Come scegliere le ‘gomme’ da usare dopo il 15 di novembre

mar 09 novembre 2021
Veicoli al crocevia di Claudio de Luca
3min

Dal 15 novembre scatta l’obbligo di montare i pneumatici invernali o di avere, in alternativa, nel bagagliaio le catene da neve. Solitamente l’obbligo è previsto per le strade fuori città, dove le temperature sono ampiamente inferiori e c’è più possibilità che l’asfalto si ghiacci o che la neve non venga spazzata via tempestivamente. Per conoscere, con precisione, le strade in cui si applica la direttiva è consigliabile consultare le eventuali ordinanze dei singoli Comuni di residenza, almeno laddove i Sindaci si preoccupino di farle. Quest’anno sarà più facile scegliere lo pneumatico più adatto alla propria autovettura. Dal momento che - da maggio 2021 – è entrata in vigore la nuova etichettatura delle cosiddette ‘gomme’.

Diversamente da altri prodotti (come le lavatrici, i frigoriferi o gli immobili che hanno un’unica classificazione in funzione dell’efficienza energetica), per i pneumatici vengono presi in considerazione parametri diversi che concernono la resistenza al rotolamento; nella sostanza la capacità di vincere l’attrito all’asfalto, direttamente correlato al consumo di carburanti, ma anche il rumore da rotolamento cioè quello che viene percepito all’esterno del veicolo, che rappresenta una indicazione ambientale di non trascurabile importanza. A questi due aspetti occorre aggiungere un imprescindibile e contestuale ‘grading’ di sicurezza relativo al ‘wet grip’ che, in pratica, è lo spazio di frenata su fondo bagnato. Le classi della nuova etichettatura, in vigore da maggio di quest’anno, sono 5: dalla A (la migliore) alla E (la peggiore), sia per la resistenza al rotolamento (parametro ambientale), sia per il ‘wet grip’. Le differenze di prestazione non sono trascurabili. Uno pneumatico di classe A, per resistenza al rotolamento, può far risparmiare fino ad un 7% rispetto ad uno catalogato nella classe E. Anche per il ‘wet grip’, che ha diretti effetti sulla sicurezza stradale, tra una ‘gomma’ di classe A e una di classe E lo spazio di frenata può essere fino al 30% in meno. La nuova etichettatura prevede anche altre informazioni sulla tipologia dello pneumatico, se di tipo invernale (simbolo 3PMSF) o di tipo ‘Ice’ (pittogramma aderenza su ghiaccio che però è sconsigliato alle nostre latitudini). In ogni caso, rimane fondamentale il consiglio del gommista che saprà consigliare il corretto equipaggiamento in base all’auto, alle abitudini ed alle necessità di ogni singolo automobilista.

Non esiste la gomma perfetta per tutti. Ma la ‘quattro stagioni’ è un buon compromesso per circolare in inverno, magari in città, non su strade montane innevate e gelate con frequenza. Molto importante è comunque scegliere marche note che garantiscano - con i loro centri di ricerca e gli investimenti continui - un prodotto performante in inverno come in estate. Uno pneumatico invernale di buona qualità, rispetto ad uno estivo, frena il 50% prima. Spesso si ritiene di equipaggiare con gomme invernali solo la vettura con cui si fanno lunghi viaggi, mentre sulla ‘city car’ con cui si portano i bambini a scuola ogni mattina, non si pensa ad un equipaggiamento sicuro. Anche questo è un tema su cui meditare quando si arriva in prossimità del 15 novembre. Secondo una recente ricerca, circa il 60% degli automobilisti del Centro Europa considera gli pneumatici invernali il più importante elemento di sicurezza durante i mesi invernali. Quasi il 70% degli intervistati ritiene che aderenza e maneggevolezza in condizioni invernali siano le caratteristiche più preziose, mentre la sicurezza in situazioni estreme (come strade innevate e l'aderenza su strade scivolose) sono tra i primi tre elementi. Per cui prima di acquistare uno pneumatico è bene verificare che ci sia, stampata sulla spalla, la sigla M+S (Mud+Snow) che è l'unica riconosciuta ufficialmente dal Codice della strada che invece non prevede la marchiatura “snowflake” (il fiocco di neve inserito nella montagna a tre punte). Questo ultimo distingue gli pneumatici invernali solo dal punto di vista commerciale e deve essere sempre complementare alla sigla M+S.

Claudio de Luca

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