline.it

TERMOLI. Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del Commissario Circolo Pd Termoli Maricetta Chimisso.

«Qualcuno di voi sa dove sono finiti i 5Stelle?

In questo primo anno di amministrazione Roberti sono stati fedelmente e ostinatamente al suo fianco, occupando i banchi dell’opposizione, ma, di fatto, sostenendo il centro destra e la Lega ad ogni passo. Hanno abbandonato ogni battaglia di civiltà, ogni lotta al fianco degli ultimi, ogni monitoraggio attento sulla città, sulle regole, ogni presunta ricerca del bene dei cittadini. Perché ‘uno vale uno’, o meglio tanto valeva, finché non si è ottenuto ciò che si desiderava.

Da quando in Parlamento i Cinque Stelle occupano un numero considerevole di scranni e anche in Regione siedono in Consiglio regionale, sembra si siano sopiti sulle morbide poltrone del ‘potere’. Come dicemmo, si sono seduti sulle poltrone e ci si sono trovati comodi.

Ieri si è consumata l'ennesima giornata nera per il Movimento di Grillo, perché anche il sindaco Gravina non si è accontentato del suo generoso stipendio da primo cittadino di Campobasso, ma ha chiesto ed ottenuto i 600 euro di bonus: abbiamo udito un commento, una parola, un flatus vocis dal gruppo M5S di Termoli? Valerio Fontana ha espresso, unico termolese, la sua idea, ma siamo convinti che sia solo la sua, dato che il portavoce Nick Di Michele ha taciuto anche ieri. Tace da mesi, prima probabilmente preso dalle sue vicende personali che lo hanno portato fuori da Termoli e dal Molise, ma poi? Sembra che sia tornato qui, ma forse solo fisicamente, dato che in queste occasioni, come in molte altre, preferisce appunto tacere.

Eppure se solo 12 mesi fa un esponente dell’amministrazione Sbrocca si fosse ‘macchiato’ di un peccato simile (chiedere un bonus statale percependo una lauta indennità pubblica, mettersi a fare beneficienza con i soldi dello Stato), Di Michele avrebbe scatenato una guerra, girando la città e tutte le redazioni locali: lo avremmo visto con indosso le sue magliette social, impegnato a solleticare e sollecitare reazioni d’odio contro chi ‘ruba’ ai poveri per arricchirsi. Chi lo sa, forse si sarebbe persino incatenato, chiedendo le dimissioni. O no?

Noi ce li ricordiamo bene le battaglie e gli attacchi del Movimento Cinque Stelle, fondati sul nulla e sulle falsità. Adesso che invece gli errori sono reali (perché è umano commetterne) e sono del

Movimento 5 Stelle, il leader Di Michele preferisce mettere la testa sotto la sabbia (al diavolo i diritti, al diavolo i valori, la giustizia e la correttezza morale) e far finta di niente in attesa che anche questa bufera passi.

Purtroppo per loro, non sarà così, le persone non dimenticano: lo dimostra il fatto che il movimento è ai minimi storici. Il tramonto degli dei è iniziato da un pezzo. Adesso è una corsa al si salvi chi può. La politica, invece, quella vera, è ben altra cosa».

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