Una nota stonata il 2 novembre al cimitero
TERMOLI. In una società che corre alla velocità della luce, è sempre più difficile soffermarsi sull’ importanza del silenzio e sulla preziosità del tempo. Elementi cardine che ricentrano la persona ad aprirsi all’ osservazione dell’ altro e dell’ ambiente che la circonda. In questi ultimi giorni, nei quali si è celebrata la Commemorazione dei Defunti, in seguito ad una raccolta e profonda preghiera in loro memoria, in molti si sono stretti in comunione spirituale con i propri cari che ci hanno preceduti nel Regno dei Cieli. Forse, una maggiore partecipazione interiore, nella silente e sofferente sosta dinanzi alle tombe, ha fatto cadere l’ attenzione sull’ irrompere dello stridente suono della sirena che avverte dell’ imminente chiusura del cimitero. Tale segnalatore acustico, rievoca piuttosto la presenza in una scena da campo di resistenza, che in un Camposanto, con la conseguente percezione interiore degli animi più sensibili, nei cui volti si coglie un senso di smarrimento. Al contrario, sarebbe più lieto che i presenti fossero invitati a lasciare questo luogo santo, con un effetto acustico più melodioso, che eleva il pensiero terreno, all’ ingresso dei propri congiunti in una dimensione spirituale.
F. T.