Movida o inciviltà?
TERMOLI. Movida o inciviltà?
È ormai risaputo che la notte il centro di Termoli diventa terreno di conquista di branchi di adolescenti senza controllo. Aggressioni, schiamazzi e disturbi alla quiete pubblica sono diventati il pane quotidiano e i segni delle devastazioni sono visibili e olfattivamente tangibili: cocci di bottiglia, angoli pieni di vomiti, chiazze maleodoranti di urina sui marciapiedi e, persino, sui portoni delle abitazioni. Se poi tutto ciò si aggiunge alle abbondanti deiezioni canine (e non) già presenti per le strade, si ottiene come risultato una miscela perversa che deturpa irrimediabilmente il volto di una città, oltre a determinare le scarse condizioni igieniche e di vivibilità già esposte.
Che gran parte del mondo si possa permettere di vivere la notte, non à da demonizzare. La cosiddetta movida è indizio del conseguimento di una condizione di progresso e di benessere. Significa che superata l’atavica indigenza, ci possiamo permettere una vita cittadina più briosa, pervasa da una gioventù vogliosa di comunicare e di perseguire un sano divertimento a tutte le ore. Questo, certamente, è l’intento della maggior parte dei giovani. Purtroppo, spesso bastano pochi teppisti (che andrebbero isolati) a formare l’immagine pregnante di una comunità. Il fenomeno è abbastanza diffuso e coinvolge tutti i luoghi in cui c’è vita notturna, anche se si manifesta in molteplici forme. Quella nostrana non è certo tra le migliori.
Possiamo discutere all’infinito per cercare le cause e i rimedi del fenomeno sociologicamente abbastanza complesso per essere liquidato con quattro chiacchiere da “bar dello sport”.
Nell’immediato possiamo solo rinnovare l’ennesimo appello a chi amministra, affinché si adoperi per porre freno con ogni mezzo disponibile ad una forma degenerativa della convivenza comune, percepita (non a torto) da molti concittadini come fondamentale per il pubblico decoro e per il futuro della città.
Comitato Piazza Mercato a Termoli