Il cattivo stato delle strade comunali: ai Comuni conviene assicurarsi per saldare i ristori

lun 21 dicembre 2020

Termoli Ai Comuni conviene assicurarsi per saldare i ristori

Veicoli al crocevia di Claudio de Luca
3min
Buche ©Termolionline.it
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Il cattivo stato delle strade comunali: ai Comuni conviene assicurarsi per saldare i ristori Sono tante le condanne inflitte ai Comuni per i sinistri stradali provocati dall’incuria degli Uffici che dovrebbero evitare le insidie che si registrano. Negli ultimi anni, chi abbia riportato danni per buche, tombini od ostacoli improvvisi delle strade, viene tutelato molto di più e cresce mese dietro mese il numero degli enti condannati dal Giudice di pace, o dal Giudice monocratico del Tribunale, costretti a ristorare chi abbia ricorso per i sinistri sopravvenuti a causa dello stato in cui versano tante strade. La Corte di Cassazione ha confermato reiteratamente la responsabilità della P.a., totale o parziale che sia, anche in situazioni in cui (in passato) la colpa veniva attribuita al solo conducente. Spesso, però, accade ancora l’incontrario, come in un caso registrato a Bologna dove un automobilista si è visto ristorare i danni patiti dopo oltre vent’anni dal contenzioso instaurato.

La notizia offre il destro per porre il lettore a conoscenza delle procedure da attuare nel caso che un’insidia stradale possa avere causato un sinistro, con danni patiti da persone o da beni, tanto più che situazioni del genere si registrano a diecine nel capoluogo molisano, in quello frentano, in quello adriatico e negli altri maggiori centri della ventesima regione. Dopo tante decisioni sfavorevoli, sono stati molti gli enti locali che hanno voluto correre ai ripari. Come? Affiancando alla tradizionale polizza assicurativa, atta a risarcire gli utenti danneggiati, contratti con aziende private a cui sia stato conferito l’incarico di curare la manutenzione e la sorveglianza delle condizioni della strada. I princìpi-càrdine affermati negli ultimi anni dalla Suprema Corte sono stati due: 1) l'ente proprietario della strada non può più cavarsela "in automatico" come prima, quando sarebbe stato sufficiente dire che l'estensione della strada rendeva impossibile un controllo continuo delle sue condizioni e – quindi - l'eliminazione immediata di eventuali situazioni di pericolo; 2) ogni pericolo va segnalato, salvo che sia insorto immediatamente prima dell'incidente. In forza del primo principio (affermato in numerose sentenze di Cassazione), il Giudice deve valutare se l'ente proprietario abbia posto in essere tutto ciò che sarebbe stato possibile, in base alle caratteristiche della strada, alla sua importanza e alle tecnologie disponibili.

Per esempio, non avrebbe senso chiedere ad un Comune di installare telecamere di sorveglianza in una via secondaria, ma di certo si può pretendere che l’ente abbia a farlo sui vialoni di attraversamento di una grande città. Il principio dell'obbligo di segnalazione vale invece anche per eventi che, prima, sarebbero passati inosservati nella prassi, come per esempio un tombino troppo sporgente rispetto all'asfalto. Resterebbe comunque da valutare se il conducente possa essere considerato corresponsabile del danno ed in quale percentuale. Infatti, chi guida ha sempre l'obbligo di essere prudente e di evitare tutti i pericoli visibili o prevedibili.

Quindi, se si accerta che la velocità mantenuta fosse stata eccessiva oppure che l'ostacolo era visibile, per lo meno una parte della colpa sarà attribuita al conducente e il risarcimento verrà ridotto in corrispondenza. I ristori in questione vanno richiesti, per iscritto, all'ente proprietario della strada, avendo cura di segnalare al più presto l’incidente. Diversamente si rischia di ricevere riscontri negativi. Naturalmente può ricorrere anche il caso in cui sia stato l’automobilista a danneggiare la sede stradale o la sua segnaletica. In questo caso, il Comune attiverà la sua Polizia municipale che riferirà sull’incidente. Spesso si ottengono rimborsi per un centinaio di euro; e sono i Comandi ed i Servizi della Polizia locale a dovere restituire il danaro esatto per una sanzione prevista dalle norme contenute nel Codice stradale annullata dall’Autorità giurisdizionale. Talvolta i ristori diventano più onerosi e le civiche Amministrazioni sono costrette a versare migliaia di euro a cittadini che si siano infortunati per una buca formatasi nella sede stradale o addirittura a persone che siano state morsicate da cani randagi.

Claudio de Luca

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