#Storie guerriere: la battaglia del Tunnel sul Blog delle Stelle

in MoVimento sab 26 settembre 2020
Politica di La Redazione
4min
#Storie guerriere ©TermoliOnline.it
#Storie guerriere ©TermoliOnline.it

TERMOLI. "Così abbiamo scongiurato un'enorme speculazione edilizia". E' questo il titolo di un report termolese, quello della battaglia pentastellata contro la realizzazione del piano di riqualificazione del centro storico di Termoli (alias Tunnel), ma proposto in video e testo niente meno che sul principale veicolo social del Movimento 5 Stelle, il Blog delle Stelle, appunto. A proporsi in prima persona il consigliere regionale e portavoce a Palazzo D'Aimmo Valerio Fontana, che assieme ad Antonio Celio, due giorni fa, abbiamo trovato in piazza Sant'Antonio proprio per realizzare "Storie Guerriere".

#StorieGuerriere è la rubrica del Blog delle Stelle dedicata alle iniziative portate avanti in questi anni da attivisti e portavoce locali del MoVimento 5 Stelle che hanno generato risultati positivi concreti e tangibili per il loro territorio o per i cittadini che lo abitano. L’impegno e la generosità di cittadini attivi che hanno portato un valore aggiunto per il nostro Paese.

IL PROBLEMA

Nel 2014 a Termoli, sulla costa molisana, l’amministrazione comunale appena insediata avvia un project financing per una grande “riqualificazione” del centro cittadino che sa tanto di speculazione edilizia.

Il progetto iniziale prevede un tunnel per collegare il porto al lungomare nord, finanziato con 5 milioni di euro dalla Regione, attraverso fondi europei rimodulati dal Cipe. Presto, però, si trasforma in una grande operazione immobiliare, con l’ingresso di un privato. Al tunnel, infatti, si agganciano nuove opere tra le quali: una struttura sotterranea di 5 piani con un parcheggio multipiano di circa 700 posti auto, 10 appartamenti di lusso vista mare, un teatro, una palestra e diversi locali commerciali (bar, pizzeria, ristoranti e altro ancora).

Tutte le nuove opere, che genereranno profitti, saranno cedute in concessione al partner privato per 30 anni, che avrà in dono anche delle proprietà nel complesso. Il progetto, che arriva a circa 20 milioni di euro, ci appare sin da subito poco chiaro, senza stime puntuali dei reali impatti in termini di costi-benefici, né dei guadagni per il privato.

È, a nostro avviso, un’enorme operazione di svendita della città ad un privato.

L’INIZIATIVA

Gli attivisti del MoVimento 5 Stelle cittadino, insieme a comitati e movimenti civici locali, danno vita al comitato “Termoli Decide”, che ha l’obiettivo di chiedere l’opinione dei cittadini sull’intera opera, attraverso un referendum. Depositiamo una formale richiesta di indizione del referendum, che approda più volte in Consiglio comunale.

In cinque anni di battaglie, il MoVimento 5 Stelle, con il suo portavoce in Consiglio comunale, Nick di Michele, e con i tanti attivisti, ha organizzato gazebo, incontri pubblici ed eventi, coinvolgendo la cittadinanza e informandola, anche grazie al contributo di professori universitari ed urbanisti esperti. Abbiamo lavorato accanto agli altri componenti del Comitato referendario, superando gli steccati politici e i personalismi. Vista l’indifferenza dell’amministrazione comunale, abbiamo promosso una petizione popolare che ha raccolto ben 3mila firme certificate. Raggiungendo circa il 10% della popolazione, possiamo parlare della più grande petizione della storia della città. Ma la maggioranza in Comune ha ripetutamente bocciato l’indizione del referendum, che non ha mai avuto luogo, promuovendo in alternativa un “dibattito pubblico” poco partecipato e sponsorizzato dalla stessa ditta interessata al progetto. Abbiamo interessato anche i nostri portavoce in Consiglio regionale, che hanno ottenuto risultati importanti in aula, anch’essi ignorati dall’amministrazione comunale termolese.

IL RISULTATO

Non ci arrendiamo e, col contributo volontario di tantissimi cittadini indignati, promuoviamo un ricorso al Tar contro il Comune di Termoli e la Regione Molise. Ricorso che è durato più del previsto, con un notevole sacrificio da parte nostra. Nel 2019 arriva finalmente la sentenza: dopo oltre 4 anni di lotta, il Tar di Campobasso accoglie in pieno il nostro ricorso e annulla tutti gli atti relativi al progetto e mette la parola “fine” a questa scellerata operazione di speculazione edilizia.

I cittadini hanno definitivamente vinto la battaglia, il tunnel non vedrà mai la luce.

COSA SERVE PER REPLICARE L’INIZIATIVA?

Il buon esito della battaglia è stato determinato dalla collaborazione dei portavoce MoVimento 5 Stelle a tutti i livelli: comunale, regionale e nazionale. La questione è approdata nelle aule di tutte le istituzioni coinvolte, fino al Senato. Questa vicenda dimostra che la sinergia tra i diversi livelli istituzionali, partendo dall’attivismo sul territorio, può produrre risultati insperati.

  • Coinvolgere ed informare la popolazione ci ha dato la forza di cui avevamo bisogno in questa battaglia civica.
  • Può essere determinante, quando i problemi esulano dalle differenze di colore politico, organizzarsi in comitati civici trasversali.
  • Il MoVimento 5 Stelle è un movimento post-ideologico e, su base locale, deve operare come tale: il dialogo allargato anche ad esponenti di altri partiti può fare la differenza per il bene comune.
  • Un cittadino informato è un cittadino libero. Bisogna sempre spendere energie nell’informazione, quanto più corretta e autorevole. Per questo, abbiamo coinvolto docenti universitari, urbanisti, architetti, geologi e tutte le figure che potessero aiutarci a fugare ogni dubbio nella popolazione.
  • Inutile sottolinearlo, ma è fondamentale anche il supporto logistico ed economico dei portavoce. Spesso, in una battaglia civica, ci si arrende di fronte alla mancanza di risorse: un ricorso al Tar, uno studio approfondito, la stessa organizzazione di eventi possono essere insostenibili per un gruppo di attivisti.
  • In estrema sintesi: l’unione fa vincere le battaglie e alimenta un maggiore senso di comunità.

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