Termoli è entrata nel tunnel

mar 20 novembre 2018
Spalla di Pino D'Erminio
3min
Tunnel ©Termoli2020.it
Tunnel ©Termoli2020.it

TERMOLI. Per i più distratti, ricordo che il progetto “Viabilità Sostenibile”, consiste nella costruzione di un complesso edilizio polifunzionale di 115.500 metri cubi sul litorale nord, a fianco al Paese Vecchio, e di un tunnel stradale dal porto al litorale nord; il progetto – il cui costo stimato è arrivato quasi a 20 milioni – è da realizzare in finanza di progetto, cioè con fondi del promotore (De Francesco Costruzioni sas) e con un contributo pubblico di 5 milioni. Chi lo avversa lo chiama "Grande scempio".

Con la determina dirigenziale n. 2152 del 15 novembre, tale progetto è stato aggiudicato in via definitiva al promotore, instaurando a carico del Comune di Termoli degli obblighi le cui conseguenze sono oggi difficilmente individuabili e quantificabili, in termini materiali ed economici. Se prima il progetto poteva decadere con un danno per i termolesi modesto se non nullo, con l’aggiudicazione definitiva dell’opera Termoli è entrata in un tunnel di cui non si vede l’uscita, costituito da problemi giudiziari, amministrativi, finanziari e cantieristici (cioè di realizzazione fisica dell’opera).

All’Amministrazione comunale non hanno fatto da freno le lettere del IV Dipartimento (Governo del territorio) della Regione, le diffide stragiudiziali dei No Tunnel e del centro-destra cittadino, gli accorati inviti a mezzo stampa di privati cittadini. Il sindaco ed i suoi hanno tirato dritto, come ormai si usa fare anche nella politica nazionale.

Eppure la prudenza sarebbe stata più che opportuna, per la caterva di “punti oscuri” che costellano il procedimento del progetto.

A cominciare dall’ultimo in ordine di tempo: l’approvazione “fai da te” della variante urbanistica, che trasforma la destinazione dell’area dove dovrebbe sorgere il complesso edilizio da verde pubblico ad “ambito di riqualificazione”. Una illegittimità nei confronti della quale è possibile, direi anzi politicamente e moralmente necessario, il ricorso al Tar da parte del Consiglio regionale, in quanto organo competente in materia di approvazione dei piani regolatori e loro varianti, o anche di un solo consigliere regionale. Con il ricorso al Tar, per violazione di legge ed incompetenza assoluta del Comune di Termoli ad approvarsi autonomamente la variante urbanistica, il Consiglio regionale e in primo luogo il suo presidente Micone ed il presidente della Giunta regionale Toma, potrebbero riparare alla passività con cui hanno affrontato, o meglio, hanno evitato di affrontare la questione. Sembra evidente la responsabilità politica, per avere di fatto favorito le intenzioni della Giunta Sbrocca.

C’è poi la tematica denunciata dall’architetto Giarrusso, direttore del IV Dipartimento della Regione, che chiede al Comune di Termoli di sapere qual è il progetto che intende realizzare e per il quale vorrebbe accedere al finanziamento pubblico di 5 milioni, perché – per assurdo che posa sembrare – anche su questo le carte sono imbrogliate. Il progetto presentato dal Comune di Termoli - incluso nell’Accordo di programma quadro (APQ) con la Regione – riguarda la «Realizzazione di un tunnel di raccordo stradale tra il porto di Termoli ed il lungomare Nord con parcheggio multipiano interrato al di sotto di Piazza Sant’Antonio e recupero funzionale dell’adiacente parcheggio multipiano area Pozzo Dolce”, per un valore complessivo di euro 14.967.400,00, di cui euro 5.000.000,00 a valere sulle risorse del FSC 2007/2013 ed euro 9.967.400,00, da acquisire mediante finanza privata di progetto» (delibera della Giunta regionale n. 417 del 3 agosto 2015). Il progetto di fattibilità approvato dalla Giunta comunale (delibera n. 291, del 5 novembre 2015), che è andato a gara subito dopo (determina n. 1734, del 25/11/2015, rettificata dalla determina n. 1808, del 04/12/2015), si è “arricchito” dei parcheggi e dei box privati, delle aree commerciali e ricettive, di un auditorium, con un preventivo costi salito a 19 milioni. Il progetto uscito dalla conferenza di servizi decisoria (determina n. 543, del 30/03/2018) ha raggiunto il costo di quasi 20 milioni (per l’esattezza 19.996.108), con l’inserimento del teatro al posto dell’auditorium e la riprogettazione radicale del tunnel, sia nelle caratteristiche funzionali che nelle modalità costruttive.

Ricordo infine, che sul progetto non è stata effettuata la verifica di assoggettabilità alla Valutazione ambientale strategica (VAS); mentre la verifica di assoggettabilità alla Valutazione di impatto ambientale (VIA) è stata realizzata (superficialmente) solo per i parcheggi.

Ci sarebbe dell’altro, ma non voglio infierire, specialmente sul lettore.

Ebbene tutto questo non è bastato a indurre nella Giunta Sbrocca la benché minima prudenza e disponibilità al dialogo con la Regione, forse perché si ritiene che in politica non valga il proverbio che chi rompe paga e si tiene i cocci, che finiranno inevitabilmente per ricadere sui termolesi.

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